“L'arte del cinema si ispira alla vita, mentre la vita si ispira alla televisione” diceva Woody Allen. E se ha avuto ragione non potrà che portare bene l’undicesima edizione di X Factor, (dal 14 settembre ogni giovedì alle 21.15 su Sky Uno e l'indomani in chiaro su Tv8) con le puntate delle selezioni, divise tra audizioni, bootcamp e home visit, e che quest’anno annovera tra i suoi concorrenti giovani aspiranti musicisti provenienti da 16 Paesi diversi, che canteranno non più soltanto in italiano e inglese, ma anche in francese, spagnolo e arabo.
A calcare il palco non solo dei giovani musicisti, ma anche delle storie sulle spalle che trovano sfogo nella musica. E così, Einar Ortiz, giovane cubano arrivato in Italia con la famiglia da bambino e che ora fa l’operaio, ha scelto di affrontare le selezioni con un suo brano, che ha suonato sempre e solo nella solitudine di camera sua. Poi è il turno di Samuel Storm, che viene dalla Nigeria e nove mesi fa ha attraversato il mare insieme ad altri 130 profughi su un barcone. Camille Cabaltera invece ha diciassette anni e viene dalle Filippine: la sua prova ha guadagnato la standing ovation.
Questi sono solo alcuni dei giovani concorrenti che in Italia, e a X Factor, cercano la fortuna sfruttando il loro talento. Ma ce ne saranno anche da Ucraina, Spagna, Francia, Etiopia, Marocco, Senegal, Cina, Brasile, Perù, Australia, per un’edizione che promette di privilegiare la musica e i testi più che i personaggi, e che ci ricorda come sia proprio la musica il martello con cui si abbattono i muri della diffidenza.
“Ho bisogno che i concorrenti non finiscano nel dimenticatoio, ho bisogno che abbiano la carriera, ho bisogno che questo programma sia una vera opportunità” spiega Fedez, ormai decano dei giurati. Al suo fianco ancora una volta Manuel Agnelli, frontman degli Afterhours, che anticipa il metro delle decisioni che prenderà: “Non interessano quelli che recitano un ruolo invece di viverlo”. Al banco della giuria sono due le new entry: Mara Maionchi, volto celebre della televisione nostrana, e Levante, che ha un background indie, insolito in televisione, e che porterà sicuramente degli originali punti di vista.
Per la fase live dell’edizione 2017 si dovrà aspettare il 26 ottobre, e la conduzione sarà affidata, come di consueto, ad Alessandro Cattelan. Per Lorenzo Mieli, di Fremantle Media, “X Factor non è un programma musicale, ma un progetto musicale, un processo di ricerca nella musica e nell’innovazione musicale che ha contribuito alla nascita di una nuova generazione di cantanti e autori”.
Speriamo che abbia ragione e che il vincitore dell’undicesima edizione vada più lontano dei Soul System, che dopo la vittoria dell’anno scorso sono caduti nell’oblio.