P er molti è già il nuovo Ronaldo, per via di quella progressione in campo aperto che fatto del Fenomeno di Barcellona e Inter (e Brasile) uno dei calciatori più forti di tutti i tempi. E c’è chi è pronto a scommettere che darebbe filo da torcere a Usain Bolt sui cento piani. Lui è Kylian Mbappé, segni particolari: indossa la maglia numero dieci della Francia, ha spazzato via l’Argentina nell’ottavo di finale in Russia, e promette di essere la stella del Mondiale 2018. Magari portando i blues a vincere la coppa che manca dal 1998. Quando Mbappé non era nemmeno nato.
L’infanzia in banlieue: “Così ho capito il valore delle cose”
20 dicembre 1998: Kylian nasce a Bondy, periferia nord di Parigi. Banlieue. Vivere lì “mi ha trasmesso dei valori, a cominciare dall’educazione", ha raccontato recentemente il diciannovenne calciatore a Le Parisien. Alle volte si vivono dei momenti difficili, ma questo ci rafforza, ci indurisce, di rispettare le persone e di capire il valore delle cose”.
Educazione che è merito anche di mamma Fayza, di origine algerina, e papà Wilfred, allenatore di calcio camerunese. Il pallone di cuoio, in casa Mbappè, non dev’essere mai mancato: Kylian ha un fratellino più piccolo di sette anni, Ethan, che durante una recente partita di Champions League lo ha accompagnato durante l’ingresso in campo delle squadre. E ha anche un fratello adottivo, calciatore anche lui. Jirès Kembo-Ekoko, oggi attaccante della squadra turca del Bursaspor, nato in Congo e naturalizzato francese. Suo padre, ex calciatore morto nel 2007, era molto amico di Wilfred, il papà di Kylian.
Mbappé tira i primi calci al pallone nella squadra di Bondy e poi, nel 2011, entra nella più importante accademia calcistica di Francia, l’Inf Clairefontaine da dove, in passato, sono usciti calciatori come Nicolas Anelka e Thierry Henry. E proprio di Titì, l’indimenticato fuoriclasse di Barcellona e Arsenal, Kylian potrebbe essere l’erede.
Kylian Mbappé poses for photo with fan pic.twitter.com/no1Vocf4uY
— Mohamed Moallim (@iammoallim) 30 giugno 2018
Fino a ieri era conosciuto soprattutto per essere stato il giocatore più pagato della storia dopo il brasiliano Neymar. Mbappè, che dopo l’Inf Clairefontaine ha scelto di indossare la casacca del Monaco, è stato acquistato dal Paris Saint Germain la scorsa estate per più di 150 milioni. Da ventiquattro ore, però, Kylian è il calciatore più chiacchierato e apprezzato al mondo.
Uno scatto ai 37 km all’ora
Un’improvvisa celebrità dovuta non solo alla doppietta con cui ha aiutato la sua Nazionale a eliminare l’Argentina di Messi, ma soprattutto a quella incredibile progressione all’alba del primo tempo. Tre quarti di campo galoppando palla al piedi, quattro avversari lasciati impalati e basiti, l’arrivo in area di rigore dove l’albiceleste Marcos Rojo lo travolge, non potendo fare altro per fermarlo.
#CM2018 #FRAARG
— Téléfoot (@telefoot_TF1) 30 giugno 2018
Revoyez le déboulé FOU de Mbappé avant le penalty : ce joueur est FOU !!
Regardez ▼▼ https://t.co/f0cCQBOPh8
“Una corsa folle”, la definisce L’Equipe secondo cui in quei 70 metri Mbappè ha toccato i 37 chilometri all’ora. Un’azione strabiliante che coniuga potenza fisica, coordinazione e una tecnica sopraffina. Un mix di talento condensato in un fisico quasi gracile, appena 1 metro e 78 per 73 chili.
Fenomeno @KMbappe @FIFAWorldCup
— Franco Baresi (@FBaresi) 30 giugno 2018
Qué jugador @KMbappe
— Carles Puyol (@Carles5puyol) 30 giugno 2018
“Fenomeno”, scrive su Twitter l’ex capitano del Milan Franco Baresi, uno che di azioni a tutta velocità se ne intende: l’8 settembre del 1996 il suo compagno di squadra George Weah si inventò una cavalcata coast to coast contro il Verona. Da un’area di rigore all’altra.
Ma tra tutti i tweet di congratulazione a Mbappè, a far sorridere di più è quello di Ian Wright, ex stella inglese di Crystal Palace e Arsenal.
A performance like that on world's stage . At 19 I was being rejected by Brighton #Mbappe
— Ian Wright (@IanWright0) 30 giugno 2018
“A diciannove anni io ero stato rifiutato dal Brighton”, ricorda Wright a dimostrazione della precocità del talento di Mbappè. Che da teenager corre già verso il Pallone d’Oro. “Ma ci rinuncerei volentieri per vincere la Coppa del Mondo”, assicura lui.