AGI - Una storia d’amore lunga trent’anni, “un fidanzamento, sicuramente il più lungo della mia vita”, iniziato “grazie a un paio di corna“ quelle del famoso Marco, che se ne è andato via. Laura Pausini, l’artista italiana più premiata al mondo, con 70 milioni di album venduti, canta, scherza e dialoga con il pubblico del teatro Carcano di Milano, sold out.
Oltre 1.200 persone, tra cui la figlia e il babbo, e Lazza fresco del suo secondo posto a Sanremo, l’hanno accolta e accompagnata per tutta la serata, intonando parola per parola, i dieci brani in scaletta, quelli dell’ultima decade, più un inedito, il nuovo singolo scritto con Riccardo dei Pinguini. Lei e i suoi fans all’unisono (“mi sembra di avere la mia voce dentro la vostra, forse questo è il vero motore”).
L’occasione è “il nostro 30 esimo anniversario” dice, arrivando sul palco nel giorno della sua lunga maratona live, iniziata a mezzanotte a New York, per poi continuare a Madrid e concludersi a Milano. In ogni città, dieci brani, una decade. “La festa del trentennale finisce ma comincia qualcosa di nuovo. C’è stato un periodo in cui pensavo in maniera un po’ negativa ma poi ho deciso che no, non va bene” e allora ecco che il nuovo brano si intitola “Un buon inizio“ e “vorrei davvero che lo fosse per tutti noi”, dice, dando un assaggio del nuovo singolo che uscirà tra qualche settimana.
Dopo 24 ore nella sua voce non traspare alcuna stanchezza, anzi. Quando scende il sipario a mezzanotte saluta il pubblico ma poi a sorpresa riappare. “Ho una voglia di parlare pazzesca, mi sembra di stare in casa con i miei amici. Mi siete mancati come l’aria. Le gambe mi tremano un po’, mi sento anche un po’ di tachicardia ma quella bella e mi sento onorata di poter avere davanti ai miei occhi, a 48 anni, così tanta gente. Non lo do per scontato”.
Ricorda gli esordi, quel 27 febbraio del 1993 quando vinse con Solitudine, non a caso sfoggia un completo Emporio Armani, che riproduce il modello indossato per il debutto al Festival, stavolta con il logo ricamato che caratterizza la versione 2023 per il suo trentennale: una clessidra, con le sue iniziali stilizzate e una donna che corre (perché io a casa, ferma, propria non ci so stare”), realizzato da Fabio Novembre.
“Voi che mi avete votato, mi avete rivoluzionato più di un sogno e da quel giorno è iniziata la mia carriera. E vivo questa vita come una storia d’amore”. In questa occasione ha voluto ricambiare “le pazzie” che spesso i sui fans hanno fatto per lei seguendola da una città all’altra. “Queste pazzie, me le avete insegnate voi”.
Alterna confidenze a canzoni, canta in italiano inglese, spagnolo, i suoi successi come Benvenuto, Non ho mai smesso, Limpido, Lato destro del cuore, Simili, Non è detto, Frasi a metà, Scatola e Io sì. Quest’ultima, arrivata nel 2020 in piena pandemia “l’ho voluta in cinque lingue perché arrivasse a tutti un messaggio, un abbraccio, a tutti quelli che hanno bisogno di sentirsi parte di un progetto”.
Non è solo un concerto quello di Laura Pausini ma una confessione: “Mi avete dato una grandissima possibilità perché avete reso libera la mente e il cuore di una ragazzina cresciuta in un piccolo paese, a Solarolo, facendola diventare cittadina del mondo. Anche se non mi dimentico mai da dove vengo e conservo i miei ricordi. Oggi sono qui, nuda davanti a voi”. E “con voi voglio restare per i prossimi 30 anni”.