AGI - "Da tifoso ho visto tutte le partire della Roma perciò so già cosa fare. L'obiettivo è entrare nelle prime quattro e ci proveremo. Non era possibile rifiutare di allenare la Roma, non è solo nostalgia: faccio un'analisi veloce dei valori di questa squadra. Avrei detto di no solo se avessi pensato che questa è una squadra scarsa. Mi aiuterà anche per crescere come carriera. Dove arriverò, lo vedremo tra qualche mese". Daniele De Rossi nella sua prima conferenza stampa da allenatore della Roma, spiega cosa l'ha portato ad accettare l'offerta del club dopo l'esonero di José Mourinho.
"Un dirigente quando prende una decisione su chi rimpiazzare deve prendere in considerazione tanti fattori. Se avesse preso un altro tipo di allenatore la reazione della gente poteva essere devastante nei confronti della squadra. Penso che i tifosi sanno amare due persone insieme, nessuno è più capace dei tifosi romanisti di amare Mourinho e anche me", ha spiegato De Rossi, "è ovvio che non mi hanno scelto per i risultati alla Spal, ma non direi che sono un calmante, parlerei di scelta ponderata per molti motivi. Per me è una grandissima occasione per diventare l'allenatore che voglio".
Gli scambi di messaggi con Totti e Mou
"Con Totti ci siamo sentiti. Mi ha mandato il messaggio di in bocca al lupo. Ci siamo promessi di vederci, ci vedremo al più presto e passeremo un pò di tempo insieme. Mi ha espresso il suo stupore che poi è anche il mio", ha proseguito l'ex centrocampista di Roma e Nazionale, "i Fredikin sono stati chiarissimi sulla mia permanenza qui. Ho chiesto solo un bonus per la qualificazione in Champions, ma il contratto era scritto e io ho firmato. Contratto di sei mesi senza alcuna condizione. Gli ho chiesto solo di trattarmi da allenatore, non da leggenda, da bandiera. Non devo fare il giro di campo con i pupazzi di Romolo... Dal primo secondo in cui li ho sentiti ho deciso che me la giocherò fino alla morte per rimanere qui. Cercherò di meritarmi sul campo la riconferma".
"Ho iniziato a pensare di fare l'allenatore con Spalletti poi la folgorazione è arrivata con Luis Enrique per cui il mio è un modello di gioco offensivo. Questa squadra però ha giocato sempre a tre per cui per ora continuo così. Non escludo di cambiare durante la stagione o durante le partite", aggiunge parlando dei suoi modelli.
Quanto al suo predecessore, De Rossi racconta: "Ho mandato un messaggio a Mourinho, non di circostanza. Lui lo ha fatto quando avevo firmato per la Spal. Ma io ora mi devo focalizzare sul mio lavoro e vi assicuro che in quattro giorni ho dovuto parlare di tanto oltre che di calcio. Spero la situazione si normalizzi presto".
"Allo stadio potrebbe esserci un pò di malumore"
"Domani non dobbiamo sottovalutare il Verona che è una squadra strutturalmente solida, con giocatori di grande fisicità. L'emozione dell'esodio non deve fare brutti scherzi. C'è un cambio, potrebbe esserci un pò di malumore dobbiamo essere tutti molto caldi: io in panchina, i ragazzi in campo e la gente fuori", ha detto ancora De Rossi.
"I problemi della Roma li ho notati anche durante le partite che vedevo allo stadio - ha proseguito - giocava a volte molto bene e molto male, con l'Atalanta o il Napoli ha giocato grandi partite, ma ha avuto alternanze sul rendimento. Domande sui motivi ce le siamo fatte ma li affronteremo". Parlando poi dell'impatto con la squadra e i suoi campioni spiazza i cronisti: "Ero consapevole che questi giocatori sono forti. In allenamento però uno mi ha davvero stupito: Pisilli, un giovanissimo, un bambino, che mi ha impressionato e vederlo dal vivo è stato incredibile".
Parlando poi della risposta avuta dai calciatori che si sono immediatamente gettati a capofitto negli allenamenti, De Rossi spiega: "Quando cambia allenatore i giocatori nei primi allenamenti vanno a 3000 all'ora. E normale. Ti danno una risposta che però vale fino a fino a un certo punto. Vediamo se riusciranno a mantenere questi ritmi anche in campo e per quanto tempo, ma è stata comunque una risposta incredibile", spiega.
Sulle novità nel modulo e nella tattica, per ora De Rossi non annuncia rivoluzioni: "Vogliamo mettere per solo due-tre concetti nuovi e i ragazzi sembrano volerli assorbire subito. Sembrano delle spugne. In seguito vedremo".