AGI - Una bufera per eccesso di ospitalità verso la tifoseria rivale per eccellenza: è quella che si è abbattuta sul Sunderland, il club inglese che all'Epifania ospita il Newcastle United in un sentitissimo derby di Fa Cup. I biancorossi, assenti dalla Premier League dal 2017, soffrono particolarmente per i successi dei vicini del Nord-est arrivati grazie alla proprietà saudita a giocare in Champions League, e con cui non si affrontano dal 2016.
Si può quindi immaginare la rabbia dei tifosi dei Black Cats quando hanno visto il bar della tribuna nord destinato ad accogliere 700 tifosi ospiti ridecorato con i colori bianconeri. Sui muri sono stati pure affissi cartelli con slogan di incitamento per le Magpies, le gazze del Newcastle, come "Siamo United", "Facciamo volare in alto i bianconeri" e persino "Cheer Up, Peter Reid", da un coro di scherno contro un ex allenatore del Sunderland.
La saletta-bar è riservata a una piccola parte dei 6mila tifosi del Newcastle attesi allo Stadium of Light che ha pagato 600 sterline a persona per il trattamento Vip, ma è teoricamente accessibile anche ai tifosi di casa. Quando le foto del 'restyling' sono circolate sui social, c'è stata un'autentica sollevazione popolare contro il patron francese del club, Kyril Louis-Dreyfus. "Mi chiedo se Kyril sappia cosa significa per noi. Non capisce noi... e nemmeno la regione", ha twittato una tifosa.
"È vergognoso, sarà ricordato dai tifosi del Newcastle per i prossimi 50 anni" ha protestato Marco Gabbiadini, ex attaccante biancorosso inglese. Il club si è scusato con la sua tifoseria di fronte alle "legittime rimostranze" e ha ammesso "un grave errore di valutazione", su cui sarà avviata un'inchiesta interna.
Nella nota si assicura che sono già state ripristinate le decorazioni originarie legate al Sunderland. Lo stesso patron si è detto "disgustato e ferito" dalle foto circolate sui social dei cartelli di cui ha detto di essere stato all'oscuro. Di certo sembrano davvero lontani i tempi del 2007 quando l'allora proprietario del Sunderland, Ellis Short, proibì al collega del Newcastle di indossare una maglia bianconera nella sala riunioni dello Stadium of Light. Il Tyne-Wear Derby, come è chiamata dal nome di due fiumi la sfida tra le città industriali del nord-est dell'Inghilterra che distano appena 19 chilometri tra loro, esprime una rivalità che risale alla guerra civile sotto Carlo I, quando Newcastle si schierò con i realisti e Sunderland con i parlamentaristi di Cromwell.
E poi nella guerra di successione britannica in cui Newcastle appoggiò la casata degli Hannover e Sunderland gli Stuart cattolici. Inevitabilmente i rancori storici si sono riversati sul calcio, fin dalle prime sfide risalenti alla fine '800: la prima gara ufficiale, nel novembre 1887, in FA Cup, fu vinta dal Sunderland per 2-0.