E siamo così giunti alla semfinale di X Factor, definita la più dura semifinale “di sempre”, ma anche quella con la Germania nel 2006 non è stata una passeggiata. Apre lo show un ragazzo al pianoforte e dopo un quarto d’ora arriva l’illuminazione “Ah ma è Francesco Nicitra, Edoardo Tricida, Valerio Cellitra…insomma, quello che ha vinto l’anno scorso!”.
Si chiama in realtà (grazie Google) Lorenzo Licitra ma tutti lo conoscono come “coso…quello con la barba e gli occhi azzurri della scorsa edizione”. Accompagnato dal coro dei ragazzi canta 'A Hard Rain’s A Gonna Fall' di Bob Dylan e per un attimo si sente nuovamente un concorrente di X Factor, peccato che poi debba scappare per portare gli amari al tavolo 12. Ci mancherà. Domani quando lo incontrate alla cassa del supermercato regalategli un sorriso, vi migliorerà la giornata.
I concorrenti
Naomi (6): nella prima manche decide di presentare “Problem” di Ariana Grande; visto che le assegnazioni sbagliate non hanno funzionato, per eliminarla decidono di cospargere il palco di acqua. Scherziamo naturalmente, il palco bagnato è dovuto a Licitra che ha rovesciato la brocca del tavolo 6. Canta bene, ma questa non è una novità. Fedez si accorge improvvisamente che 'sto giochino del rap straniero velocissimo al pubblico piace da pazzi, a pensare a quella noia mortale di inedito che le ha affidato si mangia le mani. Comunque a sorpresa arriva in finale; certo, spenti i riflettori ce la dimenticheremo in dieci minuti, ma dentro la gara se la sta giocando come si deve.
Leo Gassman (4,5): si presenta sul palco in versione afro cantando 'n The Water' di Noel Gallagher, “ed è così che lo vogliamo!” twitta l’Associazione Milf Italiane. Solita interpretazione soporifera. Ci mette tanto di suo ma quel che ha è davvero poca cosa. Almeno quando canta. La sensazione, dispiace dirlo perché il ragazzo è anche molto simpatico, è che se avesse avuto qualche connotato meno perfetto X Factor se lo sarebbe visto da casa. In seconda manche massacra “Com’è profondo il mare” di Lucio Dalla. Il gioco è bello quando dura poco ed è già durato abbastanza. Il pubblico lo sa e infatti lo manda a casa. Giustissimo.
Luna (3): Immancabile il momento baby karaoke della piccola sarda che si atteggia come una rapper del Bronx disegnata dalla Disney. La sua versione di “Mica Van Gogh” non è solo poco credibile, ma anche un suicidio musicale. Tenete Caparezza fuori da questa storiaccia. In seconda manche si presenta sul palco vestita come ai bei tempi Sabrina Salerno, dimostrando ancora una volta che è pura televisione, niente che abbia a che fare con la musica vera.
Bowland (9): La band di Lodo Guenzi viene evidentemente penalizzata dalla mastodontica struttura del format. Li vogliamo ascoltare mentre siamo ubriachi accasciati sul bancone di un club, la loro (meravigliosa) dimensione è quella. Sono i musicisti più preparati mai passati da X Factor, ma considerate che di (quasi) tutti gli altri musicisti passati da X Factor non ci ricordiamo nemmeno mezza faccia. Qualsiasi cosa prendano la trasformano in puro Bowland, che dev’essere un luogo esotico dove, potessimo, prenoteremmo già ora le prossime vacanze. Si superano con la loro versione di “Amami ancora” in seconda manche. Erotismo puro. Da brividi.
Martina Attili (2): e se fosse un simpaticissimo bluff? O se fosse una di quelle cantautrici che appena valicano il confine del proprio recinto perdono totalmente di credibilità? Non troviamo altre spiegazioni alla pessima interpretazione della concorrente di Agnelli. Il suo canto è debole, alle volte stona pure. Fatele cantare Cherofobia o riportatela nella fabbrica di cioccolato di Willy Wonka. Il pubblico, a sorpresa, ha fatto la sua scelta e sì, torna a casa. Ma riponete i fazzoletti che la giovine si porta con sé 13 milioni di visualizzazioni per il suo inedito e una strada ampiamente spianata davanti a sé. D’ora in poi dipenderà solo da lei. Vedrete che ce la ritroveremo ovunque come una qualsiasi Michielin, non pensate di aver eliminato quella irritante vocina dalle vostre vite solo perché non l’avete votata.
Anastasio (9,5): la sua versione di “La porta dello spavento supremo” del maestro Battiato, mai tirato in causa come in questa edizione, è splendida. Le sue esibizioni vanno ben oltre il discorso talent o quello discografico: ci ha regalato un momento di altissima televisione. Ci verrebbe da dire “alla vecchia maniera” se non fosse in realtà così moderno, un modo che rende digeribile, colloquiale, intimo e profondo il rapporto con il rap. La parola viene innalzata, onorata, glorificata e lui scrive e interpreta come se fosse nato su un palco. Ora la preoccupazione è che la sua partecipazione a un talent non faccia sorgere inutili pregiudizi nei suoi confronti, specie nella snobissima comunità rap.
Gli ospiti
Salmo (s.v.): chissà come si deve sentire Fedez quando vengono ospitati rapper che lo sanno fare davvero. Chissà quanto può rimbombargli nelle orecchie una bomba atomica come quella che sgancia sul palco Salmo. Anche l’atteggiamento che si porta dietro, vero o falso non lo sappiamo e poco importa, di uno che in televisione non vorrebbe mai andarci, paradossalmente ce lo rende ancora più simpatico e funzionale. Riesce ad essere un personaggio oltre che un artista di grande spessore. Canta e lancia messaggi, non vuole accumulare like, non vuole acquistare un altro quarto d’ora di celebrità, anzi, pare che quella che gli sta piovendo addosso ora che Playlist fracassa ogni record, gli basta e avanza. Lui vuole dire qualcosa e faremmo molto bene a starlo a sentire.
I giudici
Manuel Agnelli (5): sgancia la bomba durante l'Xtra-Factor annunciando che questa è per lui l'ultima edizione da giudice di talent. Non se l’aspettava di ritrovarsi in finale solo con la piccola Luna, perché nonostante faccia la parte del giudice in fondo sa che la più brava che aveva era Sherol e la favorita per vincere la Attili. Invece, come accade spesso nella vita e ancor più nel Fantacalcio, dovrà accontentarsi di applaudire la vittoria di un altro giudice dopo essere stato in vantaggio tutta l’edizione. Se non trovassimo il tutto estremamente corretto ci farebbe quasi tenerezza.
Lodo Guenzi (8): tifa, giustamente, per i suoi Bowland e può affrontare tutto con la tranquillità di chi sa già che il lavoro è stato compiuto. I Bowland erano gli unici davvero forti della sua squadra, nessuno avrebbe fatto meglio, men che meno Asia Argento, che stalkera Guenzi su Twitter proponendo consigli che nessuno le ha chiesto prima di accorgersi che Guenzi non ha mai avuto un profilo Twitter. Piccola nota di demerito: era evidente che avrebbe voluto mandare direttamente a casa Gassman, ma non se l’è sentita e va al tilt. Non ci siamo Lodo, è pur sempre un programma televisivo, sappiamo che quella parte proprio non ti si addice, ma dovevi prenderti questa responsabilità e fare la tua scelta. A darti una mano il pubblico, poco male. Ad ogni modo, non sappiamo come si muoveranno Freemantle e Sky l’anno prossimo, ma lui in ogni caso ha affrontato l’esperienza da gran signore che è.
Mara Maionchi (3): sono costretti a scriverle anche i testi per quando Gassman va al ballottaggio e lei riesce a leggerli male. Infatti il giovane belloccio, giustamente, se ne torna a casa. È una grande, è divertente, è stato un personaggio molto importante per la musica leggera italiana. Nulla da dire. Massimo rispetto. Ma oggi andiamo (purtroppo forse) in un’altra direzione e lei televisivamente parlando non funziona più. Piazzatela altrove e non spaventatevi delle reazioni del pubblico, che tanto col tempo si beve qualsiasi cosa. Con l’uscita della Attili non ci sono più ostacoli per la vittoria di Anastasio. Sarebbe un’ottima uscita di scena, da vincitrice. Pensateci.
Fedez (6): Con Noemi compie un vero miracolo in zona Cesarini; chi guarda anche il Daily sa che a questo risultato non ci credeva da almeno un paio di settimane. Effettivamente, con il materiale artistico che aveva ha fatto un’opera d’arte, una specie di David di Donatello col Das. Bravo. Tra l’altro restare sorridente dopo essere rimasto in prima fila a sentire due esibizioni di Anastasio e una di Salmo è perlomeno eroico. L’anno prossimo non ci sarà, dice di volersi dedicare esclusivamente alla musica, già partita la raccolta fondi per aiutare Sky a raddoppiargli lo stipendio.