AGI - Angelina Mango è la vincitrice della 74esima edizione del Festival di Sanremo con 'La noia', davanti a Geolier con 'I p' me, tu p' te"'. Terza Annalisa con 'Sinceramente', quarto Ghali con 'Casa mia' e quinto Irama con 'Tu no'.
La cantautrice lucana, figlia del compianto Pino Mango, questa sera porta a casa anche il premio della sala stampa "Lucio Dalla" e il premio "Giancarlo Bigazzi" per la migliore composizione musicale.
A Fiorella Mannoia va invece il premio per il miglior testo, Sergio Bardotti per la sua "Mariposa" brano dalla forte connotazione femminista. Infine, a Loredana Bertè va il premio della critica per "Pazza". Il premio intitolato a Mia Martini torna così in famiglia.
Destino da Festival. I fiori che scintillano all’Ariston tra poche ore saranno appassiti, solo di alcuni resterà il profumo nella storia della più eccitante festa popolare italiana. Cosa resterà del Sanremo 2024, quinto e ultimo dell’era Amadeus, non si può prevedere. Sono le ore della vertigine: negli occhi e nelle orecchie tutto sembra necessario al dibattito del Paese, dal ballo del qua qua di John Travolta ai fischi e agli insulti social per Geolier. Cronaca o storia? Voltiamoci indietro, intanto, nella brace ancora ardente di fatti, personaggi, emozioni.
La prima serata - Il segno della croce di Amadeus apre la 74esima edizione. Marco Mengoni è il primo dei “co-co” a fianco del direttore artistico. Un contratto di lavoro di lusso per poche ore che il vincitore dell’anno scorso svolge spargendo talento sul palco anche se le gag non sono sempre brillanti. Imita, canta, balla: forse sta fiorendo proprio qui l’erede di Ama. E’ la mamma di Giovanbattista Cutolo, il musicista ucciso a Napoli a 24 anni, il primo schiaffo dalla realtà che arriva sulla festa. “Ti dicevo che un giorno anche tu avresti suonato su questo palco. Quel giorno è arrivato e sai perché? Perché sei bello dentro e fuori, vivi attraverso la musica che amavi e che ti fa essere eterno”.
Scorrono fino a notte i trenta cantanti in gara. I primi cinque secondo il voto della sala stampa sono Loredana Berté, nonostante qualche incertezza vocale, Angelina, Mango, Annalisa, Diodato e Mahmood. All’una di notte Dargen D’Amico travolge il pubblico con la sua onda alta. "In questo momento nel mar Mediterraneo ci sono bambini sotto le bombe senza acqua e cibo. Il nostro silenzio è corresponsabilità. La storia e Dio non accettano la scena muta. Cessate il fuoco”.
La seconda serata - Si accendono le polveri anche se l’inizio è dolce e struggente con la grazia di Giorgia accanto ad Amadeus e il ritorno al piano del Maestro Giovanni Allevi. “Sento che in me c’è qualcosa che permane ed è ragionevole che rimarrà e se le cose stanno davvero così…”. Si toglie il cappello e spuntano i suoi “nuovi, bellissimi capelli”, prima di accarezzare di nuovo il piano dopo un lungo ma fervido silenzio.
Poi arriva John Travolta ed è subito polemica. Fiorello lo coinvolge nel ballo del qua qua, l’attore rifiuta il cappello da papera, sui social monta la parola “umiliazione” e il meme finisce spedito in tutto il mondo. La polemica raddoppia quando si scopre che il logo della scarpe che indossa non è stato coperto dalla Rai. Pubblicità occulta?. La Rai promuove un’azione legale: si sente truffata dall’entourage dell'ospite illustre e precisa di avergli versato “solo un rimborso molto basso”. Quanto? “Non si può dire per ragioni di privacy”. Amadeus precisa che a ogni modo Travolta sapeva che avrebbe ballato come una papera. E la gara, certo. Entrano in campo le giurie delle radio e della tv. In testa Geolier, seguono Irama, Annalisa, Berté e Mahmood.
La terza serata - Coi trattori e la mucca Ercolina arrivati a Sanremo e gli echi del qua qua sullo sfondo, ecco il duo Amadeus - Teresa Mannino. Eros Ramazzotti fa un appello pacifista festeggiando i 40 anni di ‘Una terrra promesa’, Stefano Massini e Paolo Jannacci ammutoliscono con la canzone sui morti sul lavoro.
Russel Crowe fa quello che sa fare, a differenza di John Travolta, che non è solo l’attore ma anche il cantante blues. Si prende anche lo sfizio di imitare il verso della papera evocando John. “Ama, se avessimo scippato due anziani fuori dalla posta ci avrebbero insultato meno” Fiorello prova a far sorridere l’amico accigliato sul tema. Anche Gianni Morandi, che qui sta con la scioltezza e l’allegria di uno di casa, evoca la guerra con ‘C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones’. La seconda classifica radio e tv consegna una nuova cinquina: Angelina Mango, Ghali, Alessandra Amoroso, Il Tre, Mr. Rain.
La quarta serata - Serata cover, la più spensierata e amata, di solito e invece. Succede che tra i trenta duetti si infilino una serie di gemme. I social e l’Ariston si si sciolgono per Angelina Mango che con ‘La rondine’ del padre riusce ad apparire sia intensa sia sobria. Ma piacciono tanto anche Ghali che fa l’”italiano vero”, i Santi Francesi e gli Skin in ‘Hallelujah', Mahmood di classe in ‘Com’è profondo il mare’ di Dalla.
Tutti o quasi si aspettano Mango in vetta e in invece radio, sala stampa e televoto premiamo il medley napoletano di Geolier. L’ Ariston che per Mango ha vissuto un innamoramento fulminante la prende male: molti fischiano, alcuni addirittura si alzano e se ne vanno.I social scoppiano di commenti, alcuni musicali altri che toccano tasti poi definiti “inaccettabili” anche dalla Rai che li fa rimuovere dai suoi profili. Molti basati sulle origini napoletane del giovane artista. La classifica vede Geolier con Gué, Luché e Gigi D’Alessio in cima, Mango col quartetto d’archi dell’Orchestra di Roma secondi, Annalisa con La Rappresentante di Lista terzi in uno scatenato ‘Sweet dreams’, Ghali e Ratchopper quarto con ‘Italiano vero’, Alfa e Roberto Vecchioni quinti con ‘Sogna ragazzo sogna”.