AGI - “San Valentino era un martire, ricordiamocelo. E chiunque abbia una donna che lo costringa ad andare al ristorante cinese la sera di San Valentino è un martire in vita anche lui”.
La cinica sferzata sulla festa degli innamorati arriva da uno specialista del genere comico “uomini contro donne”, l’attore Dario Cassini, protagonista a teatro di one man show cult come ‘Tranne mia madre e mia sorella’, ‘In caso d’amore … scappa’ e tra gli altri ‘Le donne mentono’.
Un assunto, quest’ultimo, assolutamente da ricordare oggi, chiarisce all’AGI. “Oggi un po’ tutti hanno capito che non bisogna aspettare San Valentino, festa che più che l’amore celebra il business dei cioccolatini, per festeggiare i sentimenti - premette - ma non bisogna assolutamente fidarsi delle donne che sostengono di non essere assolutamente interessate al 14 febbraio. Perché se il partner si dimenticherà di portare a casa almeno un fiore la pagherà cara: partirà la rappresaglia, niente sesso per un bel po’”.
L’omaggio floreale è però il massimo sindacale ammesso obtorto collo da un dissacratore come Cassini: “È una festa che non mi è mai appartenuta e mi fa tristezza pensare che è la giornata in cui si deve fare l’amore, come per l’anniversario di matrimonio - spiega - bisognerebbe normalizzare tutto, spalmare regali e dimostrazioni di affetto tutto l’anno. Comunque sono felice se qualcuno oggi è felice. Auguri”.