S econdo posto a X-Factor nel 2016, vincitrice di “Amici di Maria De Filippi” nel 2020 e tra qualche giorno il debutto sul palco della 71esima edizione del Festival di Sanremo. Gaia, cantautrice classe 1997 di padre italiano e madre brasiliana, è pronta per la sua prossima sfida, probabilmente la più difficile, il confronto con il più alto esame del mercato discografico, un palco che può decretare vita e morte di un qualsiasi artista.
Un esame che arriva durante la più inverosimile edizione del Festival di Sanremo di sempre, in piena emergenza sanitaria, quindi senza pubblico in sala, senza contatto con fans, giornalisti, colleghi, e soprattutto nell’anno dell’apertura totale ad una nuova scena cantautorale dai numeri altissimi, la cosiddetta “scena indie”, un’edizione quindi nella quale sarà fondamentale mostrare, artisticamente, di che pasta si è fatti.
Anche perché Sanremo è Sanremo, si sa, le sorprese stanno sempre dietro l’angolo e quest’anno, abbiamo l’impressione, più che mai. Gaia, che di cognome fa Gozzi, si presenta comunque con un curriculum di tutto rispetto, scorrendo la sua pagina su Spotify scopriamo che ogni suo singolo brano pubblicato supera il milione di stream, “Coco Chanel” sfiora i 10, “Chega” i 35; numeri sbalorditivi che riflettono il talento di una ragazza che ora si appresta a salire sul palco più infuocato della musica italiana.
Cosa vuol dire per te Sanremo?
Sanremo è sicuramente un palco importantissimo, mi sento anche di approcciarmi in maniera quasi reverenziale nei confronti di quel palco, per l’importanza che ha non soltanto in Italia, i miei nonni guardano Sanremo su Rai International anche dal Brasile, è un’istituzione.
Cosa ci dici invece della canzone che porti?
Devo dire che sono felice di salire sul palco di Sanremo con “Cuore amaro” perché è veramente una delle tante anime che voglio raccontare. Un pezzo che ho scritto l’estate scorsa, che racconta di questo cuore amaro che è il mio, racconta di momenti belli e brutti, belli che non ho celebrato e vorrei celebrare per la prima volta, evitare di essere sempre così dura con me stessa o di guardare sempre avanti e mai fermarsi, e respirare e goderne; e anche di momenti apparentemente negativi, perché in quel momento certamente mi hanno dato del filo da torcere, mi hanno messa in difficoltà, ma mi hanno dato gli strumenti per vivere diversamente quello che mi stava capitando, per essere presente.
Una scelta facile quindi, un brano che dice tanto di te…
È quello che voglio portare sul palco, io all’inizio avevo pensato di fare cose folli, spettacoli pirotecnici…in realtà queste cose potrebbero davvero distanziarmi da quello che voglio portare, che è la sincerità, voglio essere su quel palco presente, raccontare la mia storia, poi può piacere o non piacere ma voglio essere io, se salgo su quel palco voglio che sia Gaia al 100%, che sta godendo con la canzone, che la sta raccontando al pubblico a casa.
Tu esperienza di palchi particolarmente difficili ne hai, X-Factor, Amici, ma non complessi come questo…quale sarà allora il tuo pensiero un attimo prima di entrare in scena?
“Sii presente, vivitela, non lasciarti mangiare dalle ansie, non lasciarti mangiare dalle paure”. Io infatti non sto facendo così tante prove, sto facendo quelle giuste ogni tot, non voglio arrivare a provarla così tante volte che mi distacco da me stessa e da quello che sto facendo, e molte volte può capitare.
Quindi probabilmente respirerò e cercherò di salire su quel palco il più serena possibile, cosa che non accadrà mai (dice ridendo), ma io ci provo! Sto facendo percorsi di meditazione per stare serena e godermi al 100% questa esperienza, però non si sa mai, posso fare tutte queste premonizioni ma alla fine non saprai mai cosa succederà quel secondo prima di salire su un palco del genere.
Sarai in gara “contro” Fedez che era il tuo giudice a X-Factor? Ne avete parlato?
Ci siamo sentiti, non solo per questo, anche per Scena Unita, che è una figata e sta aiutando in maniera attiva tutti i lavoratori dello spettacolo, cosa della quale sono molto contenta. Ci siamo sentiti prima per quello e poi per Sanremo, siamo molto contenti di far parte della kermesse quest’anno, in questo momento storico difficile, e secondo me riuscire a portare un po' di musica, proporre una prima ripartenza un po' più concreta, per l’ambiente e le persone sarà importante. Ed entrambi abbiamo questo obiettivo, questa voglia di esserci, soprattutto per queste ragioni.
Hai vinto Amici senza pubblico, ora esordirai a Sanremo di nuovo senza pubblico, ad Amici ha fatto la differenza? E la farà anche a Sanremo?
Certo che fa la differenza, perché è l’energia del pubblico che genera la magia, lo scambio. Però per me è già tanto quello che tutto il team sta riuscendo a fare, che Amadeus sta riuscendo a fare, per proteggere in primis, data la situazione sanitaria attuale, e ripartire un minimo.
Ovviamente con tutto mega controllato, perché prima di tutto c’è bisogno di quello, ma mi fido delle cose che stanno decidendo e del punto di vista di Amadeus, lui vuole semplicemente far ripartire le cose nel miglior modo possibile e nel rispetto di tutti, quindi quello che io penso è che comunque sia è una grande opportunità.
Cosa ne pensi del cast di quest’anno?
È una figata, secondo me è molto bello, è molto variegato. Ognuno racconta il suo, è un cast anche giovane, quindi anche giusto per quanto riguarda la situazione discografica attuale. La musica e la discografia stanno cambiando, prima era tutto un po' più schematico, un po' più legato ai generi…invece adesso è tutto più contaminato, più giovane.
Sono tanto gasata che ci sia Madame quanto Orietta, parliamoci chiaro, io sto volando. Sono contenta perché più della metà di loro li conosco, fanno parte delle mie playlist, quindi in un modo o nell’altro siamo tutti correlati e sono molto contenta di poter condividere questo palco con loro, stimo davvero tutti i partecipanti.
Hai sentito qualche brano?
Ho sentito brani di alcuni dei miei amici, trovo che il brano di Ghemon sia molto bello.
Cos’ha la tua canzone che potrebbe piacere al pubblico, che potrebbe portarti alla vittoria?
Boh…vittoria non penso, sono già felice di portare “Cuore amaro”! Penso possa arrivare alle persone in due modi, o in maniera un po' più leggera, quindi le persone possono legarsi al mood, al beat, alle sonorità, alle suggestioni e semplicemente ascoltarla con quell’orecchio un po' più passivo, che va bene ed è terapeutico; prima ci restavo male se le persone non ascoltavano bene, compreso il testo, invece basta che ti faccia stare bene che per me è un grandissimo regalo.
E poi anche se ci sono delle persone che fanno il passo successivo e hanno bisogno di avere anche un punto di vista differente rispetto a delle situazioni che le hanno fatte soffrire, se vogliono uscire da queste situazioni probabilmente la mia canzone potrebbe farli pensare, quindi l’importante è che fa fare un viaggio alle persone quando ascoltano, anche piccolo”.