AGI - La quindicesima edizione di X-Factor comincia con tutti i concorrenti in un garage, dinanzi ad una porta chiusa, che si uniscono e consultano per aprirla ed accedere negli studi come in una escape room; che, gag scadente a parte, non ci sembra nemmeno questo granché di metafora.
Atmosfera surreale quando entra in scena Ludovico Tersigni vestito da Mon Cheri, forse perché, intimamente, qualcuno ancora sperava che alla fin fine spuntasse comunque Alessandro Cattelan, ma niente. Emma, quando prende parola, a nome di tutti gli altri giudici e tutta la produzione dello show, si scaglia contro la bocciatura del DDLZan.
Rincara la dose Mika: “Quello che ho visto ieri non è l’Italia che io amo e che mi ha accolto”, nonostante come veste aggiungiamo noi. Serata durante la quale i concorrenti si esibiranno con i loro inediti e non ci sono eliminazioni, in pratica un trailer della prossima edizione di Sanremo Giovani. Ospite della serata Carmen Consoli, che si presenta sul palco con Max Gazzè al basso e Marina Rei alla batteria, è la pausa per ascoltare un po' di musica.
Bengala Fire – Voto 7: Agnelli dopo il successo dei Maneskin ci riprova con i Bengala Fire. Nel presentarli dice: “Non trattenete mai i sentimenti”, allora pare che qualcuno a casa, prendendolo in parola, abbia distrutto la collezione di dischi degli Afterhours. Il pezzo, “Valencia”, è tosto, riesce ad essere funzionale nonostante il contesto pop, il che crea sempre un effetto vagamente distopico quando un concorrente propone pezzi rock, più consoni in un clubbaccio di periferia; niente che sia vendibile in Italia eh, figuriamoci, però di buon livello. Ottimo lavoro del frontman Mario, che si sbraccia come una versione sobria di Jim Morrison; ma manca quell’istinto animale, quello che, non per tornare sull’argomento (ma siamo sicuri che ci torneremo) ha Damiano dei Maneskin. Comunque bene, non meritavano di stare tra i meno votati.
Baltimora – Voto 5: La sua “Altro” è pomposa, tanto fumo ma contenuti poverelli, lui sembra la versione più figa del Leonard di Big Bang Theory, ma con lo stesso sex appeal. Sul palco infatti implora un’attenzione che proprio non riesce a tenere su di se. Alla fine della manche non risulta tra i meno votati, il che vuol dire che a casa ha una famiglia numerosa che gli vuole molto bene.
Nika Paris – Voto 9: La spia bulgara inviata a X-Factor per distruggere il nostro paese dall’interno a colpi di pop presenta nettamente e di gran lunga il miglior inedito. Una roba in francese dal respiro profondamente internazionale, un brano forgiato per funzionare in maniera perfetta. Lei forse potrebbe sciogliersi un po' di più, sfiora l’inespressività, sembra che non gliene frega nulla. Magari è proprio il modo più giusto per affrontare la gara.
Gianmaria – Voto 8: La nuova frontiera della musica è la declinazione in mera modalità di espressione, può anche rappresentare una liberazione, come in questa “Suicidi”, che infatti è un pezzo molto sentito, che trasuda verità, ed è una verità piuttosto scomoda, disturbante. Lui ha un’aura del tutto particolare, ma vocalmente è un disastro, non si capisce una parola quando canta e nemmeno quando parla, non azzecca una nota che sia una, ma arriva come una testata.
Westfalia- Voto 5: La loro “Goblin” è la classica canzone che ascolti quando non hai molta voglia di ascoltare musica, quella che quando l’amico ignorante entra in macchina ti chiede “Ma che è sta roba?”. Per loro X-Factor potrebbe essere un suicidio, tant’è che sono tra i meno votati della prima manche, ma potrebbero anche farci ricredere con le cover.
VERSAILLES – Voto 5,5: Per chi si fosse chiesto che fine abbia fatto Casadilego, vincitrice della scorsa edizione, è diventata uomo, fa tardi la notte e ora si fa chiamare VERSAILLES. Scherzi a parte, la sua “Truman Show” è una canzone trappola, “Che forte!” si pensa dopo 10 secondi, “Ma questi non sono i Nirvana?” dopo 20, “Ma è Achille Lauro?” si chiede qualcuno distratto dopo i 30. Sulla scena, alle sue spalle, una macchina spiaccicata come dopo un lungo volo da un cavalcavia, il che ci sembra esagerato, si può anche semplicemente cambiare frequenza. Finisce tra i meno votati, tutto sommato meritatamente.
Mutonia – Voto 6: L’Iggy Pop della Ciociaria con la sua band propone un brano buono per essere presentato ad un discografico di Los Angeles, ed essere scartati. No, su, non è questione di pezzo, potrebbe anche andar bene, è che niente sembra davvero autentico, non è roba internazionale, è lo scimmiottamento di qualcosa di internazionale. In questa direzione solitamente non si va oltre il palco del pubbetto sotto casa.
Fellow – Voto 7: Da tanto tempo non si sentiva a X-Factor qualcosa che sa di mai sentito, il pezzo non è eccellente e lui deve evidentemente maturare, ma ci sono basi solide sulle quali costruire un progetto che abbia un senso fuori dal rettangolo televisivo.
Vale LP – Voto 8: Vale LP è forte, immaginate Christina Ricci che canta Ariete. La voce quasi sgraziata, l’incapacità di tenere bene il fiato durante il cantato magari non la aiuta nell’esibizione, ma pare che Muccino l’abbia già chiamata per il prossimo film. Stilosa direbbero i cciovani.
Karakaz – Voto 6: Superate le 23 il loro ingresso sul palco trasforma ufficialmente X-Factor in un contest abusivo farlocco nel giardino di Orietta Berti. È tutto un po' fasulletto, questo rock spinto come se fosse una gara a chi fa più casino, un po' fine a se stesso, non ripaga sempre e comunque. Tant’è che risultano tra i meno votati.
Erio – Voto 7,5: Erio sembra uno di quei ragazzi di quelle associazioni animaliste che speri con tutto il cuore non ti fermino per strada per farti firmare qualche petizione. La canzone è valida, anche perché lui non è che sia esattamente un esordiente, in un programma come X-Factor i personaggi come lui solitamente esplodono, raccolgono un numero indecifrabile di articoli e recensioni positive, e poi scompaiono nel nulla. Lui potrebbe farcela.
Le Endrigo – Voto 5,5: Rubiamo le parole a Manuel Agnelli: “Avete fondato il paraculrock”. Ritratto perfetto.
Ludovico Tersigni – Voto 4: Spiace, perché è un ragazzo che fa un altro mestiere, la televisione è difficile, serve un carisma del tutto diverso. Inevitabile pensare ad un passo indietro rispetto a Cattelan, che c’ha decenni di tv sulle spalle, quindi ci potrebbe pure stare. Il vero problema forse è che non è mai apparso davvero sciolto e il suo tocco di romanità, giusto per togliere quella sottile pellicola snob milanese dallo show, più che altro stona.
Hell Raton – Voto 5: Mika ha notato l’omaggio a Matrix noi quello a Don Matteo. La sua squadra non ha inediti particolarmente radiofonici, il che è un problema considerato che i risultati della gara sono anche il riflesso del percorso che i singoli compiono fuori dalla diretta.
Emma Marrone – Voto 7: Cammina ad una marcia televisiva diversa, troppo kitsch alle volte, il che perlomeno la rende un personaggio. Nota di merito per la presa di posizione sulla bocciatura del DDL Zan in apertura, non perché giusta o meno la bocciatura in sé, ma perché le sue parole, che hanno poi stimolato il rincaro di Mika, portano il mondo che sta fuori dentro X-Factor, integrano il mondo reale in quello artificioso dell’intrattenimento, una lezione per il giovane target dello show sul mantenere sempre e comunque le antenne alzate, nonostante frizzi e lazzi.
Mika – Voto 7: è l’unico che mette pepe in un tavolo sonnacchioso, da un lato si canta, dall’altro si fanno complimenti, alle volte anche evidentemente forzati; ma se manca il conflitto il contenuto televisivo diventa quasi inutile. Lui perlomeno ci prova, la sua presenza è misurata aldilà del mezzo televisivo, il che, anche se di rado, desta dal sonno.
Manuel Agnelli – Voto 5: Smista carezze come un fratello maggiore francescano. Svegliateci quando al suo posto si siede il cantante degli Afterhours.