U n po' di storia: il premio della Critica del Festival della Canzone Italiana di Sanremo viene inaugurato durante l’edizione del 1982, verrà intitolato alla meravigliosa Mia Martini nel 1996, quindi una decina di mesi dopo la sua tragica scomparsa; intitolato proprio a lei che, negli anni raggiunta anche da Patty Pravo e Daniele Silvestri, di targhe ne vinse tre, il massimo finora.
Quest’anno dunque il premio della Critica verrà assegnato per la quarantunesima volta e solo in un’occasione la classifica finale del Festival è coincisa con quella della sala stampa, solo infatti Giorgia (nel 1995 con “Come saprei”), Elisa (2001, “Luce (tramonti a nord est)), Simone Cristicchi (2007, “Ti regalerò una rosa”) e Roberto Vecchioni (2011, “Chiamami ancora amore”), sono riusciti a mettere a segno una storica doppietta.
Che il Festival di Sanremo sia diventata vetrina per i più giovani e pura promozione per i più navigati, è ormai cosa risaputa; non molti sanno che in realtà un premio particolarmente ambito, ma sempre in maniera sommessa, sottovoce, è proprio il Mia Martini. Il motivo di questo interessamento al premio assegnato dalla critica è facile da spiegare: conquistare il pubblico a casa, convincerlo a televotare, è assai semplice in certe occasioni, ci sono artisti in gara, anche quest’anno, che provenendo da un talent vive di televoto, all’attenzione del pubblico seduto davanti un televisore è inevitabilmente appeso; ma è chiaro che la soddisfazione nel vedersi assegnato un premio da professionisti che studiano e si occupano di musica di mestiere (o almeno così dovrebbe essere, allarme: così non è) rappresenta tutt’altra soddisfazione.
L’unica gara che davvero conta, perlomeno in termini storici. Infatti se si scorre col dito la lista dei brani, con relativi interpreti, che si sono aggiudicati il Premio della Critica, non troviamo falle (ne troviamo diverse invece scorrendo la lista di chi ha vinto il Festival); tutti i brani si sono ritagliati un posto nella storia del nostro cantautorato, così noi abbiamo buttato giù una Top20, ma si tratta di una cesta stracolma di capolavori dove ad infilarci le mani non si sbaglia mai.
1) Mia Martini – “Almeno tu nell’universo” – 1989 – (9° posto classifica finale)
2) Sergio Cammariere – “Tutto quello che un uomo” - 2003 – (3° posto)
3) Elisa – “Luce (tramonti a nord est)” – 2001 – (1° posto)
4) Patty Pravo – “...E dimmi che non vuoi morire” – 1997 – (8° posto)
5) Samuele Bersani – “Replay” - 2000 – (5° posto)
6) Mia Martini - “E non finisce mica il cielo” - 1982 – (8° posto)
7 - Roberto Vecchioni – “Chiamami ancora amore” - 2011 – (1° posto)
7) Giorgio Faletti – “Signor tenente” - 1994 – (2° posto)
8) Matia Bazar – “Vacanze romane” - 1983 – (4° posto)
9) Daniele Silvestri – “Salirò” - 2002 - (14° posto)
10) Giorgia – “Come saprei” - 1995 – (1° posto)
11) Elio e le Storie Tese – “La terra dei cachi” - 1996 – (2° posto)
12) Samuele Bersani – “Un pallone” - 2012 – (9° posto)
13) Daniele Silvestri – “Aria” - 1999 – (9° posto)
14) Malika Ayane – “Adesso e qui (nostalgico presente)” - 2015 - (3° posto)
15) Afterhours – “Il paese è reale” - 2009 – (Non finalista)
16) Tricarico – “Vita tranquilla” - 2008 – (Finalista)
17) Daniele Silvestri – “Argentovivo” - 2019 – (6° posto)
18) Willie Peyote – “Mai dire mai (la locura)” 2021 – (6° posto)
19) Ron – “Almeno pensami” - 2018 – (4° posto)
20) Mario Venuti – “Crudele” - 2004 – (10° posto)