AGI - "Abbiamo fatto la storia? No, la storia la faremo domenica se vinceremo". Idee chiare quelle di Carmine Nunziata, ct della nazionale under20 che ieri ha staccato il pass per una storica finale del mondiale di categoria, traguardo mai raggiunto prima dagli azzurrini.
Ma comunque vada a finire domenica sera a La Plata, contro l'Uruguay, gli addetti ai lavori sono pronti a scommettere che almeno tre o quattro dei ragazzi che tanto bene stanno facendo in Argentina lasceranno (presto) il segno anche nel calcio dei grandi.
La rivelazione Casadei
L'uomo copertina - non solo per i sette gol segnati in sei partite, capocannoniere del torneo - è senza dubbio Cesare Casadei, salito agli onori delle cronache già lo scorso anno quando il Chelsea lo strappò all'Inter per 15 milioni più 5 di bonus. Una cifra allora da molti ritenuta eccessiva per un giocatore che non aveva mai nemmeno annusato l'aria della prima squadra e che oggi invece sembra testimoniare la lungimiranza di chi lo aveva voluto ad Appiano Gentile.
Mezzala con una vocazione innata all'inserimento e al gol, con i Blues agli inizi ha faticato un po' ma una volta ceduto in prestito al Reading ha saputo tornare ai suoi livelli firmando sei reti e un assist. Pochettino, prossimo nuovo allenatore dei londinesi, lo segue con attenzione.
Baldanzi e Pafundi, fantasia al potere
Un altro predestinato sembra Tommaso Baldanzi trequartista dell'Empoli, che quest'anno ha già saputo ritagliarsi uno spazio importante collezionando 26 presenze e quattro gol, compreso quello del clamoroso successo in casa dell'Inter. Tecnica purissima, fisico brevilineo, mancino naturale, è nel mirino di molti club di primissima fascia, non solo in Italia: radio calciomercato dice che il Milan sta pensando a lui come sostituto di Brahim Diaz.
Altro 'piccoletto' terribile (1,66 di altezza) è Simone Pafundi, autore della punizione gioiello che nel finale ha steso la Corea del Sud e timbrato il passaggio in finale. Diciassette anni compiuti a marzo, nato a Monfalcone ma di origini napoletane, metà punta metà rifinitore, ha già giocato per le nazionali under16 e under17 stupendo tutti per la sua grandissima classe: chi lo accosta a Messi o Maradona non fa il suo bene ma certo deve avere qualcosa di speciale se Roberto Mancini, che per lui stravede, lo ha già chiamato tra i grandi per uno stage. Nel palmares ha già 8 presenze in A con l'Udinese.
Le altre giovani promesse
Dell'undici tipo di Nunziata fanno parte due sicure promesse dell'Inter, Mattia Zanotti e Francesco Pio Esposito. Zanotti, bresciano, esterno destro di difesa, fa della corsa e dell'aggressività i suoi punti di forza: scomodi, ma inevitabili, i paragoni con Zanetti (a cui non fa mistero di ispirarsi, tanto da essersi guadagnato tra i compagni il soprannome di 'Tractor', quello del mitico Javier). Ha già debuttato in prima squadra, e la prossima stagione Inzaghi potrebbe sfruttarlo con piu' frequenza.
Esposito è il più piccolo, ma secondo alcuni anche il più bravo, dei tre fratelli di Castellammare di Stabia, orgoglio di papà Agostino, ex calciatore: Salvatore, il più grande, gioca nello Spezia, Sebastiano nel Bari, Francesco nella Primavera dell'Inter dove con 15 gol si è guadagnato l'accostamento niente di meno che a sua maestà Lewandowski. Punta centrale di gran fisico, è forte di testa ma bravo anche con i piedi: il suo gol di tacco alla Colombia è uno dei piu' cliccati del Mondiale.
Tra i pali Nunziata si affida a Sebastiano Desplanches, che dopo trascorsi nelle giovanili prima dell'Inter e poi del Milan, è passato prima al Vicenza e poi in prestito al Trento: i rossoneri conservano il diritto ad una percentuale sulla futura rivendita. Di lui si dice che sia poco appariscente ma molto affidabile: qualita' non da poco per un portiere.
Della linea difensiva dei quattro, con Zanotti, fanno parte Daniele Ghilardi, Gabriele Guarino e Riccardo Turicchia. Ghilardi è un centrale dai piedi buoni, abile nell'impostazione, cresciuto nel vivaio della Fiorentina prima di accasarsi con il Verona: l'ultima stagione l'ha giocata in prestito al Mantova. Guarino, l'altro centrale, è uno dei tanti prodotti della straordinaria scuola di calcio targata Empoli: non ha ancora esordito in A ma non è difficile pronosticargli uno stabile inserimento nella rosa dei grandi.
Turicchia, laterale sinistro di grande spinta (può giocare anche da esterno alto) è invece nell'orbita Juventus, uno dei pilastri della formazione Next gen con la quale ha messo assieme 19 presenze in serie C.
Del trio di centrocampo, con Casadei fanno parte Samuel Giovane e Matteo Prati: sul primo, 23 presenze in B con l'Ascoli, ha investito l'Atalanta di Gasperini, e questo è di per sé una garanzia; il secondo ha vissuto con la Spal l'amarezza della retrocessione ma pur in mezzo a tante difficoltà ha saputo imporsi per le sue doti di 'equilibratore', ora anche in azzurro.
Giuseppe Ambrosino, da Procida, si è rivelato invece l'ideale partner di attacco di Esposito: per lui parlano 19 presenze e 2 gol in B con il Cittadella ma soprattutto la fiducia di quella che resta la sua casa madre, il Napoli. Con la primavera degli azzurri, un anno fa, aveva fatto faville.