AGI - Un incontro per spazzare via polemiche e tensioni, nell'anno in cui Napoli e il Napoli possono ottenere un risultato storico dal punto di vista calcistico. Così questa mattina il presidente dei partenopei, Aurelio De Laurentiis, cui ieri la prefettura aveva rinforzato la scorta sulla scia delle proteste dei tifosi, ha incontrato i rappresentanti di sette gruppi ultrà della curva A e della curva B dello stadio Maradona.
I Mastiffs e i Fedayn, la Masseria e i Sud, i Vecchi Lions e la Brigata Carolina. Gruppi che hanno protestato nei giorni scorsi sia per il caro biglietti sia per le restrizioni imposte per l'entrata allo stadio di stendardi, bandiere, megafoni e tamburi. A mediare nell'incontro l'avvocato Emilio Coppola. Un tweet sul profilo ufficiale di De Laurentiis con la foto di gruppo e la scritta "Napoli siamo noi" rende pubblica la pace ritrovata.
La pace tra i tifosi e Aurelio De Laurentiis ha effetti già visibili allo stadio Maradona di Napoli. Quando l'arbitro ha dato il via alla partita di campionato tra la squadra di casa e il Verona, anticipo della giornata di serie A, sono partiti i cori di sostegno dalle due curve. Come a inizio campionato, quando con i tamburi si dettava il tempo ai 20 mila della A e della B. Clima di festa, dunque, dopo settimane difficili di contestazioni e tafferugli.
"Sarò con te e tu non devi mollare, abbiamo un sogno nel cuore Napoli torna campione", hanno urlato i partenopei sugli spalti per incitare la squadra di mister Spalletti. Il tecnico aveva chiesto che il Maradona tornasse a sostenere la squadra "e non fosse ostile". E così è stato.