D opo Transfermarkt e l'osservatorio CIES anche KPMG, società specializzata in consulenze manageriali e servizi fiscali e amministrativi, conferma la svalutazione dei calciatori di tutte le leghe e, tra i top 5 campionati europei, la Serie A avrebbe una perdita pari al 26,1% in caso di stop definitivo e un meno 17,2% in caso di ripresa rispetto al valore di febbraio.
Si fermasse la stagione il valore totale del campionato passerebbe dai 5,720 miliardi di euro di febbraio ai 4,229 miliardi in caso di ipotetico annullamento per una perdita del 26,1%. Qualora si continuasse la perdita sarebbe "solo" del 17,2%. La media del valore di ogni singolo giocatore si abbasserebbe nel primo caso di -3.30 mentre nel secondo di - 2.18.
Lo studio, dal titolo "il valore dei calciatori non è immune alla pandemia", vengono prese a confronto 10 leghe e la perdita complessiva per le Big Five è stimata intorno ai 9 miliardi di euro nel caso di stop e a 6 miliardi nel caso di ripartenza. Il valore a febbraio dei 5 principali campionati era di 32,116 miliardi. Perderebbe il 26,4% dovessero fermarsi le cinque leghe attestandosi così sui 23,635.
La defezione in caso di ripresa sarebbe del 17,6% e quindi il valore dei campionati darebbe come totale 26,475 miliardi. Tenendo presente invece il valore aggregato di tutti i calciatori appartenenti ai 10 campionati presi in considerazione (4.183 giocatori) in caso di stop ci sarebbe una diminuzione del 26,5% per una perdita pari a quasi 10 miliardi di euro.
A subire le perdite maggiori sarebbe La Liga per un totale di -28,7% in caso di stop e -19% in caso di ripartenza passando dagli oltre 6 miliardi a 4,7 in caso di fermo e a 5,3 in caso di continuazione. Serie A al secondo posto.
Andando a vedere nello specifico la classifica dei calciatori con il valore più alto e le conseguenti perdite vediamo come a pagare dazio è il PSG. I primi due nomi del podio sono Mbappe e Neymar. Il francese vedrebbe calare il suo valore del 21,5% passando da 225 milioni a 177 in caso di stop e 188 in caso di continuazione (-16,6%). Il brasiliano passerebbe da 175 a 137 (-21,7) in caso di stop e a 149 (-14,7%) in caso di ripresa.
Ad influire è soprattutto l'età. Per questo motivo Messi, quasi 33 anni, passerebbe dai 175 milioni di valutazione di febbraio a 127 in caso di cancellazione e a 143 in caso di ripresa. Chi ci rimetterebbe di più è certamente Eden Hazard, dice il KPMG. Il fuoriclasse belga, valutato 136 milioni a febbraio perderebbe il 29.8% del suo valore in caso di stop attestandosi sui 95 milioni e il 25,5% in caso di ripresa per un valore pari a 101 milioni.
Unici italiani in classifica Romelu Lukaku e Matthijs De Ligt. Il belga passerebbe dagli 88 milioni di febbraio ai 75 in caso di stop e a 80 in caso di ripresa. Il centrale della Juventus da 86 milioni scenderebbe a 72 in caso di stop e a 80 in caso di continuazione.
A livello di club le rose di maggior valore resterebbero Manchester City, Liverpool e Real Madrid con il calo peggiore per gli spagnoli, probabilmente frutto della maggiore età dei singoli calciatori. La perdita dei Citizens sarebbe di - 22.6%, quella dei Reds - 24,4% quella delle Merengues di 27,25.
L'analisi del KPMG sulle 20 squadre col valore più alto vede la presenza di 4 italiane: Juve, Inter, Napoli e Roma. I bianconeri resterebbero la rosa dal valore più alto ma passerebbero in caso di stop dai 751 milioni di febbraio a 575 milioni (-23,4%), in caso di ripresa a 635 milioni (-15,4%).
Nerazzurri che perderebbero il 24% del loro valore in caso di stop e il 14,9 in caso di continuazione passando da 653 milioni a 496 nel primo scenario e a 556 nel secondo. Il Napoli era valutato 591 a febbraio e perderebbe in caso di fermo il 28,7% passando a 421 milioni e in caso di ripresa delle attivitaà 474 (-19.8%).
La Roma passerebbe invece da 452 a 339 milioni (-25%) e in caso di ripresa a 378 milioni ovvero una perdita del 16,4%. Si tratta di stime complessive per le big 5 molto vicine tra loro quelle fatte da CIES, TRANSFERMARKT e KPMG. L'osservatorio calcistico aveva stimato una svalutazione di 9,3 miliardi totali, pari al 28% del valore attuale, mentre l'azienda tedesca indicava come le svalutazioni totali ammontassero a 9 miliardi di euro per una diminuzione media pari al -20%.