G li spettatori del Giro d’Italia e del Tour de France sono sempre una marea e costituiscono un elemento inseparabile delle due più famose gare a tappe del ciclismo sul tappa. Ma che cosa succederebbe quella gente dovesse pagare il biglietto come succede in tutti gli eventi sportivi indoor, dal tennis al basket alla pallavolo, all’atletica? La domanda sorge spontanea ogni qual volta, cioè quasi sempre, la tv ci trasmette le immagini del tradizionale “bagno di folla” che assiepa le vie ed accompagna la colonna ondeggiante dei ciclisti.
L’imprenditore Wouter Vandenhaute, patron del Giro delle Fiandre, dà una risposta decisiva. Ha cambiato il percorso della sua gara. E, rinunciando al Muro di Grammont, garantisce agli spettatori uno spettacolo migliore e più ricco: potranno vedere i corridori bene tre volte sul circuito. Questo permetterà sicuramente di aumentare gli introiti di birra, wurstel, panini ogni genere di conforto. E creerà un nuovo listino prezzi per i clienti Vip: un posto nella tenda ai margini del Vecchio Kwaremont costerà 380 euro (con bottiglia di champagne), una colazione nella piazza di Anversa alla presentazione delle squadre ne costerà 95, seguire la corsa su un’auto ne costerà 4.000 euro (per tre persone).
È un’ipotesi attuabile anche per una gara a tappe? L’abbiamo chiesto all’amministratore delegato di RCS Sport, che organizza il Giro d’Italia, Paolo Bellino. Che ci ha risposto: “La nostra manifestazione non si presta a certi cose per motivi pratici e di sicurezza: ad esempio, al massimo possiamo avere in gara sette auto, e sono già occupate dagli sponsor. Facciamo delle iniziative tappa per tappa, località per località. Anche noi offriamo delle occasioni ai nostri sponsor per ospitare i loro clienti, ma non faremo pagare gli spettatori che assiepano le balaustre durante il Giro. E abbiamo già i nostri ritorni economici”.
Però, però, la possibilità si può creare, saltuariamente, magari in qualche cronometro o in una prova in salita. “Si costruisce sul momento, com’è successo quando i corridori sono passati due volte sullo Stelvio da due versanti diversi, e gli sponsor hanno avuto la loro area hospitality. Situazioni che appena possibile replichiamo”.
Di certo, dopo la vendita dei diritti tv e poi lo spacchettamento degli stessi fra più canali, gli organizzatori sono sempre più interessati a sponsor, Vip, area hospitality e anche ristorazione magari stellata. E l’Italia si adegua alla tendenza mondiale. Come dice chiaramente la spinta sempre più massiccia delle società della nostra serie A verso la creazione di stadi privati. Che, sulla falsariga degli impianti statunitensi, creino spazi speciali, particolari, unici, per clienti particolarmente danarosi da allettare con un’offerta in più, a cominciare dall’esclusività. Diventando anche il costoso desiderio di chi ricco e famoso non è, ma vuole esserlo per un giorno.
Chissà, magari, in un prossimo futuro, gli spettatori Vip del Giro seguiranno la gara da elicotteri meno intrusivi e pericolosi di quelli attuali, o si creeranno sempre più mini-circuiti all’interno delle tappe del prove più tradizionali. Come appunto Giro e Tour. Di certo, l’operazione economica varata al Giro delle Fiandre non resterà isolato.