R icchi, potenti, famosi. Talvolta violenti. Le strade di Hollywood sono lastricate non soltanto delle 2.600 stelle che compongono la celebre Walk of Fame, ma anche da una lunga scia di scandali sessuali.
Quello di Harvey Weinstein è soltanto l'ultimo nome, tra i big dello spettacolo, ad essere accostato a quel 'divano del produttore' che ancora rischia di rappresentare un passaggio quasi obbligato per chi vuol far carriera. "Se davvero vuoi quella parte, non devi far altro che essere carina con me", è quello che Joan Collins si è sentita dire dal capo degli Studios durante l'audizione per recitare da protagonista nel film 'Cleopatra', del 1963. Una proposta allora rifiutata tra le lacrime della giovane che si sarebbe rifatta negli anni successivi, grazie a una carriera poi costellata di successi tra cinema e televisione.
Si chiamano abusi e il termine evoca in modo chiaro il rapporto, evidentemente non paritario, tra vittima e persecutore. E nel caso dello showbiz a stelle e strisce sul piatto della bilancia c'è spesso anche il destino di intere carriere. Tra potenti a attrici alle prime armi è inutile dire chi abbia il coltello dalla parte del manico. Lo sa bene Judy Garland, che attorno agli anni '40 ha ricevuto attenzioni, poco gradite, da diversi uomini di Hollywood, tra cui nientemeno che Louis Mayer, il più grande dei big, l'uomo che gestiva la Metro Goldwyn Mayer (Mgm). "Che voce meravigliosa che hai, canti con il cuore" le disse appoggiandole una mano sul seno, secondo la ricostruzione di Gerald Clarke in un libro che racconta la vita dell'attrice.
Risale al 2007 l'accusa di Helen Mirren nei confronti del regista e sceneggiatore Michael Winner per un fatto risalente al 1964. Molestie che l'uomo ha sempre negato, sostenendo che l'attrice si ricordasse "le cose diversamente da come sono veramente andate": lei lo aveva accusato di averla trattata come "un pezzo di carne" durante il loro primo e unico incontro.
Uno dei casi più noti, e che ancora non è arrivato a una soluzione giudiziaria, riguarda Bill Cosby. L'attore celebre per la parte nei Robinson, la sitcom televisiva da 201 puntate in 8 stagioni, ha - tristi - numeri da record anche nelle sue vicende con l'altro sesso: è accusato di abusi da oltre 50 donne, per episodi che risalgono anche agli anni '70, e anche dall'attrice Barbara Bowman che l'ha denunciato per un episodio quando lei era ancora minorenne. Accuse che, oltre alle grane giudiziarie, sono costate a Cosby la stima dei fan: la sua stella su Hollywood Boulevard è stata imbrattata con la parola 'stupratore' ripetuta per tre volte.
In tempi più recenti sono finiti nella bufera volti noti come quello di Arnold Schwarzenegger, il culturista del cinema prestato alla politica, che tra gli anni '70 e l'inizio del nuovo millennio pare avesse il vizietto di palpare le esponenti dell'altro sesso. Sei donne, quindici anni fa, avevano denunciato al Los Angeles Times le attenzioni che il governatore della California aveva dedicato loro. Un altro habituee dei set dei film d'azione, Steven Seagal, era stato denunciato per molestie, come ad esempio nel 2010 da una 23enne che aveva assunto come assistente personale, e a cui aveva chiesto mansioni extra, a luci rosse.
Lo stesso anno in cui David Boreanaz, volto noto per 'Angel', lo spin-off di 'Buffy', e della serie tv 'Bones', aveva fronteggiato le accuse di Kristina Hagan, una giovane incontrata sul set. Lei, scelta come comparsa, sarebbe stata avvicinata dall'attore che avrebbe tentato di baciarla, promettendole una parte. L'anno prima, nel 2009, a finire nella bufera per molestie era stato Casey Affleck, il fratello del più noto Ben, che durante le riprese del documentario "Io sono qui" avrebbe avuto a che fare - con modi non proprio ortodossi -con due collaboratrici. Le giovani avevano denunciato intimidazioni fisiche e comportamenti poco professionali, che andavano da allusioni a rapporti sessuali a epiteti volgari rivolti loro da Affleck. Un caso che si sarebbe risolto con un accordo extra-giudiziario tra le parti.
Produttori, registi, attori, ma l'elenco delle star violente comprende il mondo dello spettacolo a tutto tondo. C'è anche il fotografo Terry Richardson, che con la sua camera immortalò il tentativo di violenza ai danni di Anna del Gaizo, ma che ci riprovò anche con altre ragazze in posa davanti all'obiettivo. Quello che secondo molti, però, è il vero segreto di Pulcinella è che Hollywood abbia un problema di pedofilia. Una lunga e inquietante lista di episodi di presunta violenza nei confronti di minorenni, raccontati anche dal documentario del 2014 di Amy Berg dal titolo, evocativo, 'An open secret'.
A fare i nomi ci ha pensato Michael Egan, che ha raccontato abitudini e esperienze dei pezzi grossi degli Studios, un vero e proprio sistema che prevedeva l'abuso sui minori: a finire nel suo j'accuse ci sono Bryan Singer, regista di X-Men, che avrebbe molestato l'allora sedicenne Egan, ma anche Gary Goddard, l'ex produttore di Broadway, l'ex presidente di Disney Tv David Neumann e quello di Bbc Garth Ancier.
C'è poi Bob Villard, l'ex procuratore di un giovanissimo Leonardo di Caprio, che finì in carcere nel 2005 dopo aver abusato di un ragazzino di 13 anni. Tristemente noto è anche il caso di Corey Feldman, l'attore conosciuto per aver recitato nei Goonies, il film di culto degli anni '80. Nella sua autobiografia Feldam ha raccontato di aver subito "abusi sessuali da diversi produttori negli anni '80". E come dimenticare poi i controversi casi di due stelle come Woody Allen e Roman Polanski. Il primo fu accusato dalla moglie Mia Farrow di avere abusato della figlia Dylan, quando questa aveva appena 7 anni; il secondo usò violenza nei confronti della 13enne Samantha Geimer: era il 1977. Non è l'unico caso che riguarda il regista di 'Carnage': altre due donne lo hanno denunciato per episodi che risalgono a quando avevano 16 anni e accaduti tra Europa e Stati Uniti. Il Paese, quest'ultimo, dove Polanski non puo' tornare perché finirebbe in carcere.