AGI - "Sarà l'Europeo di Barella e quello della consacrazione di Ciro Immobile. Non c'è il 'fenomeno' in squadra ma i ragazzi sono stati tutti ben preparati e c'è grande fiducia in loro". Lo dice all'AGI Marcello Lippi, ct della nazionale campione del mondo in Germania nel 2006, a poche ore dal fischio d'inizio degli Europei 2020 che si tengono quest'anno, nel 2021 dopo l'epidemia di Covid. L'Italia gioca a Roma la partita inaugurale contro la Turchia.
Come saranno questi Europei e come vede l'Italia?
"Sono gli Europei della pandemia - afferma Lippi - arrivano in un momento difficile. Ma nonostante questo, c'è grande attesa, tanta fiducia in questa squadra di ragazzi. Sono giovani e bravi. Mi aspetto tanto da questa Italia di Mancini che è stato bravo a trasmettere fiducia, sicurezza, e serenità. E quando c'è la consapevolezza della propria forza e l'autostima, la serenità diventa determinante. Ora siamo tutti con loro, con gli azzurri".
Che pensa del lavoro di mister Macini?
"Ha trasmesso alla squadra principi tecnici e tattici importanti a giocatori che magari, non hanno grande esperienza internazionale ma buona volontà e capacità, anche se non c'è in squadra il cosiddetto fenomeno, come accaduto in passato per noi o altre squadre. Ma soprattutto, ripeto, Mancini ha trasmesso serenità".
Lei in effetti aveva in squadra diversi fenomeni...
"Si, certo. Avevo calciatori come Buffon, Del Piero, Totti... Ma non si vince solo perché si hanno fenomeni. Assolutamente. Non ho vinto solo perché avevo giocatori bravi ma perché avevo grandi uomini che hanno avuto voglia di mettere in pratica tutte le qualità possedute e di porle al servizio della squadra. E la Nazionale di Mancini sembra proprio che voglia fare altrettanto".
Fra gli azzurri, chi sarà il protagonista di questo Europeo?
"Per me sarà il torneo di Barella, il mediano dell'Inter. Vedrete... E poi, spero proprio nella consacrazione di Ciro Immobile, l'attaccante della Lazio. Potrebbe essere la manifestazione che lo confermerà definitivamente perché è un grande giocatore. Lui e Nicolò Barella faranno bene".
La squadra che teme di più?
"Una su tutte, l'Inghilterra. Poi certamente la Francia, la Germania, il Belgio. Ma l'Inghilterra.... ha fatto una annata fantastica con le sue squadre in finale nelle competizioni internazionali e ha giocatori forti". Daniele De Rossi, uno dei "suoi ragazzi" oggi è al fianco di Mancini... "De Rossi sarà il 300esimo giocatore che ho allenato, e come lui ho diretto tanti bravi giocatori. Tutte brave e grandi persone. E grandi uomini. De Rossi faceva parte del gruppo mondiale, ragazzi che quando sono andati via, a casa, li ho salutati dicendogli: 'Qualsiasi cosa farete nella vita, la farete sicuramente bene'. De Rossi ha idee, saggezza, equilibrio. Tutte qualità che può trasmettere. Ora si farà le sue esperienze e diventerà un bravo allenatore. Ne sono sicuro".
Dove sara' domani sera il ct campione del mondo di Germania 2006?
"Dove sarò? Non a Roma ma a casa mia. Sul divano, davanti alla televisione pronto per vedere la partita. Gli Europei me li vedo a casa".