Addio a Mario Corso, il piede sinistro della Grande Inter

Davide Sarsini
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La svolta arriva nel 1960 quando il presidente Angelo Moratti ingaggia Helenio Herrera alla guida della squadra e il Magolo ripaghera' vincendo tutto tra il 1963 e il 1966: è la Grande Inter di Sarti, Burgnich, Facchetti, Bedin, Guarneri, Picchi, Jair, Mazzola, Milani, Peirò, Domenghini, Suàrez, Corso. Fu candidato per tre volte al Pallone d'oro, classificandosi settimo nell'edizione 1964, e inserito tre anni piu' tardi dalla Fifa nella formazione Resto del Mondo per la partita d'addio del celebre portiere spagnolo Ricardo Zamora.

La classe di Corso non bastò a guadagnargli la maglia azzurra in modo stabile: per gli equivoci sul ruolo di trequartista e gli scontri con il ct Edmondo Fabbri non fu mai convocato per un mondiale o un europeo. In totale con l'Italia appena 23 presenze e 4 reti in dieci anni.

Dell'Inter Mariolino Corso fu anche allenatore nella stagione 1985-1986, subentrando all'esonerato Ilario Castagner e conducendo la squadra al sesto posto finale.
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