AGI - C'è chi dice no: nella Premier League dei magnati americani e degli sceicchi, sta nascendo un movimento di tifosi che rivuole il vecchio 'football', anche a costo di rinunciare a qualche acquisto milionario. Lo testimoniano le contestazioni contro proprietà ricchissime e la nascita dal 2002 di ben tre squadre di calcio fondate da tifosi delusi di Manchester United, Wimbledon e Arsenal che sognano un ritorno alle origini.
Mercoledì 15 febbraio, nelle stesse ore in cui l'Arsenal giocava una delle partite più importanti della sua storia contro il Manchester City allo stadio Emirates, un gruppo di suoi grandi tifosi scendeva in campo a Alwyns Lane, nel Surrey, per una gara valevole per la Lega Intermedia delle Contee, la 12ma divisione inglese. La loro squadra è il Dial Square, il primo nome con cui fu 'battezzato' l'Arsenal nel 1886. Tre anni fa, nel gennaio 2020, un imprenditore edile con trascorsi da dirigente nei dilettanti pazzo per i Gunners, Stuart Morgan, ha fondato questo club per reazione al calcio moderno che ha distrutto un patrimonio di tradizioni e ricordi.
Prima era arrivata la fine dei posti in piedi in curva (1994), poi la demolizione di Highbury (2006), infine l'avvento della proprietà americana del magnate Stan Kroenke (2018) che ha concluso l'epopea poco vincente ma dal grandissimo senso di appartenenza sotto la guida di Arsene Wenger. "Sono i soldi", spiega Morgan, "è il modo in cui i tifosi vengono trattati da clienti. Ci fanno sentire che l'unico motivo per cui esistiamo è spendere altri soldi".
"Incoraggiamo tutti a continuare a sostenere l'Arsenal", assicura, "alcuni tifosi vengono a vederci con la maglia dei Gunners ed è una grande cosa. Non si può chiudere il rubinetto, tifare Arsenal ce l'abbiamo nel sangue". Il Dial Square indossa la maglia bordeaux, con calzettoni in tinta e pantaloncini bianchi, che fu la divisa delle origini (pare le maglie fossero state regalate dal Nottingham Forest) e che i Gunners usarono nel 2005/2006, l'ultima stagione a Highbury. Il logo è simile, un cannone, ma con la scritta in latino "Renascitur".
Sugli spalti dell'Alwyns Lane sono stati esposti due striscioni: uno recita "Creato dai poveri, rubato dai ricchi" e un altro l'hashtag #KeepGreedOutOfFootball, tenete l'avidità fuori dal calcio. La squadra dei Gunners ribelli ha già 4mila follower su Twitter sparsi nel mondo, dagli Usa alla Nuova Zelanda. I suoi soci - non azionisti - versano 90 sterline all'anno e hanno diritto di voto sulle principali decisioni.
Dial Square significa 'quadrante', riferimento all'ingresso dell'enorme fabbrica di armi, la Woolwich Warren, in cui il club fu fondato da una compagnia di operai. Il sogno di Morgan è ottenere almeno tre promozioni in 5-7 anni per arrivare alle leghe semiprofessionistiche e creare entro 10-15 anni un nuovo stadio proprio nell'area del sud-est di Londra che ospitò l'Arsenal fino al 1913, quando traslocò nel nord della capitale inglese. "Sarò sempre un tifoso dell'Arsenal", assicura uno dei soci, David Nathan, il cui bisnonno era un custode a Highbury negli anni '20 e la cui nonna lavava le magliette dei giocatori in un lavatoio di ferro dietro alla curva nord, un tempo chiamata proprio 'curva della lavanderia'.
Sempre sull'onda della 'Footbalgia', la nostaglia per il calcio che fu, un percorso simile era stato avviato 18 anni prima, nel 2002, dall'AFC Wimbledon, la squadra fondata dai tifosi dei Dons dopo il trasferimento del club che porta il nome del prestigioso torneo di tennis a Milton Keynes, nel Buckinghamshire. Il vecchio club è praticamente scomparso mentre il nuovo AFC, partito dalle Combined Counties, è approdato in League Two (la quarta divisione inglese) con cinque promozioni in otto anni. Ora si doterà di un nuovo stadio da 20mila spettatori ristrutturando proprio il vecchio impianto di Plough Lane, nel sud-ovest di Londra.
Nel 2005 tifosi delusi del Manchester United contrari all'acquisto del club da parte della famiglia americana dei Glazers hanno fondato l'FC United di Manchester. La squadra semiprofessionistica gioca nella Northern Premier League dopo la retrocessione dalla sesta divisione, lo scorso anno. Lo stadio è il Broadhurst Park, 4.400 spettatori, nel quartiere di Moston: nulla a che vedere con il 'teatro dei sogni' dell'Old Trafford, ma forse ancora la casa dei sogni per qualche tifoso nostalgico del calcio che fu.