AGI - Roberto Mancini sarà il nuovo commissario tecnico dell'Arabia Saudita: due settimane dopo le dimissioni a sorpresa dalla Nazionale italiana, il tecnico ha ufficializzato la scelta di sposare il ricchissimo progetto dei Falchi verdi. Domani alle 16 ora italiana in un hotel di Riad ci sarà la presentazione da parte della Federcalcio locale (Saff) con il presidente federale, Yasser Al Misehal.
Trionfi e delusioni in azzurro
Il 58enne tecnico di Jesi firmerà un contratto quadriennale fino al 2027 da 25 milioni di euro netti all'anno e si metterà così definitivamente alle spalle l'era azzurra iniziata nel 2018, dopo la mancata qualificazione ai mondiali sotto Ventura. Un'esperienza in cui ha vissuto l'ebbrezza del trionfo degli Europei nel 2020, dopo 43 anni, ma anche la delusione del mondiale di nuovo saltato in Qatar, nel 2022.
Non si conosce ancora la composizione dello staff. Si è parlato di una decina di fedelissimi dall'Italia con i nomi di Evani, Salsano e Lombardo per lo staff tecnico, Gagliardi come tattico, Battara come preparatore dei portieri, Scanavino e Donatelli come preparatori atletici, Nuciari e Sandreani come osservatori e del massaggiatore Agostino, che già lavora in Arabia.
L'ufficialità è arrivata con un video postato sui canali social della Federazione saudita
Le sfide in arrivo
Di certo c'è che il primo impegno saranno le due amichevoli dell'8 e 12 settembre a Newcastle, nel St. James Park nido delle 'gazzè di proprietà del fondo Pif, contro la Costa Rica e la Corea del Sud. A novembre si comincerà a fare sul serio con le qualificazioni al mondiale del 2026: l'Arabia è in un gruppo con Giordania, Tagikistan e la vincente del playoff tra Cambogia e Pakistan. Dal 12 gennaio al 10 febbraio 2024, in Qatar, è invece in programma la Coppa d'Asia. L'ultima sfida di Mancini, salvo esoneri o proroghe, sarà la Coppa d'Asia del gennaio 2027 ospitata per la prima volta dall'Arabia Saudita che non la vince dal 1996.
L'ufficializzazione del trasferimento in Arabia lascia un retrogusto amaro per i tifosi italiani, anche perchè l'addio era arrivato a un mese da due sfide cruciali per la qualificazione agli Europei. Senza contare che l'Italia di Spalletti si potrebbe ritrovare i sauditi di Mancini ai mondiali del 2026 in Nord America se riuscirà finalmente a qualificarsi. C'è stato anche uno strascico delle polemiche con Gabriele Gravina, che il Mancio ha accusato di avergli modificato lo staff senza concordarlo, mentre il presidente della Figc gli ha rimproverato di non aver dato alcun preavviso per l'addio.
Il vicepremier Matteo Salvini ha fatto gli auguri a Mancini ma lo ha punzecchiato affermando che "bastava dirlo ai tifosi italiani che c'erano in ballo i milioni degli sceicchi".