I l calcio d’inizio è fissato alle 21, a San Siro. Ma per il Pordenone calcio il match di Coppa Italia contro l’Inter è iniziato subito dopo la vittoria con il Cagliari che ha permesso alla squadra friulana di qualificarsi per gli ottavi di finale. I ramarri se la giocheranno a testa alta, sapendo di non aver nulla da perdere. Soprattutto in una gara secca. Sarà più di una finale. Una festa vera, iniziata sui social, per una compagine che quinta nel girone B della Serie C non è certamente avvezza a palcoscenici del genere. Ma qual è la sua storia?
Carta d’identità
La società è nata il 1° ottobre del 1920 con il nome Football Club Pordenone. Non è stata la prima società calcistica della città friulana visto che ha preso il testimone dall’Unione Sportiva Pordenone che, nata nel 1913, si dissolse sei anni dopo. Il suo stadio, che porta il nome del ciclista veneto Ottavio Bottecchia, è stato inaugurato nel 1926 e può ospitare circa 3mila persone. Lo stesso numero di tifosi (ma forse saranno anche di più) in viaggio verso Milano grazie a una quarantina di pullman e centinaia di auto private. Una comitiva che tingerà di neroverde un anello di San Siro.
Successi
Oltre alle diverse promozioni che hanno portato la squadra a disputare varie stagioni nei campionati professionistici di Serie C, il Pordenone calcio vanta uno scudetto di serie D, ottenuto nel 2013-2014, e una Coppa Italia di Serie D ottenuta dieci anni prima. Non ha mai disputato un campionato di Serie B nonostante nelle ultime due stagioni sia arrivata a disputare i playoff persi rispettivamente con Pisa e Parma (ai rigori), squadre che avrebbero poi conquistato la promozione nella serie cadetta.
La società
Il Pordenone Calcio appartiene alla Vitis Rauscedo, azienda nata nel 1985 che lavora nel settore della produzione di barbatelle innestate, vitigni autoctoni e internazionali. È un’azienda familiare condotta dal presidente della squadra neroverde, Mauro Lovisa, che durante una visita della squadra ha ribadito come: «Vedere come funziona la macchina lavorativa, interamente manuale, e vedere “in azione” i nostri operai, sul pezzo già dal mattino presto, che con grande professionalità e precisione svolgono il proprio compito, ritengo sia un arricchimento per i nostri ragazzi, privilegiati in quanto possono giocare a calcio da professionisti. Ragazzi molto seri, va sottolineato, che stanno facendo uno splendido percorso e di cui andare orgogliosi”. Era il 2015 e a quanto pare quella visita ha portato fortuna. Ora l’obiettivo è quello di ripercorrere l’impresa dell’Alessandria, altra squadra di Serie C, che due anni fa arrivò in semifinale di Coppa Italia e provare, per la prima volta ad arrivare in Serie B.
Giocatori e stipendi
Il monte stipendi del Pordenone è complessivamente di 1 milione 380 mila all’anno. Un giocatore guadagna in media 60.000 euro lordi. Corrisponde, come ricorda la Gazzetta dello Sport, a tre giorni di ingaggio dev’attaccante dell’Inter, Mauro Icardi. Nelle file del Pordenone giocano anche due giocatori stranieri: l’attaccante spagnolo Miguel-Ángel Sainz-Maza e il portiere lettone, in prestito dal Parma, Kristaps Zommers. I nomi di maggior rilievo sono Emanuele Berrettoni (che giovanissimo a San Siro ha già giocato), Salvatore Burrai, Federico Gerardi, Gianvito Misuraca. Tutti con esperienze nei campionati di categoria superiore.
L’allenatore
In panchina siede Leonardo Colucci, classe 1972, che il calcio ad alti livelli l’ha conosciuto vestendo le maglie di Verona, Bologna, Modena e Cagliari. Un allenatore che ha iniziato da pochi anni la sua nuova carriera e che ha concentrato i propri sforzi nello studio delle partecipanti al campionato di serie C. Tanto che per preparare la sfida contro il Cagliari, in Coppa Italia, si è affidato ai suoi giocatori: “Li conoscevano meglio di me perché li avevano acquistati nell’asta di fantacalcio”.
Le curiosità del match contro l’inter
I ramarri indosseranno la seconda divisa, quella biancorossa, ma al posto dello stemma del club ci sarà il logo del Comune di Pordenone. La partita sarà trasmessa in diretta su Raidue. I giocatori sono pronti, compreso Presidente e allenatore, a tornare a piedi in caso di vittoria. Quanti chilometri ci sono da Milano a Pordenone? Circa 350. Un’inezia di fronte alla gioia di eliminare una delle squadre più forti della Serie A.