AGI - Riannodare il filo con le 'notti magiche' di Wembley e mettere in sicurezza il primo posto del girone in vista del Mondiale 2022. Dopo il deludente pareggio in casa con la Bulgaria la Nazionale è sbarcata a Basilea per la sfida contro la Svizzera. “Siamo dispiaciuti – commenta il ct Mancini durante la conferenza stampa della vigilia - per una partita che sarebbe potuta terminare con un altro risultato. Se domani sera facciamo la stessa prestazione abbiamo molte probabilità di vincere”.
Partita chiave
Al St Jakob Park sarà una partita chiave per confermare i rapporti di forza del girone, al giro di boa delle qualificazioni. Gli elvetici, infatti, sono al secondo posto (6 punti, contro i 10 dell’Italia) ma devono giocare ancora due partite. Un appuntamento da non sbagliare, così da evitare complicazioni nel cammino verso l’appuntamento in Qatar. In palio, oltre alla leadership del girone, c’è anche il record della striscia di imbattibilità più lunga per una nazionale: con un risultato positivo la squadra allenata dal ct Mancini toccherebbe quota 36 partite, issandosi oltre il primato di Brasile e Spagna.
Nessuna rivoluzione
“La Svizzera è una squadra forte e pericolosa – sottolinea il capitano Chiellini - per vincere non basterà una partita sufficiente ma una partita di alto livello”.
Il ct Mancini predica concentrazione e si prepara a confermare gran parte della squadra vista in campo giovedì sera a Firenze. Massima fiducia, nessuna rivoluzione: spazio giusto a qualche correttivo, già messo in conto vista l’importanza dello scontro. L’Italia scenderà in campo con il classico 4-3-3, in porta il solito Donnarumma che non è sceso ancora in campo con la maglia del Paris Saint Germain. Il capitano Chiellini, preservato per evitare troppi incontri, riprenderà il suo posto al centro della difesa insieme a Bonucci. Sulla fascia destra invece torna Di Lorenzo, in tribuna contro la Bulgaria. Confermato dall’altro lato Emerson Palmieri. A centrocampo invece possibile un cambio nel collaudato trio Jorginho-Barella-Verratti. Fuori quest’ultimo, al suo posto Locatelli, autore della doppietta che permise di stendere proprio gli elvetici agli Europei. In avanti nessuna novità nel tridente: saranno ancora Chiesa, Insigne e Immobile a cercare di fare male sotto porta.
L'addio a Petkovic
La Svizzera ha salutato Vladimir Petkovic dopo 7 anni, culminati nei quarti di Euro2020: da questa estate è sotto la guida dell'ex giocatore Murat Yukin, con una lunga esperienza in panchina nel campionato elvetico. Il neoallenatore finora è rimasto coerente all’idea di gioco del predecessore ma adesso pensa di rivedere l’assetto in campo, solitamente legato alla difesa a tre, anche a causa di alcune defezioni. Mancano infatti tre pilastri del centrocampo: l’atalantino Freuler, squalificato dopo il rosso agli Europei, Shaquiri che è fuori condizione e Xhaka con il Covid-19.
Tutto esaurito
I rossocrociati quindi potrebbero giocare con il 4-2-3-1: in porta l’esperto Sommer, centrali Elvedi e Akanji, ai lati Widmer e Rodriguez. In mediana la coppia Zakaria-Sow, sulla trequarti Vargas, Fassnacht e Zuber a sostegno dell’unica punta Seferovic data l’assenza di Embolo, infortunato. Domani sera sarà il 60esimo incontro con gli Svizzeri, la squadra più affrontata dagli Azzurri nel corso della sua storia. Il bilancio è positivo, solo 8 sconfitte, di cui l’ultima risale a 28 anni fa. Al St Jakob Park è previsto il tutto esaurito con 35mila spettatori a spingere la Nati, oggi 14esima nel ranking Fifa, verso un risultato prestigioso. Con la speranza di evitare un remake dello scontro ai gironi di Euro2020: allora gli Azzurri si imposero per 3-0, doppietta di Locatelli e sigillo di Immobile.