AGI - A Los Angeles è tutto pronto per la Notte degli Oscar. L'edizione numero 96 degli Academy Award sarà, salvo clamorose sorprese, quella con minor suspense degli ultimi anni. I premi 'indicatori' - dal Golden Globe allo Screen Actors Guild Award e il Critics Choice Award - non lasciano molti dubbi: sarà l'anno di 'Oppenheimer'. Il film di Christopher Nolan punta deciso a vincere almeno 8 statuette (su 13 candidature) e battere 'Everything Everywhere All At Once' che lo scorso anno vinse sette Oscar. Il consenso attorno al film di Christopher Nolan è iniziato a luglio e da allora non è mai scemato e, stando anche ai bookmaker che raramente sbagliano, in alcune categorie la vittoria del film sullo scienziato che ha guidato il Progetto Manhattan sulla bomba atomica è praticamente certa. Basta considerare che la statuetta a 'Oppenheimer' per miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista (Cillian Murphy), miglior attore non protagonista (Robert Downey Jr.), nonchè fotografia (Hoyte van Hoytema), montaggio (Jennifer Lame) e colonna sonora (Ludwig Goransson) è quotata tra 1,03 e 1,10. Se poi si aggiunge il miglior montaggio sonoro - che vede 'Oppenheimer' quotato a 1,40 - i premi dati per già acquisiti dal film di Nolan salgono a otto. Su questi i bookmaker sono sicuri.
E purtroppo hanno pochi dubbi anche per la categoria che più interessa l'Italia, quella del miglior film internazionale. Il nostro Paese è tornato nella cinquina delle nomination due anni dopo 'E' stata la mano di Dio' di Paolo Sorrentino. Lo ha fatto con 'Io capitano' di Matteo Garrone, un film molto apprezzato da critica e pubblico che però difficilmente riuscirà nell'impresa di strappare l'Oscar per il miglior film internazionale a 'La zona d'Interesse' di Jonathan Glazer (candidato anche per la sceneggiatura non originale).
Una sfida tra due pellicole molto intense e impegnate che trattano due temi importanti che negli Usa godono però appeal differente: se il film del regista romano parla di migranti nel Mediterraneo (argomento piuttosto lontano dalla sensibilità e dagli interessi Usa), quello del regista inglese parla dell'Olocausto e, come sempre, negli States questo è un argomento molto sentito anche perchè la comunità ebraica è molto influente nel mondo del cinema. Secondo i bookmaker la vittoria di Glazer è praticamente scontata: il film è quotato a 1,05 contro 7,50 di 'Io capitano', ritenuto l'unico vero competitor malgrado in lizza ci siano, a differenza della passata edizione con candidati modesti (ha vinto il non proprio memorabile 'Niente di nuovo sul fronte occidentale' di Edward Berger), anche altre pellicole di grande livello ('Perfect Days' di Wim Wenders per il Giappone, 'La società della neve' di Juan Antonio Bayona per la Spagna e 'The Teachers' Lounge' di lker Catak per la Germania. Ma non c'è solo Garrone. L'Italia a Los Angeles ha anche un altro candidato. Come per il film del regista romano, purtroppo, i bookmaker non vedono grandi chance di vittoria malgrado sia presente in nomination in due film su cinque candidati nella categoria migliori effetti speciali. Si tratta di Simone Coco, il supervisor cagliaritano candidato per 'Mission: Impossible - Dead Reckoning Parte Uno' e 'Napoleon'. Secondo i bookmaker le pellicole di Christopher McQuarrie con Tom Cruise e di Ridley Scott sono sfavorite rispetto ai due film ritenuti i più accreditati alla vittoria, 'Godzilla Minus One' (FX di Takashi Yamazaki, Kiyoko Shibuya, Masaki Takahashi e Tatsuji Nojima) e 'The Creator' (FX di Jay Cooper, Ian Comley, Andrew Roberts e Neil Corbould) e rispetto al quinto in lizza, 'Guardians of the Galaxy Vol. 3' (FX di Stephane Ceretti, Alexis Wajsbrot, Guy Williams e Theo Bialek).
Passando dalle auspicabili sorprese (in ottica italiana) al campo delle (presunte) certezze, da segnalare la candidatura di Da'Vine Joy Randolph come miglior attrice non protagonista per 'The Holdovers - Lezioni di vita' di Alexander Payne che i bookmaker quotano praticamente alla pari (1,02). Nell'edizione 2024 degli Oscar, dunque, la prima che la Rai trasmetterà dopo molti anni appannaggio di Sky, domenica 10 marzo alle 23:30 (ma la cerimonia vera e propria inizierà all'1:00 e finirà intorno alle 4:30 di lunedì 11 marzo) in diretta su Rai 1 e in streaming su RaiPlay, con il commento in studio affidato ad Alberto Matano e un collegamento con un inviato del Tg1 dagli Stati Uniti, è già tutto scritto? Forse no. C'è ancora una categoria tra quelle 'principali', per la miglior attrice protagonista, che vede - per i bookmaker e per i critici - un testa a testa tra due interpreti: Emma Stone per 'Povere creature!' di Yorgos Lanthimos e Lily Gladstone per 'Killers of the Flower Moon' di Martin Scorsese. Se fino a pochi mesi fa sembrava anche questa una corsa solitaria della protagonista del film del regista greco la cui performance è stata molto apprezzata anche per il ruolo femminista nell'anno in cui Margot Robbie ha perso (ingiustamente) la nomination per 'Barbie', ora in molti danno per probabile la vittoria di Lily Gladstone che diventerebbe la prima nativa americana a vincere il premio nonchè la terza non caucasica a farlo nella storia degli Oscar e la seconda per un film western. Malgrado i bookmaker diano per favorita Lily Gladstone (quotata 1,50 contro 2,25 della contendente), sembra obiettivamente difficile che l'attrice nativa americana, protagonista in un ruolo tutt'altro che memorabile in uno dei film meno riusciti di Martin Scorsese (un ruolo peraltro molto contenuto all'interno di un film di tre ore e mezza), riesca a strappare l'Oscar a Emma Stone.