AGI - Esordio amaro per l’Argentina di Lautaro Martinez, Angel Di Maria e Leandro Paredes che a sorpresa viene sconfitta per 2-1 dall’Arabia Saudita. In campo anche le vecchie conoscenze della Serie A Papu Gomez, Rodrigo De Paul e Cristian Romero. Neanche un minuto per Paulo Dybala.
LAUTARO MARTINEZ (ARGENTINA) 5.5: Giornata storta per l’attaccante interista che si è visto annullare 2 gol nel match d’ esordio. Il primo è uno scavetto di pregevole fattura che ricorda il gol di Batistuta al mondiale di Francia 98 contro il Giappone, annullato solamente per una spalla in offside. Nel secondo tempo soccombe all’irruenza dei difensori arabi e non riesce più a rendersi pericoloso.
DI MARIA (ARGENTINA) 5.5: Uno dei più intraprendenti della sua squadra, tanti dribbling ma anche poca brillantezza. Spesso in fuorigioco nel primo tempo, entra in partita nel secondo quando l’Argentina va in svantaggio, e i compagni cominciano a cercarlo con insistenza. Sulla fascia di destra si trova davanti un attento Al-Sharani che riesce a respingere molte delle azioni offensive del fideo. Cala nel finale ma comprensibile data la serie di infortuni che lo hanno limitato nella sua esperienza juventina.
PAREDES (ARGENTINA) 5: Si guadagna con furbizia il rigore che porta al vantaggio dell’Albiceleste e conduce un primo tempo senza infamia e senza lode con passaggi semplici ma precisi. Nella seconda frazione soffre il cambio di passo dei sauditi, così tanto che non arriva in tempo a chiudere il tiro di Al-Dawsari che vale il 2-1 dell’Arabia Saudita. Dopo 13 minuti della ripresa il ct Lionel Scaloni decide di cambiarlo rendendosi conto che probabilmente il paragone con Pirlo e la sua tecnica è stato un po’ azzardato.
Sfida a reti bianche tra Danimarca e Tunisia. All’Education City Stadium regna l’equilibrio con Kjaer e Maehle in campo per i danesi e Bronn tra le file dei tunisini. Buona prova del difensore milanista nell’ora di gioco prima di essere sostituito.
BRONN (TUNISIA) 6: Prova convincente per il centrale difensivo della Salernitana, schierato come braccetto di destra in una difesa a 3. Chiude tutti gli spazi senza mai abbassare la concentrazione e blocca sul nascere ogni tentativo di smistare i palloni da parte del centravanti danese Dolberg. Nella ripresa in occasione di un calcio d’angolo viene sovrastato di testa da Christensen, ma per sua fortuna l’ex Parma Cornelius lo grazia, sbagliando da un metro un gol già fatto.
MAEHLE (DANIMARCA) 6: Il giocatore della Dea è instancabile sulla corsia di sinistra, fa su e giù per 90 minuti senza mai fermarsi. Dà l’idea di poter essere il giocatore chiave per sbloccare la partita, ma le sue giocate vengono tutte neutralizzate sul più bello. Trova poca assistenza dai compagni.
KJAER (DANIMARCA) 6.5: Il Capitano e leader della nazionale danese, difensore del Milan, vince il duello personale con Jebali. Gioca con tranquillità da veterano contro una Tunisia gasata dai tanti tifosi presenti. Viene sacrificato al minuto 65 dal ct danese per passare alla difesa a quattro. Qui il momento migliore della partita: prima di lasciare il campo mette la fascia da capitano al braccio di Christian Eriksen, un’immagine emozionante a distanza di 17 mesi dal drammatico soccorso all’ex interista agli Europei.
Un altro zero a zero nel match tra Polonia e Messico in cui i biancorossi falliscono un rigore con Robert Lewandowski. I giocatori del Napoli Piotr Zielinski e Hirving Lozano non si accendono. Bene in difesa Kamil Glik, Jakub Kiwior e Bartosz Bereszynski. Sufficienti il portiere juventino Wojciech Szczesny e il talento giallorosso Nicola Zalewski. Sono rimasti in panchina Szymon Zurkowski e Krzysztof Piatek.
GLIK (POLONIA) 6,5: Taglia il traguardo delle 100 presenze con la maglia della nazionale il giocatore del Benevento con una prestazione che ricorda quelle dei suoi anni migliori. Guida il reparto difensivo con autorità, bada poco allo stile ma alla sostanza respingendo tutto quello che gli capita davanti, sia palla che avversari.
KIWIOR (POLONIA) 6,5: Esordio ad un mondiale positivo per il difensore classe 2000 dello Spezia. Gioca con sicurezza e non commette errori. Domina nei duelli aerei. Rischia in un paio di occasioni in fase d’impostazione ma senza conseguenze gravi.
BERESZYNSKI (POLONIA) 6,5: Dopo un inizio incerto in cui alza un pericoloso campanile che si impenna in area, entra nella partita con decisione e personalità. Annulla un cliente scomodo come Lozano e non si fa mai saltare nell’uno contro uno. Dove non arrivano le gambe, arriva il cuore (e i suoi falli). Nel secondo tempo ha più compiti offensivi, non il pezzo forte della casa, ma la prestazione resta ottima.
SZCZESNY (POLONIA) 6: Si fa trovare pronto nelle poche occasioni in cui è chiamato in causa. Qualche uscita imprecisa ma non commette errori da matita blu. Reattivo sulla spizzata di testa di Martin nel secondo tempo.
ZALEWSKI (POLONIA) 6: Giovane e sfrontato, l’esterno della Roma non ha paura a tentare la giocata ma manca un po’ di convinzione. Sempre pronto ad aiutare il compagno Bereszynki in difesa ma non si fa vedere molto davanti. Le sue caratteristiche offensive non trovano sfogo in un primo tempo prudente da parte della Polonia schierata con un 4-4-1-1. Viene sostituito all’intervallo.
ZIELINSKI (POLONIA) 5,5: Alcuni buoni calci piazzati e poco altro per l’estroso trequartista del Napoli. Svaria dietro la punta ma non riesce mai a collegare il reparto offensivo con il resto della squadra. Molti errori tecnici non da lui. Recupera il pallone sulla trequarti che porta all’imbucata del rigore.
LOZANO (MESSICO) 5,5: Si accende ad intermittenza senza mai pungere. Ben contenuto dalla difesa polacca che lo obbliga a cambiare più volte fascia ma sempre con scarsi risultati. Ci si aspetta sicuramente di più dal messicano.
MILIK (POLONIA) S.V.: Entra all’ 87mo, serviva molto prima.
FRANCIA-AUSTRALIA
GIROUD (FRANCIA) 8: Due gol per il centravanti rossonero che gli consentono di diventare il miglior marcatore nella storia della Francia al pari di sua maestà Thierry Henry. Sul primo gol sfrutta un regalo della difesa australiana e si fa trovare pronto quando riceve un passaggio che deve solo essere spinto in porta. Nella ripresa sigla la doppietta personale con un bel colpo di testa su cross di Mbappe. La partita del numero 9 è stata condita di colpi di tacco, giocate preziose e una rovesciata spettacolare che avrebbe meritato miglior sorte.
RABIOT (FRANCIA) 7,5: Si presenta al mondiale in forma smagliante fornendo un gol e un assist all'esordio. Il suo colpo ti testa al minuto 27 raddrizza una partita che si era messa in salita per i francesi. Cinque minuti dopo dal suo pressing (con conseguente assist) nasce il gol del vantaggio di Giroud. Il mondiale è ancora molto lungo, ma un Rabiot in queste condizioni potrebbe non far rimpiangere l'infortunato Pogba.
THEO HERNANDEZ (FRANCIA) 7: Entra al posto del fratello Lucas dopo 10 minuti e comincia subito a spingere come sa fare sulla fascia sinistra. Perde un brutto pallone che per poco non regala all'Australia il gol del raddoppio. Ma da quel momento in poi mette il turbo e non si ferma più. Si fa perdonare subito con un cross al bacio che vale il pareggio per i Bleus. Nel secondo tempo è un continuo di combinazioni e triangoli con Mbappe e il compagno del Milan Giroud. Un errore di Griezmann gli nega la gioia del secondo assist. La difesa australiana non riesce mai a fermarlo. Impatto devastante.