I Toronto Raptors sono campioni NBA per la prima volta nella loro storia. Hanno superato in gara 6 delle finali playoffs i Golden State Warriors per 114-110 chiudendo la serie sul 4-2. Quella che si è consumata nella notte italiana è stata la partita più intensa di queste finali ed è un’altra volata a decidere il match, come in gara 5. Ma questo è l’anno dei Raptors. Lo si capisce da quei dettagli che possono decidere una serie di playoff: gli infortuni, i canestri inaspettati, le piccole giocate nelle pieghe della partita. Alla fine, in una sfida così equilibrata, sono stati questi gli elementi a far prevalere la squadra canadese. Onore ai Warriors, incerottati, privi per lunghi tratti di alcuni tra i suoi fuoriclasse ma mai domi fino all’ultimo secondo del match.
In avvio nessuna delle due squadre sembra subire la pressione. Si segna a profusione: il primo quarto finisce 33-32 con percentuali dal campo molto alte, il secondo 60-57. Toronto si affida a Lowry (26 p.) e a un ritrovato Siakam (26 p.). Golden State trova in Iguodala (22 p.) un ottimo supporto al duo Curry (21 p.) e Thompson (30 p.). L’equilibrio si mantiene fino a pochi minuti dalla fine del terzo quarto quando la partita cambia definitivamente. Il ginocchio di Klay Thompson si gira in maniera innaturale. Cala il silenzio in tutta l’arena. Curry si siede sul parquet, scuotendo la testa.
È l’ennesimo grave infortunio per i Warriors dopo quello di Kevin Durant. La guardia americana chiude con 8 su 12 dal campo, 4 su 6 nelle triple, 10 su 10 ai liberi. Con Iguodala, fino a quel momento, il giocatore migliore di Golden State. Ma deve uscire dalla Oracle Arena sorretto da un paio di stampelle, scena che fa ricordare il precedente troppo recente di Durant, quando mancano più di 12 minuti alla fine del match.
Nell’ultimo quarto, Toronto sembra avere più energie. Coach Nurse tira fuori dal cilindro una box & one, una difesa a zona con un’unica marcatura a uomo. Ovviamente su Curry. Sembra funzionare perché i tiri che prende l’ultimo fuoriclasse in campo dei Warriors sono sempre più difficili. Ma anche il talento di Kawhi Leonard (22 p.) brilla a intermittenza e i Raptors non riescono a siglare l’allungo decisivo, nonostante le cinque triple di un fenomenale Vanvleet (22 p.).
I Warriors, incitati dal proprio pubblico, non mollano e costringono i Raptors a un finale punto a punto. A 9 secondi dalla fine la palla torna nelle mani di Curry con Golden State sotto di un solo punto. Ma la sua tripla, presa con grande libertà, finisce sul ferro come le ultime speranze dei campioni in carica di portare la serie all’ultimo atto e difendere ancora il loro titolo. La sirena suona. I Toronto Raptors sono campioni NBA e in tutto il Canada può iniziare la festa.