"In questo momento drammatico la cosa più importante è la salute, uscire da questa crisi. Il calcio interrotto simboleggia che l'Europa e il mondo si sono fermati": lo afferma il presidente della Uefa, Aleksander Ceferin, in un'intervista a Repubblica in cui ha definito "giusta" la decisione di rinviare Euro 2020. "Sacrificare l'Europeo ha mostrato che ogni emergenza è la nostra e che ogni club è il nostro", ha osservato il dirigente sloveno.
"Nulla sarà più lo stesso, dopo questo anno terribile, nel mondo intero", ha spigato Ceferin, "spero che nessuno dimentichi che cosa è successo: non solo nel calcio, ma nel mondo. E' una lezione: in futuro dovremo comportarci diversamente".
"Il calcio europeo è unitissimo" e solidale, ha assicurato Ceferin. "nessuno sa quando la pandemia finirà" ma l'Uefa ha "il piano A, B o C: siamo in contatto con le leghe, con i club, c'è un gruppo di lavoro. Dobbiamo aspettare, come ogni altro settore". "Le opzioni sono ricominciare a metà maggio, a giugno o anche a fine giugno. Se non ci riusciamo probabilmente la stagione sarà persa. C'è anche la proposta di finire questa stagione all'inizio della prossima, che comincerebbe un po' più tardi". "Se non ci fosse alternativa, sarebbe meglio finire comunque i campionati", ha aggiunto, "posso dire che non penso alle finali delle coppe europee a porte chiuse".
Sulla posssibilità di limitare il numero delle squadre nei vari tornei campionati Ceferin non si esprime, ma ribadisce il suo no ad altri tornei. "I problemi nazionali spettano alle singole leghe. A livello internazionale io penso che non siano necessarie nuove competizioni per club: le abbiamo già. Il calendario è già pieno".