AGI - Paolo Beldì, regista televisivo molto conosciuto per aver diretto diversi programmi di successo, su tutti "Quelli che il calcio" all'epoca presentato da Fabio Fazio, è stato trovato privo di vita ieri sera nella sua casa di Magognino, frazione di Stresa, alle pendici del Mottarone.
Un gruppo di amici lo attendeva per le 21 al circolo di Levo, altra frazione di Stresa poco distante dalla sua abitazione: non vedendolo arrivare e constatato che non rispondeva al telefono, hanno dato l'allarme. I soccorritori del 118 hanno trovato Beldì già privo di vita. La causa probabile del decesso è un arresto cardiaco.
Beldì, novarese, avrebbe compiuto 67 anni l'11 luglio. Figlio di Aldo Beldì, uno dei più importanti creativi di pubblicità negli anni del boom economico (suoi numerosi marchi tra cui il più celebre è quello dei "Pavesini", Paolo Beldì ha cominciato la sua attività nelle radio locali di Novara alla fine degli anni'70, per avvicinarsi al mondo televisivo grazie alla collaborazione con il regista Beppe Recchia, grazie al quale, nella gloriosa televisione privata "Antenna 3 Lombardia" ebbe nodo di dirigere programmi condotti da personaggi come Enzo Tortora e Walter Chiari. Dopo un passaggio in Finivest approdò in Rai all'inizio degli anni '90.
Oltre che con Fabio Fazio, per il quale era diventato il regista di riferimento, si ricordano le trasmissioni con Adriano Celentano ("Svalutation", "Francamente me ne infischio" e "Rockpolitik"), Simona Ventura, Paolo Rossi, Gene Gnocchi e Gianni Morandi. Molto appassionato di calcio, era tifoso della Fiorentina. Nel 1995 il Comune di Novara lo aveva nominato "Novarese dell'anno".