AGI - Nel giorno della finale del Festival di Sanremo, il palcoscenico dell'Ariston torna a essere al centro di nuove polemiche politiche. A far scoccare la scintilla è l'esibizione di Fedez che, in duetto con gli Articolo 31 nella serata dedicata alle cover, ha chiesto alla premier Giorgia Meloni di legalizzare la cannabis.
Pronta la replica del partito di via della Scrofa: non se ne parla. Ma in realtà il rapper milanese finisce nel mirino di FdI per un'altra esibizione: tre giorni fa, in collegamento con la kermesse sanremese, Fedez ha strappato in diretta una foto del viceministro alle Infrastrutture Galeazzo Bignami, di FdI, vestito da nazista. Il rapper si è subito assunto la responsabilità del gesto.
Nel day after solo il vicepremier Matteo Salvini aveva commentato, glissando: "Non ho visto Sanremo, mi occupo di cose più importanti". Ma oggi il caso esplode, complice un articolo pubblicato su "La Verità" in cui si rivela che - a differenza della versione fornita originariamente - i vertici Rai erano a conoscenza di quanto avrebbe fatto Fedez sul palco, perché già nelle prove il cantante si era presentato con la foto incriminata. E FdI parte lancia in resta all'attacco dei vertici Rai: si devono dimettere, è il coro unanime degli esponenti del partito della premier.
Protestano le opposizioni: "Tira aria di Minculpop". A dare il 'la' alle accuse è Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura ed esponente di FdI, che all'AGI spiega: "Cambiare i vertici della Rai non dipende da me o solamente da me, ma penso che lo faremo. È giusto cambiare la narrazione del Paese". Quanto al 'caso Fedez', il sottosegretario osserva: "Oggi c'è il marketing delle provocazioni. Non ho nessun astio nei suoi confronti, ma credo che un artista non debba mettere in difficoltà chi gli dà la possibilità di esprimersi, lui ha tradito il patto di fiducia con la Rai. Siamo tutti italiani, perché dobbiamo farci sgambetti di questo tipo?".
Il direttore dell'intrattenimento Rai, Stefano Coletta, si difende, spiegando che "la Rai ha saputo solo all'ultimo secondo che Fedez aveva cambiato il testo del suo intervento" e il cantautore si "è rifiutato di consegnare il nuovo". Testo in cui il rapper prende di mira anche altri esponenti dell'esecutivo, come la ministra Roccella. Coletta assicura: "Non ero a conoscenza che avrebbe strappato la foto di un vicemininistro". Infine, sulla richiesta di dimissioni, è netto: "È incivile che debba rispondere di omesso controllo degli artisti".
La polemica infiamma, e parte il fuoco di fila degli esponenti FdI contro la dirigenza del servizio pubblico. Restano invece per ora silenti gli alleati. La Lega preferisce spostare i riflettori su un altro fonte: il canone Rai.
Dal partito si fa infatti sapere che la Lega è impegnata sul tema del canone Rai, con l'obiettivo di sforbiciarlo. Il primo passo sarà toglierlo dalle bollette". "In Rai sapevano ma nessuno ha fatto nulla, rendendosi di fatto complici del soliloquio politico di Fedez e del suo attacco ad un viceministro della Repubblica", tuona il capogruppo alla Camera, Tommaso Foti. "I vertici di viale Mazzini spieghino esattamente le dinamiche della vicenda e agiscano di conseguenza con la massima tempestività. Altrimenti, è evidente che qualcuno, incapace di garantire la pluralità del servizio pubblico, dovrà lasciare quanto prima il suo incarico", taglia corto. "Il doppiopesismo della Rai non è più accettabile" incalza il vicecapogruppo Manlio Messina, che parla di "killeraggio politico".
"È necessario che i vertici Rai diano conto delle dinamiche dei fatti e che, in caso di responsabilità, traggano le conseguenze con le loro dimissioni", gli fa eco il presidente dei senatori FdI Lucio Malan. Le opposizioni contrattaccano: "Vorrei informare FdI che il servizio pubblico radio tv non si chiama Eiar", dice Nicola Fratoianni. Il segretario di Più Europa Benedetto Della Vedova giudica "gravissime" le minacce ai vertici di Viale Mazzini, mentre il coportavoce dei Verdi, Angelo Bonelli, accusa FdI di voler fare "censura".
Incredulo Carlo Calenda: "Ma si possono chiedere le dimissioni dei vertici Rai per due battute di Fedez durante una canzone? Mi sembra indice di un grado di intolleranza inaccettabile. Tra l'altro Tg1 e Tg2 sembrano gli uffici stampa della Meloni. E vi lamentate pure?". Dura la capogruppo dem alla Camera, Debora Serracchiani: "Per il governo Meloni oggi l'emergenza del Paese è mettere il bavaglio agli artisti di Sanremo". Non è da meno la sua omologa al Senato: "FdI intende governare limitando la libertà di espressione? Tira aria di Minculpop", scrive sui social Malpezzi. Chiosa la ministra del Turismo Daniela Santanchè: "Il festival di Sanremo un po' comunista? Sì, ma chi se ne frega, intanto più ci attaccano e più cresciamo...".