AGI - Il suo tempo ora è per i figli. "Impegnarmi in un progetto come la regia, che assorbe tantissimo tempo e tantissima energia è una scelta che per il momento non ho fatto e non faccio. Preferisco occuparmi dei miei figli", dice netto Richard Gere, ospite del Magna Graecia Film Festival di Catanzaro.
“Devo dire che da un certo punto di vista so di essere un rompiballe con i registi perché so troppe cose, però sono sempre stato fortunato e ho sempre lavorato in grande collaborazione con loro - spiega - il regista non è figura che sta sopra al di sopra di tutti. E' un lavoro di collaborazione e tutte le esperienze finiscono di mescolarsi". Per ora, dunque, non lo vedremo dietro una macchina da presa perché non ha "sentito questa esigenza. Questo non significa che non capiterà mai, ma sono soddisfatto e contento di quello che ho fatto finora. Ma avendo quattro figli, ho deciso di dedicare molto tempo e molte energie a loro".
La magia di 'Pretty Woman'
Certo, il suo nome è legato indissolubilmente nell'immaginario collettivo a un film, 'Pretty Woman'. "Di quanto tempo fa è? - si domanda Gere sorridendo - circa 32 anni fa...". Ma chi spera in una seconda pellicola che racconti ancora del miliardario e della escort, spera invano. "Sono passati tanti anni e nessuno di noi è mai stato così ansioso e desideroso di realizzare un sequel o un remake - spiega l'attore - ogni tanto Garry Marshall, regista e sceneggiatore, veniva da me e Julia (Roberts, ndr.) a dire 'vediamo un po', che ne pensate se a un certo punto il personaggio maschile decidesse di candidarsi a una carica politica ma nel frattempo ci siamo sposati' e cose del genere. Ma non è mai oltre questo punto. Quindi no, non ci sarà. Capisco che da un certo punto di vista, a livello di business, l'impulso di realizzare ancora qualcosa da quello che è stato un successo, ma artisticamente non aveva senso””.
Il film, ricorda, "non pensavamo che sarebbe diventato quello che poi è diventato, che creasse una forma di identificazione da parte di tutti coloro che lo vedevano. E' stato una magia, come una polvere di stelle". "Non è che puoi dire prima 'voglio realizzare una magia' - aggiunge il vincitore di un Golden Globe - è come innamorarsi, non è che uno decide di innamorarsi, succede".
Il Covid ha segnato il cinema
La pandemia ha fortemente segnato il cinema, e ora le sale fanno fatica a riempirsi perché "quello che manca è il senso di comunità, il fatto di vedere un film insieme ad altri. Il Covid ha modificato radicalmente la fruizione dei film e del cinema, ma anche prima la diffusione di nuovi device ha cambiato il modo di godere dei film. Il cambiamento consente però ai piccoli film e ai film indipendenti, che altrimenti avrebbero grandissime difficoltà a emergere, di poter essere visti su larga scala e da un pubblico più ampio"
“Sono felice di essere di nuovo qui in Italia - conclude Gere - è uno dei primi viaggi che faccio, e trovo che sia più che giusto che sia tornato in questo Paese che considero la mia seconda casa. Sono felice in particolare di essere nel Sud: è la mia prima volta in Calabria. Ho visto dall'aereo queste meravigliose coste e colline è eccezionale. Tenetelo un poco in segreto questo incanto affinché rimanga così bello più a lungo”.