AGI - È stata la festa del calcio italiano, anzi dei tifosi delle squadre della Serie A, grazie a un protagonista sfortunato del nostro calcio: Giuseppe “Pepito” Rossi (in carriera ha giocato, tra gli altri, con Manchester United, Parma, Villareal, Fiorentina, Genoa, Spal, Salt Lake City), nato in New Jersey da genitori italiani, fermato troppo presto da infortuni. Ma stavolta solo sorrisi. Ancora una finale per i viola, dopo la Coppa Italia con l’Inter e la Conference League con il West Ham. E ancora una sconfitta. Ma stavolta c’è meno delusione, con la benedizione di Pepito e la presenza in squadra di un giocatore chiamato Baggio, e non era uno scherzo.
In campo si sono sfidati in partite di venticinque minuti i club di tifosi di Napoli, Inter, Juventus, Milan, gli americani di Richmond e gli argentini del River Plate che in finale hanno battuto il Viola Club New York, rafforzato per l’occasione da un paio di ex giocatori professionisti del calcio americano (ma anche nelle altre squadre c’erano atleti non amatoriali). Uno era Tim Conway, centrocampista, selezionato nel draft dai Chicago Fire. L’altro era Robert Baggio Kcira, attaccante albanese che ha giocato nei New York Red Bulls e nel Miami Fc. Li hanno portati Peter Curto e Mario Di Marco, due agenti americani di calcio legati all’Italia e grandi tifosi del Baggio vero. Poi premi e rinfresco per tutti, e apountamento alla prossima edizione, perché l’obiettivo di Pepito è fare di questa area tra New Jersey e New York un’oasi felice del calcio italiano.