AGI - Torna Mario Venuti, cantautore catanese, con un nuovo album dal titolo emblematico: 'Tra la carne e il cielo'. Un disco bello, musicalmente raffinato, frutto di un mix di stili che ormai caratterizzano l'artista che ama definirsi rappresentate del genere tropical in Italia. 'Tra la carne e il cielo' rappresenta quella ricerca di equilibrio a cui l'uomo aspira: "Inconsapevolmente - spiega il cantautore all'AGI - scrivendo queste canzoni, mi sono ritrovato nell'eterno dissidio in cui ci troviamo, ovvero fra la carne, che rappresenta la natura terrena e sensuale, e la nostra aspirazione al cielo, al paradiso, a qualcosa da spirituale", una contrapposizione ricorrente nei temi nelle canzoni. "Mi e' sembrato alla fine - aggiunge l'artista - anche un modo per chiarire con me stesso che questi due elementi possono tranquillamente convivere e far parte della nostra natura umana". I due aspetti, quello della carne e quello del cielo, non si escludono quindi l'un l'altro. Il disco esce in digitale e in fisico e prossimamente in vinile ed e' prodotto da Microclima. Per Venuti, e' l'undicesimo album in studio. Cantautore e chitarrista catanese, Venuti ha iniziato la sua carriera negli anni '80 con la band Denovo. Dopo otto anni, intraprende la carriera da solista e nel 1994 pubblica il suo primo disco da solista 'Un po' di febbre'. Da allora in poi, una carriera tutta in salita.
Tanti i temi che l'artista affronta nel suo album, a ulteriore conferma di come sia sempre capace di superare le convenzioni, musicali e non, e il politically correct spesso dilagante. I testi parlano di abusi e degrado, Venuti sembra volersi togliere qualche sassolino dalle scarpe: "In realta' no - spiega - penso che alla mia eta', affrontare certi temi e non essere troppo disimpegnato sia giusto, dovrebbe essere una cosa naturale. Mi e' sempre piaciuto che nelle mie canzoni, pur trattandosi di pop, ci sia qualcosa in piu'. Temi scottanti, che trattano della nostra societa'. Temi socialmente importanti dunque non necessariamente politici". Ed e' un album dove troviamo tante sonorita': jazz blues pop rock, bossa nova dell'immancabile Brasile. Un disco che fa piacere a tutti, con l'utilizzo di una vasta gamma di strumenti: dalla chitarra classica ed elettrica al synth, dalla programmazione elettronica al basso e al tambourine, dal pianoforte al basso elettrico, dal contrabbasso alle percussioni, dal sax tenore a trombone e tromba e agli archi declinati, i violini, viole e violoncelli. "Musicalmente questo disco e' un po' un crossover. Mi piace mescolare i generi musicali - aggiunge Venuti - abbinandoli poi al mio modo di cantare. Non ho mai avuto preclusioni. Cerco di portare tutto al mio modo di cantare e proporre le cose. Il rock e' il mio primo amore, amo i Beatles, ma poi c'e' il Brasile. Lo porto nel cuore, nella voce. Ho assimilato il modo di cantare, di suonare la chitarra. Ma senza stereotipi. Il suono e' moderno, contemporaneo.
Il disco e' composto da 12 brani, e dal punto di vista del sound, si presenta come un'evoluzione elettrificata del precedente Tropitalia, album di cover uscito nel 2021 che rileggeva 11 canzoni del repertorio storico italiano, vestite pero' di atmosfere prese in prestito dalla musica popolare brasiliana, come samba, bossa nova e forro'. La cover dell'album, quella del brano 'Degrado' e le tre copertine dei tre brani gia' editi del progetto discografico, 'Napoli-Bahia', 'Segui i tuoi demoni' e 'Paradiso', sono foto degli anni Settanta che immortalano momenti della vita di Venuti, componendo virtualmente una pagina di un album di famiglia. Nella copertina di 'Tra la carne e il cielo', c'e' la foto "con mia sorella - racconta il cantante - e ritrovo tutta la gioia di due bambini immersi nel gioco divertente e pericoloso della vita. E forse e' proprio il bambino, che rappresenta inconsapevolmente il ponte tra la sensualita' del mondo e la purezza del cuore, l'equilibrio tra la carne e il cielo". In rotazione radiofonica c'e' il singolo 'Degrado', il cui videoclip e' online sul canale ufficiale YouTube dell'artista. 'Degrado', descrive con toni sarcastici come le ragioni economiche ma anche uno sfaldamento di certi presi'di istituzionali hanno portato molte citta', soprattutto ma non solo al sud, a un grave livello di incuria e abbandono. 'Degrado', racconta il cantante, "ce l'avevo sotto gli occhi con Catania, ma i riferimenti sono anche ad altre citta'. C'e' pero' anche un lato sarcastico. Ci si ride anche del degrado". Ed ecco le altre tracce: 'Abusando', 'Napoli-Bahia' (feat. Lucariello, Fabiana Martone e Neney Santos), 'Ganimede', 'Paradiso', 'Segui i tuoi Demoni', 'Angelo Negro', 'Degrado', 'La lingua perduta del cuore', 'Metaverbale', 'Andiamo via', 'Maria', 'Sinfonia di sogni Infranti'. Perche' proprio 'Napoli-Bahia'? "Sono due citta' che hanno tante cose in comune - sottolinea Venuti - una sicuramente e' l'aver avuto un ruolo storico che gli da' il marchio identitario, culturale e musicale alle proprie nazioni. Nel disco poi, c'e' l'adattamento di una canzone di Caetano Veloso che in qualche modo riflette anche un periodo di contestazione giovanile. L'adattamento e' abbastanza fedele all'originale. Sa essere un rock blues ma con piglio brasiliano. Una canzone che ho sempre amato".
E 'La lingua perduta del cuore'? "E' una classica canzone d'amore - dice ancora Venuti - in cui si canta il desiderio e il sentimento. Un linguaggio perduto che viene riscoperto. Un alfabeto di amore, una comunicazione esclusiva fra due persone". 'Maria' invece, e' il brano raffinato che porta la firma del Venuti piu' 'classico', ispirato al musical di Leonard Bernesteim 'West Side Story': trova un equilibrio tra il Brasile, la New York di Gershwin e le piu' recenti produzioni lounge. Il testo condensa in poche parole le tribolazioni di Tony e del suo amore contrastato da tutti per Maria e della tragica fine che incombe. "Si', la storia e' ispirata a 'West Side Story' - commenta il cantante - e io ho cercato di surrogare tutto nell'arco di una canzone". Venuti parla ancora del suo grande amore per il Brasile ammettendo "di essere stato folgorato negli anni '90 dalla musica brasiliana. E' stata una sorta di ubriacatura - racconta - ho girato tanto. Ritmi fantastici, complessi. Testi bellissimi, poetici, un canto non gridato, confidenziale... A distanza di 20 anni ancora sono appassionato di Brasile. Tutto questo ha influenza sulle mie canzoni, nel modo di cantare. Sono un fiero rappresentate di un movimento musicale, il tropical". Nel futuro di Mario Venuti "ci sara' un tour. A breve inizieremo le prove. Sono elettrizzato. Sara' uno spettacolo differente rispetto a quello proposto negli ultimi anni". La produzione artistica di 'Tra la carne e il cielo' e' stata affidata a Tony Canto (eccetto 'Sinfonia dei sogni infranti'). Il progetto discografico e' composto da canzoni originali (tranne 'Andiamo via', adattamento in italiano di 'Voce nao entende nada' di Caetano Veloso).