N essun autore americano di teatro ha vinto più Oscar e Tony Awards di lui: Neil Simon, morto a 91 anni nella sua New York, si è conquistato un posto nell'Olimpo della drammaturgia facendo ridere l'America di sé stessa. I suoi personaggi sono gente comune, alle prese con problemi comuni, che la levità della scrittura di Simon mostra affettuosamente comici nelle loro nevrosi, nelle loro fragilità, e nelle loro umanissime infelicità.
Simon soffriva di insufficienza renale e nel 2004 aveva subito un trapianto, grazie a un organo donato dal suo agente e amico di vecchia data Bill Evans. È stato autore di alcuni dei maggiori successi di Broadway, commedie rappresentate centinaia di volte come l'esordio "Alle donne ci penso io", "Andy e Norman" e "Appartamento al Plaza", alcuni dei suoi più grandi successi degli anni '60. L'ultimo lavoro per il teatro, "Rose's dilemma" ("Fantasma d'amore"), risale al 2003.
La mia idea è 'quanto è triste e divertente la vita. Non riesco a pensare a una situazione comica che non comporti qualche dolore. Prima mi chiedevo 'cos'è una situazione divertente'. Ora mi chiedo 'Cos'è una situazione triste e come posso raccontarla in modo comico'.
Anche nella fase matura della sua carriera - quella dei lavori più complessi, spesso ispirati alla sua vita privata, come "California Suite" e "Biloxi Blues" - una delle chiavi del suo successo rimase il mettere al centro delle sue storie il borghese americano medio, con le sue paure, le sue frustrazioni e le sue piccole manie, tramite personaggi nei quali si riconoscevano migliaia di spettatori che affollavano i teatri per poter ridere prima di tutto di loro stessi. La dimensione che gli interessava raccontare è il privato, raramente l'attualità o la critica sociale facevano capolino nelle sue opere, che proprio per questo sapevano parlare a tutti.
Intensa fu anche la sua attività di sceneggiatore per il grande schermo, spesso per adattamenti cinematografici delle sue opere. Ne uscirono pellicole indimenticabili: "A piedi nudi nel parco", interpretata sul grande schermo da Robert Redford e Jane Fonda, per la regia di Gene Sacks, o "La strana coppia", sempre firmato da Sacks, con Jack Lemmon e Walter Matthau che si dividono un appartamento. O ancora "Il prigioniero della seconda strada", con protagonisti Jack Lemmon e Anne Bancroft, per la regia di Melvin Franck.
Sono solo alcuni titoli della lunga serie di commedie portate da Simon sul grande schermo. E tanti sono gli attori che le hanno interpretate: Matthau e Lemmon su tutti, ma anche Richard Dreyfus, James Caan, Alan Arkin, Steve Martin, Alec Baldwin. Nel 1966 Simon lavorò anche in Italia, firmando con Cesare Zavattini la sceneggiatura di "Caccia alla volpe", diretto da Vittorio De Sica, con Peter Sellers, Victor Mature e Britt Ekland nel cast, e un cameo del regista John Houston. La sua inesauribile penna fu prestata anche alla televisione, per la quale scrisse testi per show di varietà e sit-com.