AGI - Una montagna di debiti ha allontanato Leo Messi dal Barcellona. Lo scorso anno, ha ricordato commosso il campione in una conferenza stampa al Camp Nou, "volevo andarmene, quest'anno volevo restare e non è stato possibile". Non è bastato il dimezzamento dello stipendio offerto dal 34enne attaccante argentino, la montagna salariale assorbe oltre il 90% del bilancio blaugrana e la permanenza era diventata impossibile. Di chi la colpa? "Io ho fatto tutto il possibile per restare, il presidente Juan Laporta dice che era per le regole della Liga sul debito che non può essere allargato". E ora si prospetta il passaggio al Paris Saint Germain con cui la Pulce ha ammesso di stare "parlando".
La commozione di Leo
Messi ha cominciato in lacrime e il pianto ha interrotto più volte la conferenza stampa al Santiago Bernabeu. "Sono arrivato che ne avevo 13. Dopo 21 vado via con mia moglie, tre bambini catalano-argentini. Questo è un arrivederci". "Sono giorni non semplici, sto lasciando il club della mia vita", E la mia vita cambierà completamente. Dopo 16 anni tutto era una ripetizione delle stesse cose. Ora si ricomincerà da zero. Ma bisogna accettarlo e guardare avanti".
"Volevo restare"
"Quando è stato eletto Laporta abbiamo parlato, siamo stati a cena insieme. Dopo questa cena ero sicuro che sarei rimasto qui. Che non ci sarebbe stato nessun problema sul contratto. Poi non è stato possibile. Non ho mai avuto alcun dubbio sulla volontà di restare". "L'ha già detto il presidente Laporta: per i limiti della Liga non si poteva fare il rinnovo. Tutto il possibile è stato fatto, da parte del club, da parte del presidente. Io volevo rimanere, tutti lo volevano. Ma non abbiamo potuto. Io sono sempre stato chiaro con tutti, trasparente. Non mi sono mai sentito ingannato da nessuno".
Il ringraziamento al club
"Ringrazio tutti i miei compagni", ha detto la Pulce, "il presidente, tutte le persone del club che sono stati con me tutto questo tempo. Questo club è sempre stato buono con me. Ho vissuto qui tantissime cose. Sono successe tantissime cose belle. Mi hanno fatto crescere, migliorare, diventare la persona che sono oggi. Ho dato tutto per questa maglia, fin dal primo giorno. Sono grato per tutto l'affetto della gente. Non avevo mai immaginato questo addio. Avrei voluto fare un addio nel campo, per un'ultima ovazione. Mi sono mancati durante la pandemia. Mi immaginavo di andare via con lo stadio pieno. Ho sempre sentito l'amore di tutti".