A veva promesso che avrebbe osato, anche a costo di essere giudicato da qualcuno come un pazzo. E Achille Lauro ha osato questa sera durante la sua esibizione, a piedi scalzi e capelli ossigenati, in gara al Festival di Sanremo: mentre cantava "Me ne frego" si è tolto la cappa di velluto nero, ricamata a mano, con paillettes oro e argento con cui cui era entrato in scena ed è rimasto in tuta color carne che arrivava al ginocchio e palesato tutti i suoi numerosi tatuaggi.
Una performance per rappresentare la spoliazione di San Francesco, scena attribuita a Giotto in una delle Storie di San Francesco della Basilica Superiore di Assisi, il momento più rivoluzionario della sua storia, in cui il Santo si è spogliato dei propri abiti e di ogni bene materiale per votare la sua vita alla religione e alla solidarietà.
Per il secondo anno di fila, Lauro, da sempre grande performer e appassionato del mondo visual, porta sul palco del Festival una vera e propria rappresentazione teatrale, con la collaborazione di uno dei designer più apprezzati nel mondo, Alessandro Michele, direttore creativo di Gucci. Il quadro rappresentato nasce da una ricerca che Lauro e il suo team creativo hanno sviluppato nei mesi precedenti, e al Festival ha trovato il suo sbocco naturale con la maison che da subito ha voluto sposare il progetto.
"Un messaggio universale"
Il Festival quindi non più inteso solo come la più grande vetrina musicale italiana, ma anche come l'occasione per portare una performance dal sapore internazionale, che segue la vena artistica di uno protagonista interessante del nostro panorama e che consegna al grande pubblico di Lauro e del Festival un messaggio importante. Infatti, nell'assoluto rispetto della religione, e con grande umiltà , Lauro ha scelto di rappresentare la figura del Santo in una delle sue rappresentazioni iconografiche più note, quella appunto attribuita a Giotto, per omaggiare la figura di un uomo - Francesco d'Assisi - così iconico e che ancora oggi porta con sé il valore inestimabile di un messaggio universale.
"La storia della rinuncia di San Francesco ai beni materiali è un messaggio universale che ancora oggi risulta di grande attualità", afferma Lauro. E nel momento clou dell'esibizione, spogliandosi proprio come il Santo d'Assisi e ispirandosi al noto affresco, Lauro ha svelato l'ensamble custom made, body e shorts in strass nude. E questo svela anche l'antefatto, ovvero il collegamento con la figura del Santo che era comparso a sorpresa sui social dell'artista nelle settimane precedenti al Festival e che aveva scatenato la curiosità dei fan. "La storia della rinuncia di San Francesco ai beni materiali è un messaggio universale che ancora oggi risulta di grande attualità", afferma Lauro.