AGI - È tornata più ironica e divertente che mai Virginia Raffaele con il suo "Samusà", spettacolo in scena da ieri al Teatro Brancaccio di Roma, super applaudita da un pubblico entuasiasta costituito da tanti colleghi e fan.
Virginia ha accolto tutti nel suo personalissimo Luna Park, fra ricordi e aneddoti della sua vita di figlia di giostrai.
Il Luna Park in questione, manco a dirlo, è quello famosissimo dell'Eur di Roma, dove la Raffaele racconta praticamente di essere nata.
Nello stand dei suoi genitori, dove si sparava alle bottigliette, faceva i compiti, incontrava le amichette, e divenuta grandicella, scopriva i primi amori.
Lei, che aiutava i genitori caricando i fucili, ha chiamato questo spettacolo "Samusà" che nel gergo dei giostrai, significa "Fai Silenzio".
Sul palco Virginia Raffaele è sola, attorniata da tre bravi giocolieri che intrattengono il pubblico fra un cambio di scena e l'altro.
In sottofondo, il canto delle cicale sugli alberi del parco dell'Eur, il vociare di bambini, quei bambini che letteralmente impazzivano di gioia quando arrivava l'ora di entrare al Luna Park e che sciamavano felici appena si aprivano i famosi "cancelli verdi". "Cancelli che erano bellissimi", ricorda l'attrice.
Virginia Raffaele propone al pubblico le sue magistrali imitazioni.
Si comincia con una meravigliosa Patty Pravo che racconta la sua vita, poi c'è Ornella Vanoni, Carla Fracci, Sabrina Ferilli, Bianca Berlinguer, per arrivare a Giorgia Meloni.
Non manca la satira e qualche frecciatina a chi critica il mondo dei giostrai.
Si ride di gusto in queste due ore di spettacolo, fra la cantante lirica che deve concludere l'aria "L'amour est un oiseau rebelle", della Carmen e non riesce nell'impresa per tutta una serie di imprevisti, e la descrizione pittoresca degli aspiranti "tiratori" che si presentavano allo stand, soggetti di tutti i tipi e origini.
Uno spettacolo tutto d'un fiato, una corsa fra i ricordi perché, come ha spiegato la stessa attrice ad inizio spettacolo, "il parco poi ha chiuso, le giostre sono scappate e ora, ora le attrazioni sono io e voi il pubblico. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe o una camminata tra gli specchi deformanti". Lo spettacolo è in scena al Brancaccio fino al 15 maggio.