AGI - Bufera in Australia per i saluti e i simboli nazisti ostentati da un gruppo di tifosi del Sydney United 58 prima della finale di Australia Cup persa per 2-0 contro il 2-0 Macarthur FC. Sabato i tifosi del club semiprofessionistico, per lo più di origine croata (la squadra si chiamava Sydney Croatia), hanno anche intonato il coro degli estremisti Ustascia "Per la Patria, pronti" degli anni '40 e hanno fischiato il tradizionale saluto degli aborigeni.
Era stato anche esposto uno stendardo che richiamava la bandiera della Germania nazista, con lo sfondo rosso e le lettere nere EP (da Edensor Park, lo stadio di casa del 58, ndr) stilizzate in modo molto simile a una svastica.
La federcalcio australiana ha aperto un procedimento disciplinare e ha condannato duramente l'episodio mentre il governo ha auspicato un Daspo a vita per i responsabili. L'associazione ebraica del Nuovo Galles del Sud è insorta contro un comportamento che ha definito "riprovevole" ed "estraneo alla societa' australiana". Il premier dello Stato, Dominic Perrottet, ha parlato di azioni "assolutamente orrende".
Alla Australia Cup partecipano anche 700 club delle serie inferiori e lo United 58 è stata la prima squadra al di fuori della A-League, la massima serie, a raggiungere la finale, a cui hanno assistito oltre 16mila spettatori. Già durante la partita otto tifosi dello United erano stati allontanati dal CommBank Stadium per comportamenti isolati.
Il club, fondato nel 1958 da immigrati croati, ha espresso "preoccupazione" e ha riaffermato la linea di "tolleranza zero per ogni forma di discriminazione e razzismo", impegnandosi a collaborare all'inchiesta. "Chi non si allinea a questi valori non e' il benvenuto e i suoi comportamenti non saranno tollerati", ha avvertito il Sydney United 58.