AGI - Clamorosa vittoria di Max Verstappen nel Gran Premio d'Ungheria, partito decimo in griglia e giunto davanti a tutti sul traguardo grazie ad una fantastica strategia della Red Bull, che l'ha fatto partire con gomma morbida per montare poi due volte quella media.
Disastro strategico ancora una volta invece per la Ferrari e per Charles Leclerc, che ha montato due volte gomma media per poi passare alla poco prestazionale mescola dura da leader della corsa.
Il monegasco chiude addirittura sesto e dice quasi certamente addio a tutti i propri sogni di gloria (80 punti di distacco dalla vetta della classifica). Gara negativa anche per Sainz arrivato quarto, mentre sul podio salgono ancora le due Mercedes di Lewis Hamilton e George Russell, come la scorsa settimana in Francia.
La gara
Partenza pulita per tutti quelli davanti, con Sainz che prova subito ad attaccare Russell per la prima posizione ma senza trovare fortuna. Più indietro invece Verstappen e Perez si mettono subito a caccia per recuperare terreno, con l'olandese in particolare che in neanche metà gara si porta a ridosso del podio e in lotta per una possibile vittoria.
Nel corso del 17 giro iniziano i primi valzer di pit-stop, che permettono a Leclerc di prendere la posizione sul compagno Sainz ma restando comunque dietro a Russell. Il ferrarista monegasco però ha più ritmo e all'inizio del 31 giro, con una staccata da paura, si prende la leadership della corsa a discapito del pilota della Mercedes.
Qualche tornata più tardi Verstappen si ferma nuovamente per montare gomma fresca e media, costringendo il box Ferrari a rispondere con Leclerc ma con gomma dura per l'obbligo di usare due mescole diverse. Il risultato è che la Rossa non ha ritmo e la Red Bull dell'olandese non ha difficoltà nel prendersi la posizione (anche dopo un pericolosissimo testacoda nel corso del 42 giro).
Lo stesso fa Russell poco più tardi, mentre Leclerc viene chiamato ancora ai box per montare gomma morbida: una sosta che lo fa scivolare in sesta posizione, mentre Sainz viene sbattuto giù dal podio dalle Mercedes.
Verstappen: "Non pensavo di poter vincere"
“Non pensavo assolutamente di poter vincere oggi, speravo di avvicinarmi al podio ma non di trionfare. Questo è tutto merito di una strategia fantastica della squadra, anche con un testacoda sono riuscito a vincere. Oggi ci sono state tante battaglie, mi sono divertito e sono molto contento della vittoria”. Si esprime così un felicissimo Max Verstappen dopo l’impresa nel Gran Premio d’Ungheria. Il pilota della Red Bull partiva decimo ed è arrivato primo grazie alla strategia vincente del team.
Leclerc: "La scelta delle gomme dure non ha pagato"
“Non sono per nulla contento, c’era confidenza con la macchina, mi sono trovato bene sulle gomme medie, poi la scelta di andare su quelle dure non ha pagato. Sicuramente parleremo tutti insieme per migliorare queste scelte. Io sono carico comunque, mi sento in forma e non vedo l’ora di tornare, però c’è tanto rammarico”. Questo il commento di Charles Leclerc ,che è arrivato sesto e ha perso altri punti pesantissimi in classifica rispetto a Max Verstappen che ha portato il vantaggio a 80 punti.
Binotto: "Non c'entra la strategia, la macchina non andava"
“Oggi la Ferrari non ha funzionato, è stato evidente. Di base non si tratta di un problema di strategia, perché basta fare il paragone con Hamilton e Sainz che alla fine hanno fatto lo stesso tipo di gara e Lewis è arrivato secondo. Se oggi la macchina ci fosse stata non staremmo a parlare di scelta di gomme. Analizzeremo perché oggi non avevamo passo”. Con queste parole il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, analizza la gara delle due Rosse nel Gran Premio d’Ungheria. In particolare la scelta di utilizzare la gomma dura sulla macchina di Leclerc: “Di base analizzo la prestazione della macchina, poi le strategie utilizzate - continua - Oggi qualcosa non ha funzionato ed è la prima volta che capita da inizio stagione di non essere veloci quanto Red Bull e Mercedes. Sicuramente la scelta della gomma bianca è stata sbagliata, ma il problema è stata la prestazione”, conclude Binotto.
Eloquente, il tweet senza parole di Lapo Elkann.