AGI - La terza giornata del Festival, con la riproposizione dei brani in gara già eseguiti nelle due precedenti, è la più 'moscià e le reti nazionali prendono coraggio. Mediaset sfida Sanremo con "Cetto c'è senzadubbiamente" (non si sa quanto voluto in questo difficile momento per il mondo della politica) su Canale 5 e il primo capitolo di Kill Bill, che viene mollato subito per evitare di restarvi inchiodati e tradire il dovere di cronista. I toni dei talk show ("Dritto e Rovescio" su Rete 4, alle prese con "ristoranti e negozi vuoti per colpa del clima di paura", e "Piazza Pulita", con una puntata piuttosto tecnica dedicata al Recovery Fund) sono parimenti ambiziosi, forse troppo. Si va tuttavia invano in cerca di sbraco sulle tv locali.
Archiviata la solita televendita di poltrone, condotta da signore con mise rosa shocking incredibilmente simili a quelle sfoggiate da Sangiovanni all'Ariston, si ha la conferma che i piccoli telegiornali continuano a fornire un'informazione sulla pandemia più pacata e puntuale delle grandi emittenti. Non potendosi permettere un virologo star che litighi con i politici, Lazio Tv, per esempio, ospita Valeria Morelli, questore di Latina, che spiega come il Covid abbia fornito nuovi espedienti alla spregevole fantasia dei truffatori di anziani che si spacciano per incaricati Asl che devono disinfettare banconote e gioielli.
Per buttarla in caciara bisogna sintonizzarsi su T9 dove Panzironi stigmatizza "il più completo approssimatismo" della politica di fronte a Omicron (con l'accento sulla "i") che "non è che cade morta la gente per strada". Segue un'angosciante sequenza di "Contagion", il film di Soderbergh del 2011.
Nutrita la scelta di trasmissioni dedicate al calcio, un universo difficile da spiegare a chi non viva nel Lazio ma del quale si può avere superficiale contezza salendo su un taxi a Roma. La migliore è sempre "Orazi e Curiazi" su Gold Tv, anche per via del look grezzissimo sfoggiato da ospiti e conduttore.
Il tristo politicamente corretto che affligge i nostri tempi impedisce di piazzare qua e là in studio due o tre bottiglie di Borghetti e posacenere stracolmi.
Dopo il più tollerabile programma sulle afflizioni podologiche trasmesso ieri, Real Time propone l'angosciante "Vite al limite" dedicato alle disavventure di grandi obesi che continuano a mangiare strutto fritto nell'unto sedici volte al giorno e si domandano perchè non riescono a dimagrire.
Meglio tornare su Cine34, che prosegue il tributo al recentemente scomparso Mariano Laurenti, maestro della commediaccia scollacciata. Questa volta è il turno di "La ripetente fa l'occhietto al preside" con Lino Banfi e Annamaria Rizzoli, un epigono tardo del genere, un classico minore ma pur sempre un classico.