AGI - La seconda manche dei live di X Factor è a tema MTV Generation, ci si gioca dunque la carta anni ’90, che la discografia italiana ultimamente, bontà sua, sta provando a recuperare. Dopo questa manciata d’anni voracemente accaniti con gli ’80, ci sentiamo solo di esclamare: Volesse il cielo! I due concorrenti che si giocano l’eliminazione al tilt sono i Tropea, finiti nella situazione un po' a sorpresa essendo nettamente i più preparati, e Iako, che sbaglia anche la seconda esibizione. Giustizia fa il suo: Iako a casa e i Tropea ancora in gara.
Beatrice Quinta – Voto 5,5: Canta “Tutti i miei sbagli” dei Subsonica, di se stessa dice: “Sono una diva divisiva”, insomma un po' Madonna, un po' Liliana Segre, ma noi diremmo anche un po' Tina Cipollari, un po' Gore Vidal e, perché no? Un po' Megan Thee Stallion e un po' Nicola Berti. Cantare “Tutti i miei sbagli” stasera è un trick, perché è vero, è uno dei brani italiani simbolo di quel periodo musicale, ma è anche vero che si tratta di un brano che era avanti nel 1999 e oggi è ancora talmente avanti che ancora nessuno gli riesce a vedere la schiena. Lei non lo canta male ma resta impigliata nell’inutile pomposità delle messe in scena di X Factor, che qualche volta aiutano ma molto più spesso affossano. Si presenta come una che spacca e invece rimane liscia.
Tropea – Voto 6,5: Il trucco in questi casi è questo: prendi un progetto molto centrato e ti diverti a vestirlo con una cosa che non c’entra niente. I Tropea sono centratissimi e con “Ray of Light” di Madonna c’entrano poco o nulla. Si portano a casa l’esibizione con più professionalità che cuore e solo con una delle due cose ci si costruisce una carriera seria, piccolo indizio: non è il cuore. Gli vogliono far fare a tutti i costi la parte dei bravi ma antipatici, accusandoli, pensate un po', di essere andati a X Factor per usarla come una vetrina; perché gli altri invece sono lì per risolvere la guerra in Medio Oriente. Scandaloso solo il fatto che sappiano il significato della parola “ballottaggio”.
Santi Francesi – Voto 8: Bravo nella parte del commissario Scialoja nella serie “Romanzo criminale”, ma molto bravo, nonostante si presenti sul palco vestito come un torero di Predappio, anche a cantare “Creep” dei Radiohead. Perché stai giocando con la tristezza più autentica, profonda, deprimente, di un’intera generazione, un brano meraviglioso che ci ha accompagnato davvero nei nostri momenti peggiori; loro lo interpretano con un’intensità tangibile, che solidifica l’aria in salotto e rendono tutto sbrilluccicante.
Dadà – Voto 7: Positiva al Covid, la dobbiamo giudicare guardando il video di una prova, come un Irama qualsiasi. Peccato, perché la sua versione di “Toxic” di Britney Spears è fatta davvero bene, arriva con forza nonostante lei sia comprensibilmente spenta dal malanno, dal vivo probabilmente avrebbe spaccato.
Matteo Orsi – Voto 5: A quanto pare la madre lo chiama “Il paturnia” e potremmo anche fermarci qui, ma no, dai, andiamo avanti. Propone una “Take On Me” degli A-ha con questo timbro affascinante seppur insopportabilmente affannoso e spreciso, una versione così intimista e iper rallentata che ci viene voglia di mettere una mano nel tostapane per sentirci vivi. A sorpresa passa.
linda – Voto 7: Bella chiamata di Fedez che le assegna “Chasing Cars” degli Snow Patrol, che non è proprio il primo brano che ci viene in mente pensando alla MTV Generation. linda risponde bene, ci mette al solito tanta emozione e arriva. Niente, questa ragazza arriva.
Omini – Voto 8: Davvero divertenti, bravi, spregiudicati nel lanciarsi ovunque, forti di questa gioventù così spiattellata e goduta. E fate conto che il giudizio è scritto mentre siamo pervasi da un’invidia che definiremmo eufemisticamente accecante. Domano con energia “No Sleep Till Brooklyn dei Beastie Boys e ci danno una gran bella svegliata.
Lucrezia – Voto 4,5: La messa in scena di questa “Barbie Girl” degli Aqua è del tutto inguardabile, Lucrezia se la balla con la leggiadria di un comodino. I giudici hanno contestato la scelta del brano, che invece è stato composto con una produzione interessante e avrebbe anche potuto funzionare. Ma non proprio con Lucrezia e non perché non sia molto brava.
Disco Club Paradiso – Voto 4: La nostra personale opinione è che questa euforia ingiustificata del cantante non giochi del tutto a loro favore, mentre guardi l’esibizione lo segui sullo schermo come una mosca che svolazza davanti alla tv durante la finale dei mondiali, quindi con odio schietto e sincero. Avresti voglia di urlare: “Fermati! Dove cavolo vai??”. La loro “Salirò” di Daniele Silvestri sarebbe dovuta essere molto colorata e invece è del tutto sconclusionata. Tutto fumo e niente arrosto. No, nemmeno il fumo. Proprio il nulla. Loro saltellano e a noi scende un clamoroso imbarazzo nel cuore.
Iako – Voto 3: Nel presentarlo la Michielin sostiene che Iako “Ha sentito l’urlo emotivo della prima performance”, confermiamo, era il nostro, da casa. La sua versione di “Hyperballad” di Björk, che è comunque un brano assai complesso, è un disastro; avete presente quei video dei palazzi che implodono? Ecco. Due esibizioni sbagliate su due. Va giustamente a casa. Ce lo ricorderemo sempre come “Quello lì…come si chiama…dai…”
Joėlle – Voto 4: Brava, bella e dimenticabile. Questa versione acqua e sapone di “Destinazione paradiso” di Gianluca Grignani non buca e noi cominciamo a sospettare che abbia discrete doti vocali, ma nulla di più.
Francesca Michielin – Voto 8: Non solo è brava nel congiungere le varie parti dello show, ma tiene proprio le redini, si schiera nettamente dalla parte dei concorrenti, quando Rkomi alza la cresta lei lo rimette sui binari giusti. Si comporta come una gran brava padrona di casa.
Fedez – Voto 7,5: Un po' teso, vestito come la fantasia erotica dei protagonisti de “I segreti di Brokeback Mountain”, non risparmia le frecciatine, alcune anche scoordinate, come quella a Rkomi sulla Amplifon, che infatti gli ritorna indietro bella forte; ma azzecca le assegnazioni e fa show. Ci mancava il sangue al tavolo dei giudici negli ultimi anni e ora che vediamo rosso non siamo quelli che dicono “Meno”, siamo quelli che dicono “Ancora! Di più!”.
Dargen D’Amico – Voto 7: Dinamico, intriso del proprio ruolo, lancia stoccate a destra e a manca, “Piano che potrebbe arrivare la polizia” dice al primo applauso del pubblico, riferendosi alla discussione di questi giorni sui rave. Taaac. Non ha una squadra fortissima, in compenso è lui fortissimo.
Rkomi Voto 7: Totalmente svampito, in apertura la Michielin gli chiede un ricordo su MTV, lui risponde “Non vedo l’ora di ascoltare questi ragazzi”…ok. Accenna giudizi con la flemma di un Montolivo nelle giornate peggiori, le prende dalla Michielin quando si rifiuta di giudicare l’esibizione di Lucrezia al grido, dal sapore punk, “Non sono fatto per i pupazzi!”, affermazione che comunque potremmo smentire ricordandogli un paio di feat di “Taxi Driver”; ma poi le da a Fedez rispondendo ad una brutta frecciatina sulla Amplifon. Non sarà credibilissimo come giudice ma comincia a macinare trama.
Ambra – Voto 7: Vestita come la zia al cenone della vigilia ansiosa di inseguire la tombola, resta il giudice con i migliori tempi televisivi. La fortuna la aiuta con Lucrezia, che poteva tranquillamente finire al ballottaggio, ma forse lei stessa sbaglia con i Tropea, dargli degli “stronzi” (citiamo), anche se nella versione amorevole “i miei stronzi preferiti” (ricitiamo), forse non è che gli faccia proprio gioco, anche perché alla seconda puntata dei live sembra scontato che siano la sua arma più affilata. Infatti mentre scorrono i secondi del tilt li implora di non lasciarla da sola; Lucrezia nel backstage, sentitamente, ringrazia.