I giudizi della stampa sono stati impietosi. Per i più moderati si “è uno spettacolo che funziona”, qualcuno parla già di flop. Divo Nerone opera rock, lo spettacolo teatrale che da mercoledì scorso terrà banco dentro il Colle Palatino a Roma, di fronte al Colosseo, fino a settembre (80 le repliche previste) non convince. Né la stampa, né il pubblico. Durante l'anteprima di martedì, riservata alle sole persone con invito, ci sono stati problemi legati alla fila caotica causata dall'attesa per il ritiro dei biglietti. Durante il debutto con il pubblico pagante di mercoledì si è raggiunta l'apoteosi con i fischi del pubblico e le proteste arrivate dalle gradinate prima che venisse aperto il sipario. Alcuni hanno abbandonato prima della fine.
Un Nerone più pop che rock
Un articolo del Corriere della Sera parla di un “cast acchiappafolle”, ma si pone il dubbio se possa “bastare l’euforia dei premi Oscar che hanno lavorato a questo Nerone” per sedare le polemiche e soddisfare la sete di personaggi degli spettatori.
Il musical in inglese non convince i turisti
Giovedì sera c'è stato il primo spettacolo in inglese (Divo Nerone, nei piani degli organizzatori, andrà 'in onda' 6 giorni su 7 e per cinque volte in lingua inglese). Secondo quanto scrive Repubblica, di fronte ai cancelli non c'è "nessuna ressa e nessuna fila, come era accaduto la sera dell’anteprima a inviti, con tanto di caos per la gestione della sicurezza". Ad assistere allo spettacolo "secondo gli organizzatori, ci sono circa 300 persone". Pochini davvero, se si pensa che la tribuna ne contiene 3000, e che gli ingressi necessari per andare a break even sono, a quanto risulta all'Agi, circa 2000.
Cosa è andato storto
La fila. Durante il debutto di mercoledì oltre 3 mila spettatori sono stati costretti a fare oltre un ora di fila per ritirare il biglietto. “Il pubblico ammassato ai cancelli, in attesa di entrare. E la confusione non facilita i controlli. Basta poco per eludere la sorveglianza, nella confusione generale. Liti accese. E quasi un’ora e un quarto di ritardo dell’inizio dello spettacolo” scrive il Corriere della Sera.
Il ritardo. L’inizio dello spettacolo, previsto per le 21,30 (parliamo sempre di mercoledì), avviene con circa un’ora di ritardo. I motivi sono legati a scelte organizzative: dai controlli di sicurezza condotti prima dello spettacolo dalle forze dell’ordine, ai numerosi biglietti omaggio ai vip e agli accrediti che dovevano essere ritirati e hanno alimentato la fila.
La musica. Un musical nel quale la musica “non diventa mai memorabile” non lascia il “segno” e da “carattere” allo spettacolo scrive La Repubblica. E aggiunge: “Non è un’opera rock, semmai è un’opera pop, ma senza avere un’idea precisa di pop” in cui la musica “sbanda dall’atmosfera vagamente sanremese, alla musica dance”. “Melodie pop e testi semplici” sentenzia il Corriere della Sera.
Le scenografie. Videoproiezioni e scenografie mobili non bastano: la “magia delle scenografie si perde” e assume talvolta una “luce kitsch che non avremmo voluto vedere” scrive il Corriere, mentre i gladiatori “sembrano quelli finti visti qua fuori” intorno al Colosseo.
La tenda bar e i servizi igenici. Sulla terrazza archeologica gli organizzatori hanno predisposto - scrive il Corriere - tende bar e per i servizi igenici. Un'idea che potrebbe alimentare le polemiche.
A misura di turista. Gli organizzatori hanno pensato a un musical bilingue per puntare a chi visita Roma. “Sicuramente è a ‘misura’ per i turisti che amano fotografare la Roma by night, e anche per i romani che non disdegnano i musical stile Gobbo di Notre Dame” scrive Metro.
Le presenze Vip
Fra i personaggi noti presenti al debutto: Il rabbino capo di Roma Riccardo Di Segni, il direttore artistico del teatro Eliseo di Roma Luca Barbareschi e la sua compagna Elena Monorchio. Pochi i politici presenti, fra questi Francesco Rutelli, Gianni Letta e l’assessore di Roma Capitale Adriano Meloni.
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