Balcon-quiz: “En quel année est sorti le tout première iPhone? In quale anno è uscito il primo iPhone? (la risposta è 2006). Mica siamo gli unici a dare spettacolo sui balconi. A Parigi l’attore Noam Cartozo, rivisitando il gioco tv “Questions pour un Champion” ha inventato “Questions pour un balcon”: ogni sera alle 20 dal suo balcone fa partire un quiz a punti, il vicinato partecipa affacciato in finestra o sui balconi, diviso in due squadre (quelli che abitano ai numeri civici pari contro i dispari) e il gioco termina con un applauso corale a medici e infermieri in prima linea. Ne parla il Tg3 nell’edizione prandiale.
Speranza. Si intitola così la puntata di Mezz’ora in più (Raitre) , che ritagliandosi un po’ di ottimismo per la diminuzione dei decessi e dei ricoveri in terapia intensiva affronta i temi legati alla fase 2, quella che ci farà presto convivere con il virus. Si parla di test seriologici, quelli che dovranno decretare chi è immune e chi no e Enrico Bucci, docente di biologia a Philadelphia, sottolinea la necessità di avere unico modello nazionale di test: “Se tutte le regioni procederanno con test diversi, il rischio di falsi immuni sarà alto e si rischierà anche che la Toscana non faccia entrare gli emiliani e così via”.
Astrofisico. Fabrizio Nicastro dell'istituto nazionale astrofisica ha cambiato sfondo per il suo collegamento con la Annunziata; non si vedono più il letto e l’appendiabiti della settimana scorsa, ma quattro chitarre e qualche libro. La volta scorsa il collegamento non aveva funzionato e Annunziata un po’ scherzando un po’ no lo striglia: “Mi deve perdonare perché il collegamento l’altra volta non aveva funzionato, ma un po’ è anche colpa sua, un astrofisico che non sa far funzionare il contatto Sky mi pare allucinante, vediamo se ce l’ha fatta”. “Mi sono allenato questa settimana…” premette lui prima di sfoderare i suoi incoraggianti grafici: “Ci sembra assodato che un picco ci sia stato, il 25 marzo per i contagiati, intorno al 29 marzo per i decessi”. La previsione è che il 22 aprile saremo al di sotto dei 500 contagi e il 30 aprile sotto i cento..
Scadenze: in camicia rosa shocking Mara Venier a Domenica in (Raiuno) dà il suo contributo per fare stare a casa gli italiani: “Io esco solo la domenica per venire qui e una volta la settimana per fare la spesa”, chiarisce prima di sincerarsi che anche Renzo Arbore stia rintanato: “Sto sempre a casa, ho le scorte”, la rassicura lui in collegamento. “Attenzione a quello che mangi però eh” lo mette in guardia Mara ricordando che ai tempi in cui erano fidanzati a casa di Arbore trovò una bottiglia di latte scaduto da 11 anni. “Che cosa mangia uno scapolo come te? “Sono esperto di cucina per single, sono pieno di scatole e surgelati: ora sto mangiando lo zampone che ho comprato Natale (“chissà il Natale di che anno” va avanti lei nel siparietto alla Raimondo Vinello e Sandra Mondaini) , e poi pesci congelati”. Segue gag in cui Venier, a cui un attimo prima Arbore aveva chiesto di sistemare il microfono perchè non sentiva, fa finta di parlare e muove solo le labbra per fargli credere di essere sordo. Lui non ci casca.
Buone notizie. “Una buona notizia è che da oggi si interrompe il trasferimento di pazienti dalle terapie intensive della Lombardia alle altre regioni perché la situazione degli ospedali non ne ha più bisogno”, comunica il numero uno della Protezione civile Angelo Borrelli nella conferenza stampa delle 18. Ne dà un’altra anche il presidente dell'Iss, Silvio Brusaferro: “La curva ha iniziato la discesa e inizia a scendere anche il numero dei morti. Se i dati si confermano iniziamo a pensare alla fase 2 , ovvero a riflettere su come mantenere bassa la diffusione della malattia”.
Il discorso della regina. Abito verde speranza ingentilito da una spilla d’argento, tre fili di perle, un filo di rossetto rosso in tono con la piantina sul tavolino, la Regina Elisabetta parla alla nazione minacciata dal coronavirus, con un discorso che fa subito il giro del mondo: “Se rimanete uniti e risoluti, allora la supereremo. Dobbiamo pensare che giorni migliori arriveranno, incontreremo di nuovo i nostri amici e familiari, ma per ora dobbiamo resistere”. Nel suo quarto storico discorso, a 18 anni dall’ultimo, quando aveva annunciato la morte di sua madre, la Regina, fa riferimento anche al 1940, quando da ragazzina, insieme a sua sorella Margaret fece il suo primo messaggio radiofonico per rassicurare i ragazzini della sua età dopo essere stata evacuata dalla sua casa: “Anche ora molti sperimentano la separazione dai loro cari, ma oggi come allora è la cosa più giusta da fare. Spero che coloro che verranno dopo di noi possano dire che questa generazione è stata forte”.
Message in a bottle: “Benvenuti in questo studio che avete imparato a riconoscere anche dal suono che emana, quello di un luogo vuoto. Come tutti sono solo con i miei pensieri, ciascuno di noi si sente solo e cerca di mandare messaggi agli altri”. Fazio dà il via a Che tempo che fa (Raidue) utilizzando la sua solitudine come link alla grande star della serata, Sting: “Gli artisti hanno il dono di prevedere le cose: un grande artista dei nostri tempi aveva pensato che a lanciare messaggi fossero tanti persone insieme e quindi la solitudine non fosse tale perché si sommava a quella degli altri. E’ il “Message in a bottle” di Sting che appare in collegamento dalla sua casa sua inglese, camino sullo sfondo chitarre sparse, intonando in solitudine il brano con il ritornello “I’ll send an Sos to the world” che oggi è da brividi. Fazio ringrazia commosso, Sting risponde: “Amo l’Italia, amo gli italiani e ho il cuore spezzato per quello che sta successo, siamo sulla stessa barca e dobbiamo stare vicini”.
Esperienza educativa. Mentre da Fazio c’è il leader Pd Nicola Zingaretti, che guarito dal coronavirus ammette di aver avuto paura quando la febbre saliva e non sentiva più odori e sapori, a Live non è la D’Urso (Canale5) Barbara D’Urso intervista la Ministra delle Infrastrutture Paola De Micheli, uscita venerdì sera dalla quarantena (un collaboratore era risultato positivo): “Sono rimasta al ministero a vivere, lavorare, dormire. Per certi versi meglio, perché ho lavorato di più per certo versi peggio perché mi sono separata da mio figlio che nel frattempo ha compiuto quattro anni e da mio marito che ha perso suo padre per coronavirus. Ma è stata un’esperienza educativa, la metterò tra quelle che fanno crescere”.