AGI - “Cosa mi gira nella testa è un'incognita, una melodia che passa e non si fermerà”. Sono le parole di “Incognita”, la “poesia” in musica che segna il ritorno di Roberto Angelini, il cantautore romano, il "capellone" come lo ha definito Edoardo Leo durante una puntata di Propaganda Live, con alle spalle anni e anni di studio della musica fra pianoforte e chitarra.
Un brano che anticipa un nuovo album di inediti. Anche se, in una conversazione con l’AGI, il musicista annuncia che “ci sarà un’uscita graduale, perché il lavoro verrà presentato un pezzo alla volta, come si usa oggi”. Un brano alla volta dunque, per gustare la bellezza e delicatezza dei testi di questo cantautore, che la generazione dei 25/30enni di oggi ha imparato a conoscere attraverso un brano forse più commerciale, quel “Gattomatto”, uscito nel 2003 che divertiva e faceva ballare.
Una "filastrocca" quella del gatto, come lo stesso cantautore l'ha definita, seguita da“ La Gioia del Risveglio”, pezzo molto intimo e dolce in cui già si intravedeva l’Angelini ispirato a Nick Drake, il chitarrista inglese morto suicida. E prima di questi due brani Angelini si era già fatto apprezzare con "Serenità" e il "Sig. Domani", testo quest'ultimo con cui l’artista si era presentato al Festival di Sanremo 2001, vincendo il premio della critica Mia Martini
La musica e la poetica di Drake, da tempo sono presenti nella vita del cantautore, al punto da concretizzarsi, ad esempio, in un progetto interamente a lui dedicato: PongMoon, al quale ha contribuito il violinista Rodrigo D’Erasmo. Conosciamo di Roberto Angelini, tante altre produzioni che dimostrano la strada fatta da questo chitarrista, uno dei migliori in Italia, che spesso accompagna nei tour Niccolò Fabi, al quale lo lega una solida amicizia e intesa artistica, e che abbiamo visto suonare anche con il trio “Fabi Silvestri e Gazzè”.
Dal successo del "Gattomatto" la strada percorsa è davvero tanta. Il mix perfetto fra la professionalità dimostrata sul palcoscenico da solo o con i colleghi, e la partecipazione a trasmissioni di successo come "Gazebo" e "Propaganda live" dove Angelini è frontman di un’orchestra di ottimi professionisti, ha creato ancora piu' interesse intorno a lui. E cosi, la novità di “Incognita” e' stata subito accolta con favore ed interesse.
E' Il pezzo nuovo che scherzando, il cantautore definisce in realtà “talmente vecchio da essere nuovo, perché - spiega- ci troviamo dentro la mia vecchia passione, Nick Drake appunto. Però, è l’unico brano così acustico, perché nell’album che uscirà penso nell'autunno del 2021, c’è anche altro. C'e' molta elettronica e tante sonorità diverse. Volevo però, all'inizio, un ritorno in punta di piedi. E adesso – aggiunge - ho scelto di presentarmi con una cosa che fosse molto legata a quello che ho fatto negli ultimi anni, e quindi ispirata a Drake”.
Angelini ricorda: “Siamo partiti tanti anni fa con un progetto dedicato a questo chitarrista inglese e lo scorso anno, sempre con D’Erasmo, abbiamo riproposto un tour dedicato a lui. Abbiamo anche realizzato un documentario per Sky, suonato pezzi suoi con artisti come Agnelli, Fabi. Alla fine, ho pensato che “Incognita” fosse il modo più delicato per ricollegarmi a lui e alle cose che ho fatto, anche se in realtà, le mie ultime produzioni, molto acustiche, non sono lontane dal nuovo brano. Comunque, volevo stare in una sorta di comfort zone, ritornare con delicatezza e riportare per mano chi mi ascolta, verso quello che mi piace”.
Drake è malinconico, romantico…"La malinconia è un sentimento importante per la musica. Ispira la musica – dice Angelini – e attenzione, la malinconia non va confusa con la tristezza. E’ diverso. La malinconia aiuta la musica che a sua volta, aiuta a sentirsi meno soli. Romanticismo e malinconia si legano. Drake indaga sull’animo umano, sulle fragilita’, sui rapporti fra anima e natura. Lo ha fatto fatto in modo straordinario e questo aspetto, mi interessa da tempo e mi appassiona”.
Quindi Angelini è un autore romantico, altro che Gattomatto. “Beh.. Gattomatto era un esperimento ben riuscito. Ero piu’ giovane - afferma - mi sono trovato dentro un brano con spirito goliardico, con un suono adatto a quel periodo, ballabile. Ed è un brano che ha sette vite, come il gatto: ancora oggi si ascolta. E’ diventato anche uno sfottò da parte dei miei compagni di viaggio, i musicisti. Ci sono affezionato. Ma il 'Sig.Domani' che mi ha portato a Sanremo, era già vicino a quello che poi è venuto dopo Gattomatto, e quindi a ‘Vulcano’ a ‘La gioia del risveglio’ ecc. Se sono romantico o malinconico? Io sono l’insieme di tante cose, se una persona viene ad ascoltare un mio concerto si accorge che non ho un solo colore, c’è il momento romantico e quello più goliardico, quello amarcord. Siamo sempre tutti in movimento”.
Come si chiamerà il nuovo album? “Non so ancora, la musica è cambiata negli ultimi anni, oggi siamo legati a spotify, sono tornati i vinili che si ristampano. Mi adeguo a questo nuovo modo di far sentire la musica e farò uscire un brano alla volta, fino a quando riusciremo a tornare alla vita normale. E si potrà tornare a suonare dal vivo. Penso quindi che l'uscita vera e propria sarà nell'autunno 2021. E’ un auspicio. Ho bisogno di suonare dal vivo, mi piacerebbe far uscire il disco fisico quando poi posso andare in giro a suonare, quindi ogni canzone uscirà da sola magari con un video, cavalcando la modalità che si usa adesso e delineando, in questo modo il profilo di un disco”.
La prima parte di Incognita, sembra dedicata a una donna, poi c’è un riferimento al tempo che passa…”ci sono due modi molto diversi di affrontare la scrittura di una canzone - spiega ancora Angelini - uno è quello di raccontare una storia, come succede ne ‘la gioia del risveglio’ dove c’è la felicità di svegliarsi accanto alla persona amata, o Gattomatto che era una filastrocca. L’altro modo invece, è fatto di immagini e sensazioni: la musica, il giro di chitarra, la melodia.. ti fanno venire delle sensazioni. Con Incognita lancio immagini e sensazioni e mi auguro che, come per tutto il disco, ognuno provi ad indagare il senso di inadeguatezza, la precarietà, la fragilità dell’animo umano. La melodia che passa è davvero una melodia che se non fissi, non torna piu’. E’ come l’ispirazione che hai in quel momento e poi va via. Incognita è anche la vita, ovviamente. Incognita indaga, pone dubbi. Il mio intento è quello di creare il dubbio, non dare risposte. E’ una canzone che si presta a tante interpretazioni ma soprattutto induce a riflettere, a interrogarsi”.
Da musicista, un'opinione su quello che c’è oggi in ambito musicale: “Abbiamo vissuto dieci anni di talent, grandi show televisivi da cui esce, ogni tanto, un talento. I ragazzi sono tutti bravi, ma quello che emerge poi dai talent è uno solo. Ma negli ultimi anni c’è stata una nuova ondata di cantautori nuovi, anche di talenti romani ad esempio, e un certo tipo di rap o trap. Spesso trovo cose molto interessanti anche se diverse rispetto a quello che faccio io. E ci sono delle cose orribili ma devo dire che anche quando ero ragazzino c’erano cose orribili. Tutto è relativizzato al periodo che stiamo vivendo, la generazione dei cantautori è diventata importante quando ha iniziato a parlare alla sua generazione, con un linguaggio diverso da quelli della generazione prima. Ogni generazione ha bisogno di un cantante che racconti l’amore al tempo presente. Poi certo, ci sono gli intramontabili, i vari De Gregori, De Andre' ecc. Ma oggi pero' ci sono i rapper che raccontano la disillusione e riempiono i palazzetti. Alla fine, quando vedo ragazzini con la chitarra in spalla, che si sono "accesi" , finalmente, se questo e’ per merito di Calcutta, o altri, va bene ugualmente. Ognuno mette un tassello nel puzzle della musica”.
Ora c'è attesa per il capodanno di "Propaganda Live", su La7, trasmissione in cui Angelini collabora da tempo. Un'altra occasione per far ascoltare "Incognita": “Non lo so non credo. Non collego le due cose. Improvvisiamo molto su quel palco. Essendo capodanno - conclude Angelini - una notte da animare e diversa dal solito, dove sarebbe meglio divertirsi e non pensare, mi immagino più una versione con la fanfara di Gattomatto piuttosto che Incognita….” A proposito delle "sette vite" del famoso felino che chiedeva solo "di entrare" e prometteva di essere il “gatto piu’ fedele” mai avuto…