AGI - Italia contro Spagna, finale dei campionati europei under 21, anno 2013. Due squadre piene di talenti e di giovani di belle speranze, tutti all'incirca ventenni. Da una parte De Gea, Koke, Thiago Alcantara, Alvaro Morata e Sarabia. Dall'altra Marco Verratti, Alessandro Florenzi, Ciro Immobile e Lorenzo Insigne. Gli stessi che oggi si giocheranno la semifinale di Euro 2020, otto anni dopo, a Wembley ancora con la casacca della Nazionale, ma quella dei grandi. Di acqua da quel 18 giugno (Raffaella Carrà festeggiava 70 anni) ne è passata tanta sotto i ponti, anche nel mondo del pallone.
E a ben vedere le facce di allora, certo un po' più sbarbate e più incoscienti, sono le stesse di oggi. Erano quelle di chi aveva appena iniziato gli anni più belli della vita e, di sicuro, quelli più decisivi nel mondo del calcio. Oggi forse gli occhi sono più maturi, le giocate più assennate e controllate, ma la voglia di vincere è rimasta sicuramente la stessa.
Il teatro è il Teddy Stadium di Gerusalemme, l'atmosfera quella delle grandi occasioni. In campo due compagini fortissime. In panchina Julen Lopetegui contro Devis Mangia. I 'piccoli' spagnoli sono desiderosi di bissare il titolo del 2011 e di emulare i loro fratelli 'maggiori', capaci di annientare l'Italia (4-0) nella finale degli Europei 2012 a Kiev. Gli italiani cercano il riscatto e una vendetta che avrebbe avuto una eco più grande di quella attesa per una finale continentale di un torneo giovanile.
La partita finirà 4-2 per gli spagnoli, imbattibili con il loro tiki-taka, grazie a una tripletta di Thiago Alcantara, oggi probabilmente in partenza dalla panchina contro gli Azzurri di Mancini, e Isco, oggi assente. Capocannoniere della manifestazione fu però Alvaro Morata, punta titolare de La Roja ora come allora.
Per l'Italia andarono a segno Ciro Immobile e Fabio Borini. L'attaccante della Lazio, come in terra israeliana, sarà stasera il titolare della Nazionale italiana. Quel gol contro De Gea, oggi portiere di riserva della Roja, con pregevole aggancio e rapida conclusione, potrebbe essere il giusto ricordo per dargli la carica necessaria per rispondere alle critiche ricevute degli ultimi giorni.