AGI - Se ne vanno anche Mahmood e Mara Sattei. E così dopo l'annuncio e poi il successivo 'licenziamento' di Tony Effe da parte dell'amministrazione Gualtieri, se ne vanno per solidarietà anche gli altri due artisti che avrebbero dovuto esibirsi al Circo massimo il 31 dicembre. Il concerto di capodanno, annunciato in pompa magna dal sindaco Gualtieri la settimana scorsa con tanto di previsione di 70-80mila presenze (con conseguente ritorno economico per la città), rischia ora di diventare il più grande autogol dell'amministrazione capitolina, che respinge le accuse di censura.
La scelta di portare sul palco del Circo Massimo il trapper romano Tony Effe, famoso per il brano 'Sesso e samba' (in coppia con Gaia) e nel mirino della critica per i suoi testi ritenuti sessisti e violenti, aveva suscitato da subito la perplessità della stampa. Allora l'assessore al Turismo e i grandi eventi, Alessandro Onorato, aveva cercato di smorzare le polemiche: "Chi si esibisce a Roma sa che è una città accogliente, aperta e rispetta in maniera sacrale le donne, quindi chi si esibisce rispetta questo altrimenti, ovviamente, scende immediatamente da quel palco".
Poi, però, l'amministrazione capitolina ha dovuto prendere atto dell'errore, travolta dalle critiche da parte dell'opposizione ma anche di molti esponenti di centrosinistra e di tante associazioni in difesa delle donne. Un vero e proprio tsunami che ha costretto il sindaco di Roma a fare retromarcia, giustificandosi dicendo che "trattandosi di un concerto di capodanno pagato con risorse pubbliche, che ha l'obiettivo di unire e non deve creare polemiche, quella scelta avrebbe creato contrapposizione e l'abbiamo cambiata. Mi scuso con Tony Effe", aveva aggiunto. Ma ormai la frittata era fatta.
E dalla parte del 33enne trapper sono scesi in campo tanti colleghi (uomini e donne). Un moto di amicizia e di stima che ha portato oggi gli altri due artisti chiamati a esibirsi a Roma il 31 dicembre a rinunciare. "Ritengo sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d'arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura", ha scritto Mahmood sul social.
Seguito qualche ora dopo da Mara Sattei che ha annunciato che non avrebbe preso parte all'evento: "Non trovo corretto impedire a un artista di esibirsi, privandolo della sua libertà di espressione", ha scritto su Instagram. Una bella gatta da pelare col rischio concreto di fare una bruttissima figura internazionale proprio quando gli occhi del mondo saranno tutti puntati su Roma per l'inizio del Giubileo. Per il momento dall'assessorato al Turismo si limitano a dire che "stiamo cercando una soluzione, ve la comunicheremo appena l'avremo trovata". Di certo, a questo punto, c'è che per il concerto del Circo Massimo l'unico confermato è proprio il sindaco Gualtieri che aveva annunciato la sua presenza sul palco e ora, con una nota, respinge le accuse di censura.
“Roma Capitale non censura nessuno", replica il sindaco in una nota, "a Roma in questi tre anni hanno suonato tantissimi artisti, di ogni genere e provenienza. Roma è e resta una città aperta e libera, che ama l’arte e la musica in tutte le sue forme. Difenderemo sempre la pluralità delle idee e non imponiamo né controlliamo opinioni. Parlare di censura è quindi del tutto fuori luogo". "Tony Effe per altro ha già suonato a Roma e sicuramente avrà occasioni di suonare ancora nella nostra città", ha concluso, "tuttavia, è evidente che si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti. Il Concerto di Capodanno ha senso solo se è una festa che unisce e non divide la città”.