E ra la partita più attesa. Quella che poteva concedere al calcio italiano un altro mese di emozioni o un altro mese di partite, più o meno, scontate. Ma quando tutto sembrava marciare verso uno scialbo 0-0, che avrebbe favorito la Juventus, all’improvviso è arrivato Koulibaly. È il 90esimo minuto. Su calcio d’angolo il difensore del Napoli salta più in alto di tutti, colpisce di testa e affonda Buffon e la Torino di fede bianconera. La squadra di Sarri compie l’impresa e sbanca l’Allianz Stadium riducendo la distanza con la capolista. Ora c’è solo un punticino. Una Juventus empre più insicura e, dopo Madrid, sempre più in difficoltà. Tutti i giornali aprono con i festeggiamenti del popolo azzurro. Nelle piazze, in aeroporto, per le strade. E con un video. Quello dei giocatori azzurri, all’interno dello spogliatoio, subito dopo il triplice fischio finale.
Gli “eroi” celebrati dai giornali
La Gazzetta celebra Sarri e il suo gioco. Ed è lo stesso allenatore toscano a ribadire l’importanza dei tre punti trovati a Torino ma anche la necessità di tornare con i piedi per terra: “È una vittoria per la gente perché il Napoli è la squadra di un popolo non solo di una città. Per lo scudetto non cambia niente, Juve ancora davanti. Ora vorrei ritrovare la solita serenità a Castelvolturno”. Ci sono 4 partite da giocare e la squadra partenopea deve sperare in un altro passo falso degli juventini. Da parte sua senza sbagliare nulla. Per il Corriere dello Sport, invece, il protagonista è solo il difensore senegalese: “Uno stacco di rabbia, con voglia di vincere, quella che alla Juve è mancata per chiudere il discorso scudetto. Il Napoli vola come Kalidou Koulibaly”. Sì, perché l’altra faccia della medaglia di una giornata storta, in casa bianconera, è proprio quella di aver deciso di accontentarsi di non prenderle invece che provare a chiudere ostilità e speranze avversarie. Un atteggiamento che Tuttosport trasforma in un hashtag, #JuvePassiva, e puntando il dito sul peggiore in campo, Dybala, sostituito alla fine del primo tempo.
Le 57 partite di Allegri e lo sfogo in conferenza stampa
L’allenatore livornese guarda avanti. Sabato la Juventus è attesa a San Siro dall’Inter di Spalletti. E come ricorda Sky Sport, quella potrebbe essere la partita decisiva. Poi però, Allegri si sfoga ricordando le differenze tra la sua squadra e le altre: “È quattro anni che la Juve gioca 57 partite l’anno. Le altre squadre quante ne giocano? A dicembre vanno fuori. Noi giochiamo 57 partite l’anno, ai ragazzi non si deve dire niente. Sabato faremo comunque una grande partita. Vinceremo o perderemo non lo so. Quanto giochi 57 partite, anche a livello mentale è un dispendio di energie forte. Arrivare in finale di Coppa Italia non è facile. Ed è il quarto anno. La Juventus ha giocato 4 volte la Champions, 2 volte ha fatto la finale, 2 volte è stata eliminata al 90’. Ragazzi fate perdere la pazienza a me, che ne ho da vendere”.
Le versioni opposte de “Il Mattino” e de “La Stampa”
“Che bellezza”. Per il giornale napoletano è stata la partita perfetta. Con il racconto delle feste, della corsa in aeroporto, dei sorrisi e dei canti. I giocatori sono diventati anche qui degli “eroi” mentre i mille tifosi in trasferta veri “garibaldini”. Giubba di un colore diverso ma impresa, e gioia, simili. La Stampa sceglie toni più sommessi ma riconosce il valore dell’avversario e la portata della sconfitta: “Il Napoli vince con pieno merito, senza mai perdere la pazienza, anche se la corazzata Juventus ha sempre linee difensive impenetrabili”. Poi è arrivato Koulibaly e tutto il resto non conta più nulla. Ora tutto è in gioco e vincerà chi farà meno errori.