AGI - La vittoria sulla Germania certifica il Giappone come grande sorpresa di questo inizio di mondiale accanto all'Arabia Saudita capace di battere l'Argentina. I Samurai Blu, sempre presenti nelle ultime sette edizioni della Coppa del mondo, a partire dal 1998, sono arrivati in Qatar senza grande clamore ma con il sogno segreto di arrivare per la prima volta ai quarti di finale, terza asiatica dopo la Corea del Nord nel 1966 e la Corea del Sud nel 2002.
Finora ha raggiunto al massimo gli ottavi, nel 2002, 2010 e 2018. Il talento più puro è Takumi Minamino, 27enne attaccante ex Liverpool che in nazionale ha segnato 17 gol in 43 presenze ma al Monaco sta stentando. L'altro asso è Kaoru Mitoma, centrocampista avanzato del Brighton di De Zerbi. Del resto molti calciatori giapponesi giocano in Europa, tra Bundesliga, Premier League, Liga e Ligue 1.
Nessun 'italiano' ma qualche nobile ex come l'interista Yuto Nagatomo, 36enne, l'ex bolognese Takehiro Tomiyasu e l'ex doriano Maya Yoshida. Il ct è da quattro anni Hajime Moriyasu, 54enne ex centrocampista che ha già guidato il Giappone a laurearsi vicecampione d'Asia nel 2019 (finale persa proprio contro il Qatar). Il girone di qualificazione asiatico è stato vinto con una giornata d'anticipo e inanellando sei vittorie di fila e un totale di 46 gol in otto partite (ben nove di Minamino).
La crescita del calcio del Sol Levante parla anche un po' italiano grazie ad Alberto Zaccheroni, ct della nazionale dal 2010 al 2014 e vincitore della Coppa d'Asia nel 2011, e Massimo Ficcadenti che ha ha allenato il Tokyo Fc e varie altre squadre tra cui la Nagoya Grampus, ha portato a casa la coppa di Lega nipponica. Fino al 1998 i Samurai Blu non si erano nemmeno mai qualificati a un mondiale per un Paese pazzo per il sumo e karate.