AGI - La semifinale dell’edizione 2021 di X-Factor si apre con una manche dedicata a duetti d’eccellenza, ospiti Samuele Bersani, Motta, La Rappresentante di Lista, Fulminacci e Benjamin Clementine…era evidentemente ora di mettere dentro questa edizione di X-Factor un po' di musica. “C’è chi segue il suo grande amore” canta in apertura Manuel Agnelli afferrandosi teatralmente il pacco, secondo il regolamento interno di X-Factor ha ufficialmente accettato di fare da partner ad Arisa per quel soft-porno che la cantante ha opzionato nel suo futuro.
E adesso vi state immaginando Agnelli e Arisa che fornicano selvaggiamente: non si può mai scherzare con voi, eh? “La mia vita sentimentale va a rotoli” dichiara amaramente Ludovico Tersigni quando lo intervista dopo, lui per “vita sentimentale” intende le lezioni di dizione. Al ballottaggio finale finiscono Erio e Baltimora, quel che è sicuro è che la finale sarà un po' più divertente. Alla fine salutiamo Erio, la sua verve ci mancherà, dobbiamo ammetterlo, era un’ottima pausa pisolino durante questi affannosi giovedì sera.
Erio – Voto 6: Nel presentare il duetto con La Rappresentante di Lista, Agnelli dice che Erio “Deve trovare la sua strada per comunicare con il largo pubblico”, a noi, così, su due piedi, è venuta in mente una soluzione: lezioni di canto…sbem! Si scherza, Erio, anzi, è uno dei pochi che tiene l’intonazione dall’inizio alla fine di un pezzo, almeno così sostiene chi è rimasto sveglio fino alla fine di una canzone cantata da Erio; ma potrebbe tranquillamente essere una leggenda, diamo per scontato che nessuno sia capace di restare sveglio per un’intera canzone cantata da Erio.
Sulla carta si sospettava che i due progetti si potessero fondere in scioltezza, ed effettivamente il brano, se si escludono i versi cantati in solitaria da Erio, funziona, per il resto il concorrente viene letteralmente annullato da Veronica Lucchesi.
Mika lo scongiura: “Divertiti!”, effettivamente ‘sto ragazzo, l’unico a nostro parere rimasto in gara con qualcosa di interessante da dire, ci fa rimpiangere Pippo Franco e tutto il Bagaglino. Rientra nel suo quando in seconda manche canta “Street Spirit (Fade Out)” dei Radiohead, significativa la ballerina alle sue spalle che soffre vistosamente e ballando ballando cerca di raggiungere l’uscita o, in alternativa, ingurgitare una fiala di cianuro. Ci lascia, forse troppo presto, per noi era nettamente da finale, soprattutto guardando a chi in finale ci finisce.
Fellow – Voto 5,5: Vederlo così, sul palco, emozionato, accanto a quel Benjamin Clementine, più volte citato durante il suo percorso a X-Factor, effettivamente ci fa venire in mente che Fellow è un po' il Benjamin Clementine italiano, una versione, diciamo, italiana, disegnata sul tovagliolo di un bar da un bambino non portatissimo per l’arte. Cantano, pianoforte e voce, “I Won’t Complain”, esibizione ricca di pathos, che fa sciogliere il pubblico e della quale si parlerà sæcula sæculorum; o almeno questo è quello che avevano detto a Benjamin Clementine.
Seconda manche in cui interpreta “Dog Days Are Over” dei Florence + The Machine, Mika durante la settimana gli suggerisce di cantare come se volesse portarsi a letto qualcuno del pubblico, lui obbedisce e a fine esibizione riceve proposte di matrimonio da un ragioniere di Moncenisio, da una badante rumena di Ribordone e da un panettiere di Castelnuovo di Ceva; tutte accettate tra l’altro. Alè.
gIANMARIA – Voto 5: Il duetto con Bersani ci regala forse il momento più divertente dell’intera edizione, quando il cantautore romagnolo, rimanendo totalmente serio, con dei tempi comici degni di Buste Keaton, dice: ”La prima volta che ti ho sentito cantare il tuo singolo mi è presa…sai quella sana invidia quando senti una cosa che avresti voluto scrivere tu?”. Samuele Bersani.
A gIANMARIA. Troppo forte. Quando il ragazzino apre bocca per cantare i versi che gli sono stati assegnati di “Spaccacuore” è semplicemente imbarazzante, in realtà riesce a rovinare anche il ritornello cantato insieme, sentire le loro voci incrociarsi crea un corto circuito sonoro che potrebbe provocare uno Tsunami dall’altra parte dell’universo. Un disastro davvero totale. Alla fine dell’esibizione Bersani tenta di dribblare l’intervista ma Tersigni lo tiene sul palco: “Non scappare”, così il buon Samuele è costretto a dire in diretta tv che vede in gIANMARIA qualcosa di lui, un momento veramente molto molto triste. Mika commenta “Canti ma non canti. Reciti ma non reciti. Fai ma non fai”, è vero, merita di andare a casa ma non ci va mai.
Per esempio quando canta “AlexanderPlatz”, pezzo scritto da Alfredo Cohen, Franco Battiato e Giusto Pio e portato al successo da Milva; nel video introduttivo anticipa ciò che tutti, familiari di Battiato compresi: ha riscritto tutte le strofe, ma il ritornello no “perché mi piace” dice…fiiuu.
A metà brano sente un click negli auricolari e si blocca, il ragazzo c’ha orecchio, proprio nel senso che ci sente, una notizia. Una parte di noi in realtà trova una certa fascinazione per questa esibizione, l’altra parte, quella astemia, ha preso una mazza da baseball e si avvia minacciosa verso l’altra barricata. Va in finale, in un mondo così ingiusto lo davamo per scontato.
Baltimora – Voto 6,5: Con Fulminacci porta in scena il miglior duetto della serata, di gran lunga, l’unico in cui il padrone di casa non sfigura accanto all’ospite. Sarà che “Resistenza” è un brano magnifico scritto da un cantautore molto giovane ma già magnifico. Baltimora non è mai stato così sicuro di sé sul palco, l’uomo che porta sul viso i segni indelebili di un melodramma, il Jerry Calà triste della tv italiana, a tratti sembrava quasi divertirsi. Ah, il potere della musica!
Per bilanciare questo l’exploit di vitalità in seconda manche propone una versione intimista di “Altrove” di Morgan che non funziona, il senso del testo viene spogliato da quel decisionismo illuminante del pezzo, poi lui in pratica non lo canta, lo piagnucola. E a noi più che televotarlo ci vien voglia di abbracciarlo. Finisce al ballottaggio finale con Erio ma la spunta. Libidine.
Bengala Fire – Voto 7: Benissimo il duetto con Motta, ottimo il debutto in italiano, anzi, perché proseguire sulla scia delle garage band, che fanno così tanto “Anni ’90, siamo tristi e duri ma sogniamo il Maurizio Costanzo Show”? Il frontman torna a sbracciarsi sul palco come un bambino che non vuole mangiare i broccoli bolliti in seconda manche, cantando un medley di “Sunny Afternoon” dei The Kinks e “Chelsea Dagger” dei The Fratellis; rientrano nel loro territorio, noi torniamo al club, brillocci, che facciamo si con la testa, ma vogliamo solo mostrare a quella sottopalco che siamo esperti di musica. Mentendo chiaramente.
Le "performance" dei giudici
Emma – voto 4: Commenti taglienti, discorsi avvincenti, un look accattivante, gran ritmo, gran carisma…la lista delle cose che Emma non fa potrebbe allungarsi all’infinito. Si trucca come Erio e si veste come un bigfoot al Cocoricò, forse per noia decide anche di scambiare per tutta la puntata le “s” con le “z”.
Certi suoi giudizi alle esibizioni sembrano il remake fatto male del Verdone di “Acqua e sapone” nei panni falsi di padre di Michael Spinetti, avete presente “Questo Cristo che si sacrifica, questo Cristo che soffre, questo Cristo che si immola, questo Cristo che si ama. Questo Cristo che noi abbiamo crocifisso, questo Cristo che noi abbiamo rinnegato. Questo Cristo che noi abbiamo... boh...”. Ecco, uno ascolta e…boh.
Mika – Voto 6: La magliettina sbrilluccicante verde lucertola ci teletrasporta direttamente dentro una puntata di Borjack Horseman. La puntata in pratica parte quando in seconda manche commenta negativamente i Bengala Fire e la discussione con Agnelli prosegue all’Hot Factor, ma non possiamo aspettare mezzanotte per cominciare a divertirci.
Manuel Agnelli – Voto 6: L’abbiamo visto cantare in apertura di puntata, poi l’abbiamo perso di vista, nel senso che era lì, ma per l’ennesima volta era posseduto da Topo Gigio. Tutto magnifico, anche ciò che basterebbe avere un ventesimo della sua competenza per capire che non c’era niente di magnifico. Si sveglia solo all’Hot Factor quando si prende sia con Mika che con Emma, fossero sempre così le interazioni al tavolo dei giudici, il format riprenderebbe senso di esistere.
Hell Raton – Voto 4: Quando all’Hot Factor finalmente si accende il tavolo dei giudici e tutti se la prendono con tutti, ad una certa Paola Di Benedetta lo vede sveglio e gli chiede se ha qualcosa da dire, lui alza le braccia e se ne tira fuori come l’amico fifone nelle risse da ragazzi; fa proprio finta di passare di là per caso.