A ntonio Conte sulla panchina del Milan. Subito, senza neanche aspettare la fine del campionato. Quella che sembra una voce di calciomercato, già sentita più volte negli ultimi mesi come un'opzione per il 2018, sta prendendo sempre più corpo tra gli addetti ai lavori e sempre più spazio sui tabloid. Una suggestione rilanciata anche dal giornalista di Sky Sport, Paolo Condò, durante il commento di questa dodicesima giornata di Serie A, basata soprattutto sulle ultime voci, arrivate dall'Inghilterra, che parlano di contatti già ben avviati tra le parti. Indiscrezioni che stanno rimbalzando in rete, su Facebook e su Twitter, nonostante l'ex allenatore della Juve e della Nazionale abbia appena guidato il suo Chelsea alla vittoria preziosissima, in Premier League, contro il Manchester United di Mourinho in una sfida che può rilanciare la squadra all'inseguimento di un inarrestabile Manchester City. Ma l'attenzione, ora, si sposta in Italia per quella sfida che potrebbe rompere definitivamente gli equilibri.
Sassuolo, i precedenti infelici
Il posticipo di questa sera, per il Milan, non è un sfida come le altre. Come ha ricordato anche Mediaset, una sconfitta in terra emiliana è già costata la panchina a due allenatori. Massimiliano Allegri, nel 2014, terminò la sua esperienza sotto i colpi di Berardi (a segno 4 volte nel 4-3 finale) e le parole di Barbara Berlusconi. Pippo Inzaghi non ebbe miglior fortuna visto che il suo futuro al Milan venne deciso nel periodo esatto tra i due scontri con la squadra nero-verde. E anche Seedorf e Brocchi non vissero bei momenti dopo i match giocati a Reggio Emilia. C'è da dire, però, che l'anno scorso Montella ruppe il tabù vincendo in trasferta 1-0, con un rigore di Bacca, oggi partito per la Spagna per indossare la maglia gialla del Villarreal. Ed è proprio dei 3 punti che oggi l'allenatore del Milan ha bisogno per scacciare i fantasmi che arrivano da Londra. Gli stessi che Conte ha appena conquistato.
I malesseri di Antonio Conte
Non c'è mai stato grande feeling tra il patron del Chelsea, Roman Abramovich, e l'allenatore pugliese. Nonostante il trionfo dell'anno scorso in Premier League, arrivato dopo un anno tragico per Stamford Bridge. Nonostante il feeling creato con i tifosi blues che in ogni partita, anche quella giocata peggio, gli dedicano sempre un coro che scandisce il suo nome: "Antonio, Antonio". Cos'è che allora non va? Prima i problemi con il calciomercato estivo, pochi arrivi (Morata, Bakayoo e Rudiger) e alcune partenze, come quella di Matic, hanno innervosito lo staff dell'allenatore italiano. Poi la questione con Diego Costa, mal gestita forse da Conte, che ha creato dei corti circuiti in uno spogliatoio complicato e dove è assai ingombrante la presenza della Presidenza. L'ultimo "sgarbo" dell'allenatore italiano, ufficialmente per scelta tecnica, è l'esclusione della sfida di oggi con Il Manchester United di David Luiz, difensore brasiliano vicinissimo ad Abramovich e ai suoi stretti collaboratori. Per lui la strada della tribuna. L'ennesimo messaggio di Conte che sembra dire "finché resto qui comando ancora io". Una sfida vinta, visto quello che il campo ha detto. Ma la questione è proprio questa: basterà ad allontanare Antonio Conte da Milanello? La prima risposta l'avremo tra qualche ora quando calerà il sipario sull'ennesimo, decisivo, match tra Sassuolo e Milan.