I l 19 agosto non è stato un avvio di campionato come gli altri. L'anticipo Juventus-Cagliari ha segnato infatti il debutto in Italia del VAR, ovvero "Video Assistant Referee", un assistente addizionale che verifica, dalle riprese video, se la decisione dell'arbitro è stata corretta. E la prima decisione "videoarbitrale" della storia della Serie A è stata l'assegnazione di un rigore contro i bianconeri, cosa che non poteva suscitare l'ironia delle altre tifoserie, che, tra il serio e il faceto, accusano sovente la "vecchia signora" di godere di eccessivi favori dai direttori di gara.
Il fallo in area a danno dei sardi non era stato inizialmente visto dall'arbitro Maresca. L'addetto al Var, Paolo Valeri, lo aveva invece visto sullo schermo. E, come da regolamento, aveva richiamato l'attenzione del direttore di gara. Maresca fermò il gioco e, esaminando le riprese, giunse alla stessa conclusione. "La tocca appena. Per me non c'è niente. Ci sarebbero dieci penalty a partita", sbottò Alessio Tacchinardi, vecchia colonna del centrocampo bianconero, dagli studi di Mediaset Premium. "È incredibile, dovremo fare un programma solo sul Var", gli fece eco un altro grande ex, Ciro Ferrara. Il rigore del brasiliano Diego Farias fu poi parato da Gigi Buffon, oggi protagonista della polemica contro uno strumento che, a sua detta, rischia di trasformare il calcio in "pallanuoto".
I limiti del "videoarbitro"
Il Var è stato anche tra i protagonisti della seconda di campionato della Juventus, che sabato ha battuto in trasferta il Genoa per 4-2 grazie a una micidiale tripletta di Dybala. In questo caso il "videoarbitro" assegna due rigori, uno contro la Juve e uno a favore. Nel primo caso, dopo una clamorosa autorete di Pjanic al 1', l'arbitro Luca Banti decide di ricorrere al Var dopo l'atterramento in area di Galabinov. Il verdetto è rigore, e questa volta Buffon è battuto dal bulgaro. Le riprese non avevano però rilevato che la precedente azione di Galabinov era in fuorigioco. Già, perché il Var non è una vera e propria "moviola in campo" ma può essere utilizzato solo in quattro tipi casi: assegnazione di un gol, assegnazione di un rigore, espulsioni e i sospetti scambi di persona.
Poi, verso la fine del primo tempo, Lazovic respinge con il braccio un tiro di Mandkuzic. Non se ne accorge nessuno, nemmeno i bianconeri, che non protestano. Nessuno tranne gli uomini sul furgoncino del Var, che assegnano il penalty alla Juve, trasformato da Dybala al 49' nel gol del 2-2. Buffon, nel dopopartita, ha le idee ben chiare: "Cosa penso del Var? Così non mi piace, se ne sta facendo un uso spropositato e sbagliato. Parto dal presupposto che bisogna liberare gli arbitri dal mostro, anche per poter valutare serenamente la bravura di un direttore di gara che si deve prendere la responsabilità delle decisioni in base alle percezioni del campo. Secondo me si sta facendo un uso spropositato del Var, sbagliato. Si diceva che andava utilizzato con parsimonia, in modo giusto e utile. E invece così sembra di giocare a pallanuoto, è qualcosa di molto brutto. Anche perché nel calcio non tutti i contatti sono da rigore. Non ci si può fermare ogni tre minuti".
Buffon: "Così non sapremo mai quanto vale un arbitro"
Nella pallanuoto il gioco viene fermato molto spesso, da qua il riferimento. Ma continuiamo a leggere sulla Gazzetta le dichiarazioni del portiere della Nazionale: "Lo dico mio malgrado, da portiere di una squadra che vince e attacca spesso, quindi mi do la zappa sui piedi. Lo scorso campionato abbiamo avuto tre rigori a favore, quest'anno arriveremo a 55, ma questo non è più calcio, diventa pallone da laboratorio. Tra l'altro in questo modo non conosceremo mai l'effettivo valore di un arbitro: se fossimo tutti più sereni, obiettivi e accettassimo gli errori, vivremo con più umanità tutti i risultati. Se penso che il Var sia inutile? È uno strumento che, adoperato con parsimonia, può dare ottimi risultati e fare il bene del calcio. Ma così non mi piace, è brutto". Diplomatico, invece, l'allenatore Massimiliano Allegri, che invita ad avere "un po' di pazienza".
Rigore negato alla Roma. È caso anche all'Olimpico
Il Var ha suscitato polemiche anche durante l'altro anticipo, Roma-Inter. I giallorossi avevano chiesto un rigore, o almeno di verificare le riprese, dopo un contatto in area tra l'attaccante romanista Diego Perotti e il difensore nerazzuro Milan Skriniar. "Che faccio?", viene sentito dire, un po' spaesato, l'arbitro Massimilano Irrati. Che alla fine decide di non assegnare il rigore. "È terribile vedere queste persone commettere simili errori pur vedendo tranquillamente la partita su tre o quattro schermi", la reazione irata di Perotti. "Genoa-Juventus è stato un match dove è stata usata, io pensavo che l’arbitro guardasse o comunque che venisse aiutato dagli assistenti", dichiara invece l'allenatore della Roma, Eusebio Di Francesco, Il rigore è netto ma ci sta l’errore, magari non è solo il problema della tecnologia. Credo che l’arbitro non sia andato a vedere perché quelli davanti al monitor gli abbiano detto che non ci fosse nulla". Duro anche il presidente James Pallotta: "Hanno deciso di mettere il Var proprio per questi casi, ma se non la usano a cosa serve?". "Così non Var bene", titolerà il mattino dopo il Corriere dello Sport. Per la Gazzetta, invece, sono addirittura "Star Vars".