Costantino della Gherardesca invita tutti al Gay Pride milanese: "Diamo un messaggio forte contro l’omofobia”

Antonella Piperno
 Costantino della Gherardesca

“Vorrei che il 29 giugno, alla parata del Milano Pride partecipassero in tanti, omosessuali e eterosessuali, perché quest’anno è più importante che mai mandare un messaggio forte contro l’omofobia ma anche contro la xenofobia. La parata rappresenta un simbolo di apertura verso il resto del mondo”. Costantino della Gherardesca, che non si è mai perso un Pride, fa un grande tifo anche se stavolta, per questioni di lavoro, alla parata non potrà esserci: sta preparando la seconda stagione del quiz itinerante di Raidue “Apri e vinci”, il nuovo format per Instagram tv “Un marito per Costa” e sta anche dando gli ultimi ritocchi al suo nuovo libro “La religione del lusso” in uscita in autunno per Rizzoli Lizard.

Sono passati 51 anni dal debutto della pièce e 50 dai moti di Stonewall che segnarono la nascita del movimento di liberazione gay, “The boys in the band” è ancora così attuale?

Lei non ha mai avuto problemi a dichiarare la sua omosessualità, anche il suo coming out è stato così naturale?

Sente spifferi di omofobia?

Le piume non convincono il sottosegretario alle Pari Opportunità Vincenzo Spadafora che ha appena ribadito l’utilità del Pride criticandone però gli eccessi.

“Una volta la pensavo come lui, ma in questo momento storico sostengo invece che l’importante è esserci, a prescindere dal dress code. Se potessi andarci mi presenterei in maglietta, e con la protezione solare, visti i 40 gradi di una Milano molto inquinata”.

Lei appartiene a una famiglia aristocratica fiorentina, è nato a Roma ma vive da tempo a Milano. Che ne pensa dell’assegnazione delle Olimpiadi invernali del 2026 alla sua città d’adozione, in tandem con Cortina?

“Sono molto felice. Le Olimpiadi sono un’occasione per far girare i soldi, e quando i soldi circolano va molto bene anche alla cultura”.

Per la prossima stagione tv c’è molta attesa sulla sua conferma (o sulla sua sostituzione) a “Pechino Express” su Raidue. Si era parlato di un cambio della guardia, a favore di Simona Ventura, che ha già preso il suo posto a The Voice…

Per saperne qualcosa bisogna aspettare la presentazione dei palinsesti Rai, il 9 luglio. Però non ho sofferto per “The Voice”, l’ho condotto per una sola edizione, non lo considero un programma mio come “Pechino Express”, e l’ho visto anche poco perché lavoravo. Comunque mi è piaciuto il cast. Intanto sono felice però di iniziare a girare in questa settimana, al Sud, la nuova edizione di “Apri e vinci”, il quiz itinerante nelle case degli italiani, in onda nel pomeriggio di Raidue nella prossima stagione: è stata un’idea di Simona Ercolani che lo produce con la sua “Stand by me”, casa di produzione tutta italiana. Nella passata stagione, all’esordio ci saremmo accontentati anche di tre punti in meno di share, invece è andato benissimo”.

Sta lavorando, per la prima volta, anche a un suo format su Instagram tv…

Si chiama “Un marito per Costa” ed è già dotato di mail per gli aspiranti coniugi (unmaritopercosta@gmail.com) e della cosiddetta “Call to action” con appelli per trovarmi un partner a cura di Barbara d’Urso, Victoria Cabello, Monica Cirinnà e pure Elsa Fornero. Il format è una mia idea, lo spunto me l’ha dato una ricerca di mercato che anni fa mise in luce che il pubblico mi avrebbe voluto vedere in un dating. Ci sarà una giuria composta da tre miei amici, quindi feroci come me, che non hanno mai lavorato in tv ma sono molto televisivi. Sono due donne e un uomo e proporranno, litigando tra loro e difendendo le loro scelte come quelli di X Factor neanche si sognano, i loro candidati che ritengono ideali per me. Io li incontrerò senza mai averli visti prima. Sarà su Instagram nel prossimo autunno, in tre o sei puntate.

Non le bastava la tv?

“Ho voglia di sperimentare. In tv ormai sono collaudato, mi bastano due riunioni per definire un programma, qui è tutto nuovo, me ne sono servite quaranta per capirci qualcosa”.

Ma il taglio del programma è solo una trovata social-televisiva o cerca davvero marito?

“Sono single da un anno e mezzo, un compagno mi manca e sento anche la pressione sociale. Oggi i gay sono un po’ come le donne degli anni Cinquanta, se non si sposano vengono guardati male. Condivido le battaglie per i diritti civili, ma mi sento distante dal matrimonio: un compagno può essere un di più della mia vita, ma non credo che né gay né etero possano realizzarsi sposandosi, attraverso qualcun altro insomma”.

Ora che ha perso 27 chili sarà pieno di aspiranti fidanzati.

Purtroppo ho ripreso dieci chili da quando ho smesso di fumare. Ma forse, sentimentalmente parlando, è meglio così. Il periodo della mia magrezza è stato quello in cui ho avuto meno successo con gli uomini. Forse percepivano la mia infelicità per l’astinenza dal cibo. Adesso però sono infelice per quella dal fumo. Ho deciso di dire basta al mio pacchetto e mezzo di sigarette giornaliero perché la mia ipocondria e la relativa paura dei danni da me l’hanno imposto. Ma soffro: organizzavo sempre le mie vacanze in posti con alberghi e ristoranti per fumatori. Ho già una vacanza prepagata in Egitto e mi toccherà soffrire vedendo gli altri fumare”.

Tornando alla tv, aspettando di sapere cosa ne sarà di lei a Pechino Express, qual è il suo grande sogno proibito?

“La conduzione del Festival di Sanremo in coppia con Barbara d’Urso, la musica passerebbe senz’altro in secondo piano. Mi sono appassionato da morire all’affaire Mark Caltagirone. Il “Pratiful” allestito dalla d’Urso è il miglior programma di intrattenimento dell’anno. Pura arte contemporanea”.

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